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Pietra miliare di Mel Gibson. Le ultime ore di Gesù raccontate come meglio non si poteva. Prima mezz'ora molto cupa e tesa la quale fa venire i brividi. Dialoghi in aramaico che ho apprezzato moltissimo. La seconda parte è veramente ottima perché mette in evidenza tutto il dolore e la sofferenza del protagonista con un barbaro supplizio. Finale da incorniciare. Brillante gioiello del cinema contemporaneo.
In questo periodo pasquale , vengo solitamente assalito da allucinazioni a sfondo mistico , come Fantozzi ... A parte gli scherzi , secondo me sono tre i film sull' argomento che emergono sugli altri . Il musical Jesus Christ Superstar , capolavoro totale che però affronta il discorso soprattutto sotto il profilo spettacolare e ovviamente quello musicale . Il Re dei Re , film classico stile hollywoodiano anni sessanta che spiega la storia passo passo con stile sfarzoso e magniloquente e in maniera ossequiosa . Film fatto benissimo , ma con pochi squilli . In La Passione di Cristo ci sono soltanto squilli . Ci sono rari flashback con un Gesù - Caviezel sereno e nel pieno delle sue facoltà , il resto sono lunghe talvolta lunghissime scene di torture , nerbate e gatti a nove code come se piovesse . Ovviamente se ne parlò tantissimo alla sua uscita nelle sale cinematografiche , per le torture subite dal povero James Caviezel qualcuno azzardò il paragone stile snuff movie con Videodrome di David Cronenberg ... E' un film divisivo come pochi , per i motivi che ho elencato adesso c'é chi potrebbe dargli tranquillamente uno come voto . Io di solito ragiono così : cerco di farmi venire in mente dove ho visto le scene più memorabili . Dove c'era Rosalinda Celentano inquietante che faceva il diavolo ? La Passione di Cristo . Dove é stata fatta quella scena della resurrezione in maniera straordinaria che ha oscurato tutte le altre viste in precedenza ? La Passione di Cristo , e così via . Larghissima presenza di attori italiani , Claudia Gerini , Sabrina Impacciatore e Monica Bellucci (sempre e comunque bellissima , forse troppo) tra i più importanti . Chi mai lo avrebbe detto che il regista di un film del genere potesse essere Mel Gibson ... Più che memorabile .
Che si può dire a vent'anni dall'uscita, che non sia stato già detto o discusso, su questa pellicola polarizzante fatta da Mel Gibson? Dal canto mio, cattolico (battesimo, comunione, cresima) non praticante, da un lato ma anche appassionato storico posso dire che l'evocativa della messa in scena, indubbiamente, combacia con l'armonizzazione della sceneggiatura (che trae spunto da differenti soggetti, oltre che quello del vangelo). L'incipit nel campo degli ulivi è forse la parte più densa, un preambolo devastante ben coadiuvato dalla fotografia di Caleb Deschanel che non viene mai meno per tutto il film. Le ultimi 12 ore di Gesù sono riportate in tutte il suo calvario esistenziale, che tramite le analessi temporali messe in modo intelligente (John Wright al montaggio) combaciano perfettamente con il messaggio voluto dal regista stesso. La parte splatter/gore è realistica e non impressionante per un fan navigato come me nel genere horror, la trovata che alza il valore è la recitazione nelle lingue antiche che mette una marcia in più nelle capacità di recitazione. Un gran cast poi: Cavaziel e la Morgestern su tutto e tutti, interpretazioni sentite e viscerali, ma poi non male anche il restante come la Bellucci, Gerini, Celentano, Marotta, Zivkov, De Vito, Lionello, Sartor, in pratica ognuno degli interpreti è maledettamente adatto al ruolo sia anche nel poco minutaggio che viene riservato a certi. Tutto poi viene risultato dalle scenografie di Francesco Frigeri, dai costumi di Maurizio Millenotti, dagli effett8 speciali di Keith Vanderlaan e infine dalle musiche oniriche di John Debney. Un film sentito dal regista, ma anche indubbiamente da chi vi ha preso parte.
La storia del calvario di Cristo secondo Mel Gibson. Un film da far vedere nelle scuole e soprattutto nelle parrocchie nonostante la molta violenza per renderlo realistico. Ottimi gli attori. Magnifici i costumi. Assolutamente consigliato.
Il film ripercorre le ultime ore di vita di Gesù con rari flashback su alcune scene significative della sua vita. Personalmente l'ho trovato molto realistico, anche troppo, quasi un esercizio di violenza, con pose molto teatrali e plastiche, in alcuni tratti sembrava di vedere dei dipinti o sculture. Nel complesso però avrei gradito che di scendesse un po' di più nel dettaglio della vita di Gesù, che ci facesse vedere il suo lato umano, magari una mezz'ora di film dedicato a questo e una mezz'ora in meno di violenza. Lo avrei trovato più fruibile a mio parere.
Lo ritengo uno di quei film che veramente esulano dall'aspetto prettamente artistico andando a toccare l'intima spiritualità di ognuno, credente o non. Certo, alcune trashate come il terremoto finale potevano tranquillamente essere evitate.
questo film spaccò la critica tra quelli che lo amavano alla follia e quelli che lo consideravano detestabile. Io faccio parte del secondo gruppo. Se iil messaggio cristiano era di amore e speranze qui entrambi mancano. Quello che si riscontra invece è un antisemitismo estremo in confronto al quale il Meinkampf è un libro di barzellette. Penso che tutti i neonazisti troveranno in questo film il trionfo del proprio credo. Qualcun altro vi vedrà l'apoteosi della violenza e altri ancora - i farisei - vi vedranno un ottimo film. Per conto mio è un film pessimo sotto ogni punto di vista se non quello dichiaratamente horror. Un film in grado di eccitare gli animi di sadici, assassini e maniaci non può che essere un pessimo film.
Figo sto film mi ha gasato. Lo considero un capolavoro. Non ho letto il libro quindi non so se è meglio il libro o il film, comunque uno spettacolo. Tra l'altro Mel Gibson farà uscire fra un po' il sequel "Resurrection", non vedo l'ora. Sono gasato a mille, non ho idea di cosa succederà... ma spero di vedere un sacco di colpi di scena.
Erano anni che volevo guardare "La passione di Cristo". Pensavo di imparare qualcosa di più sugli ultimi giorni di vita Gesù, i suoi insegnamenti, conoscere meglio le persone che lo circondavano. Invece è come se per Mel Gibson tutti conoscessero vita, morte e miracoli di Cristo...
Mi sono invece trovato a vedere due ore di fustigazioni, di malsani dettagli di schizzi di sangue, di scene di estrema violenza e d'odio (fossero questi gli insegnamenti da ritenere). Film molto crudo, al limite del perverso. Sconsigliato!
Cruda ricostruzione delle ultime ore di vita di Cristo. Ottima regia e ricostruzione dei paesaggi (sassi di matera), ma il film é un vero pugno nello stomaco.
Pasqua è sempre un buon momento per rivedere questo grande film. Da ateo trovo sempre affascinante la vita di Cristo e i film che di essa si occupano. Qui in particolare parliamo degli ultimi giorni della sua vita, raccontata da un Gibson in forte ispirazione. La scelta di girarlo in aramaico antico e latino è assolutamente azzeccata e dona realismo e coinvolgimento all'opera. Quando Egli parla il tempo sembra bloccarsi. Pendo dalle sue labbra per ascoltare il suo prossimo verbo. Ipnotico. Il martirio terreno non è nulla se c'è la fede. Rimangono comunque i tanti dubbi (personali) sulla verità storica dell'esistenza di Cristo. Nonostante le testimonianze ,che mi sembrano poche e confuse, faccio sempre fatica a capire qual'è il confine tra verità e leggenda. Ammetto di aver approfondito poco e di non poter esprimere un giudizio chiaro e univoco, per mia ignoranza, su questo argomento. Mi viene sempre in mente la dissacrante prima parte del documentario "Zeitgeist", che ho seguito con molto interesse, dove si parla appunto dell'origine comune di tutte le regioni. La religione trova radici talmente profonde nella storia dell'umanità da meritare ben più di un semplice dibattito, lo dimostra il fatto che ancora oggi una figura come il papa smuova milioni di fedeli. Ma di esempi ce ne sono tantissimi, basti guardare ciò che succede in questo momento con l'islam: la gente muore per la propria fede (o ci sono ben altri interessi dietro?). La religione, favola immortale degli uomini, pare ci accompagnerà ancora per molto e non so se è un bene: oggi nel mondo vedo tanta sofferenza e divisione tra i popoli e spesso molta ipocrisia dietro alla religione. Io purtroppo, per mia formazione e carattere non ce la faccio ad avere fede.
"Padre perdonali. Loro non sanno quello che fanno."
Gesù Cristo è tra i personaggi più affascinanti ed enigmatici della storia, e le sue ultime ore di vita sono indubbiamente le più interessanti e complesse.
Non sono d'accordo con chi critica l'eccessiva enfasi posta sulle scene più crude come quella della flagellazione, anche perché non mi sono sembrate poi così eccessive: non dimentichiamoci che siamo in un'epoca storica in cui il massimo del divertimento per la gente era andare a vedere uomini sbranati da fiere o da altri uomini. Ben vengano film storici che vogliono cercare di dimostrare il più possibile la realtà vista con gli occhi di ieri e non con quelli di oggi.
Il film di Mel Gibson riesce bene nell'intento di trasmettere (o quanto meno renderne l'idea) la sofferenza e il dolore patiti da Cristo, accennando alle ambiguità delle decisioni prese nel corso di quelle drammatiche ore senza comunque prendere partito.
Non posso negare che l'aramaico e il latino ostacolino un po' la visione, ma anche questo fa parte del realismo con il quale si è voluta rappresentare la passione di Cristo. Altra cosa che non mi ha entusiasmato sono le scene mistiche che si vedono di tanto in tanto, avrei preferito un film scevro da ogni approccio religioso ma che si basa solo sul personaggio storico, cosa che comunque il film di Gibson riesce a fare quasi per intero.
Questo lavoro di Gibson non ci risparmia niente delle sofferenze patite da Cristo, poco prima della sua fine. Se voleva fare un film realistico c'è riuscito in pieno, tuttavia ci si chiede se la brutalità, la violenza, la crudezza delle scene sono così indispensabili per l'efficacia del film. Francamente sono perplesso, la storia la conosciamo tutti, ma vederla rappresentata senza alcun filtro in tutta la sua cruenta efferatezza mi ha molto turbato.
Uno dei film più strazianti e violenti che io abbia visto. E lo commento da ateo irremovibile (quindi, sotto il mio punto di vista, è come un qualunque altro film, basato su fatti mai accaduti e con personaggi puramente fittizi).
Da sottolineate la magnifica fotografia, le ambientazioni (italiane), la colonna sonora ma soprattutto l'impressionante trucco applicato su James Caviezel (tra i più realistici che io abbia visto… sebbene, a tratti, eccessivo!!!!!!!).
Vorrei spendere due parole per commentare l'incommensurabile bravura ed espressività di Monica Bellucci che, nelle "scene di pianto", sembrava addolorata quanto una donna che non sa scegliere se acquistare una borsa Prada o Louis Vuitton.
Una bella fotografia, una buona colonna sonora - per quanto non particolarmente memorabile - non bastano assolutamente a nobilitare questo prodottino schifosamente markettaro nella sua rivoltante autocompiacente violenza. Scie di sangue, frustate, segni nella pelle e nella carne, rallenty per enfatizzare i momenti di dolore (che mi son sembrati assolutamente ridondanti e inutili, proprio per questo patetici): ma dove sarebbe l'arte cinematografica in tutto questo? Io personalmente ci ho visto solo un furbastro tentativo per scandalizzare e parlare di sè - obbiettivo purtroppo raggiunto, ricordo i dibattiti alla sua uscita, non si parlava d'altro). Tutto insomma assolutamente volgare e gratuito.
E poi anche la storia in sé, bah; dopo anni e anni di messe e catechismi da buon bambino ingenuo francamente lo svolgimento e personaggi non mi hanno detto più nulla, ma neanche perché non sia diretto male, intendiamoci: Gibson segue fedelmente lo svolgimento della storia e calca dove più ce n'è bisogno per enfatizzare le reazioni dei personaggi. Ma proprio questo suo stile di narrare, piatto e pomposo, m'è parso senza guizzi, assolutamente niente di speciale. Ergo: contenutisticamente il nulla, o perlomeno, niente di più che già si sappia (fatta eccezion due cosine che riporto in spoiler).
Cosa mi rimane insomma, dopo la visione? Gusto del macabro e dello splatter, che ha rappresentato appunto un'abile mossa di marketing. Artisticamente nullo.
Prima cosa: qualche frammento di dialogo tra Pilato e Claudia, riguardo l'impossibilità di esporsi causa rischio di rivolte in entrambi i casi; non ricordo francamente se è presente nei testi biblici, ma m'è parsa una buona contestualizzazione del personaggio di Ponzio.
Secondo: la rappresentazione di Barabba, sporco e viscido; in quei pochi secondi di scena riesce a colpire, un grottesco usato bene, a differenza dei bimbi demoni, francamente kitcsh.
Niente male questa controversa rappresentazione delle ultime 12 ore di vita terrena di Gesù, dove la violenza è oltre l'immaginario. La scelta della lingua originale secondo me è stata azzeccata e particolari complimenti all'attore protagonista. Consigliato.
Al netto della credenza religiosa o storica, questo film di Gibson è un macello in tutti i sensi. Uno squartamento del corpo, un gore compiaciuto e per nulla giustificato dal nobile tema che tratta. Lontano anni luce da Pasolini, Scorsese e altri, filologicamente controversi ma più aggraziati o provocatori. Potrà eccitare le vecchiette dai piedi gonfi che vanno al cinema perché Gesù è un nome di richiamo, magari anche qualche squilibrato più serio, ma questo Crìsto che sembra piombato in un film di Verhoeven, seppur aiutato da un Caviezel in forma (ehm...) non può che appellarsi all'istinto più basso. Del genere: occrìsto, guarda come ha sofferto per noi, dobbiamo essergli grati, e giù lacrimuccia. Ebbravo Mel, ti piace vincere facile? Non c'è differenza tra la passione e Serbian film: entrambi lavori di fiction, schizzi di sangue e sperma che siano. La pornografia del dolore non è nobilitata di certo da una corona di spine; per questo un film trash e sensazionalistico come quello serbo è di gran lunga preferibile. Da guardare con i pop corn e un gruppo di amici per divertirsi in una maratona horror.
La prima parola che mi viene in mente per questo film è CRUDO! Io dico la verità, sono stata male mentre guardavo il film, (cioè avevo addosso quel malessere generale), e a fine visione è come se avessi ricevuto un pugno nello stomaco. Mi sembra di ricordare che mai nessun film mi aveva fatto questo effetto, o forse Martyrs. Ecco, questo film potrei metterlo sullo stesso piano di Martyrs per quanto riguarda lo stare male, e speravo di non rivivere più certe sensazioni. Detto ciò cmq è un buon film, fatto sicuramente bene, e anche abbastanza realistico (io ci credo che i soldati erano così cattivi, perché a quei tempi di pietà ce n'era ben poca, ma anche ai giorni nostri non si scherza). Però per i miei gusti c'è troppa violenza, troppo sangue!!!! La visione di questo film è stato un vero e proprio martirio (quindi il regista ha reso benissimo l'idea di quello che ha subito Gesù). Le scene più crude sono quando Gesù viene frustato, quando porta la croce (tra cadute e frustate), e quando viene crocifisso. Mi è piaciuto il lato un po' dark di quando compare Satana (interpretato da Rosalinda Celentano), e poi mi sono piaciuti i flashback dove Gesù si ricordava le tappe più importanti della sua vita. Anche se sono atea mi piacciono i film che parlano della Bibbia, e questo film è sicuramente più serio di Noah, però ripeto c'è troppa violenza, troppo sangue, cioè per es. la scena dove si vede il corpo di Gesù pieno dei segni delle frustate, e pieno di sangue, si fa fatica a guardarla. Cmq è stato reso tutto molto bene, ma personalmente non lo rivedrò perché troppo crudo! Bella la scena finale della resurrezione. Sicuramente un film su Gesù così realistico e crudo non l'avevano mai fatto, e secondo me Gibson poteva farne un altro raccontando la vita di Gesù (in questo film racconta solo le ultime 12 ore). Bella anche la scena dell'Orto degli ulivi con quella nebbia e oscurità. Molto bravo l'attore James Caviezel, che interpreta Gesù, e anche il fatto che il film sia in aramaico mi è abbastanza piaciuto! Belle le ambientazioni e i costumi!
ps: Claudia Gerini ha avuto proprio un piccolissimo ruolo, si vede solo per pochi minuti. Anche la Bellucci e la Rosalinda Celentano si vedono poco, però avevano dei ruoli un po' più importanti (Bellucci-Maddalena e Celentano-Satana).
C'è poco da commentare sulla storia, la rappresentazione delle ultime 12 ore di Cristo prima della crocifissione. Un film durissimo e crudissimo, non adatto a tutti però è fatto benissimo, a livello visivo è davvero impressionante. 120 minuti drammatici non facili da scordare, se l'intento era questo allora Gibson ha centrato il bersaglio.
Visto l'argomento delicatissimo di cui tratta non ho nessuna intenzione di espormi più di tanto..diciamo che ne apprezzo il coraggio e il film è fatto molto bene..su questo non ci piove..crudo teso angosciante e molto drammatico
Rappresentazione angosciante del martirio di Cristo. La storia la conosciamo tutti e non aggiunge alcunché ....tuttavia la pellicola e' come una lancia infilzata nel costato....sangue e lacrime.... M.Gibson non ci risparmia nulla.... e questa e' una sua prerogativa a cui ci ha ormai abituati da tempo...La scelta coraggiosa della lingua (latino ed aramaico) e' una scelta vincente donando al contesto storico della pellicola quella perfezione che rende tutto più palpabile....più vero....più lacerante....
Grande film: una ricostruzione perfetta delle ultime ore di vita d Gesù, girato interamente in latino ed aramaico. Un lavoro enorme, condito da prestazioni eccellenti, su tutti il protagonista Jim Caviezel. Su queste basi forse si sarebbe potuto realizzare una trilogia su tutta la vita di Gesù...
Questo film lo vidi un po' di tempo fà, periodo di Pasqua, giustamente, altrimenti perde un po' lo spirito e quello che ne concerne. Molto bello come ambientazione, resa realistica, trama è quella che si sà
Complimenti al cast per l'ottimo lavoro svolto, interpretazione.
Il regista, noto anche attore, ha saputo dar il meglio di sè.
A febbraio ricorre il decennale dalla sua uscita e ancora fa discutere spezzando la critica in 2 tronconi, chi lo boccia senza appello e chi ci intravede il capolavoro di inizio millennio, di sicuro a vincere è stato Gibson perchè se era prevedibile alzare un polverone tra i cristiani praticanti non era lecito aspettarsi una contaminazione parassitaria dei salotti cinefili, assurti a corpi-ospiti tra soggettività-oggettività clericale di un infiammante dibattito sul valore di codesta operazione. Sicuramente dalle precedenti 2 opere, inflazionate di retorica cambia diametralmente rotta proponendo un linguaggio prosaico che non lo definirei neanche agiografico (come Braveheart), mostrare il lato iperrealistico della Passione senza artifizi di culto come siam stati abituati sin dal catechismo, trasgressivo, lo definirei anticronenberghiano da come esorcizza il valore mistico della carne, e rothiano dal furore agonistico con la quale la smembrana, compiaciuto da questa corrida sanguinolenta a tal punto da servirsi del rallenty perchè ci tiene che lo spettatore non perda un battito di ciglia. Il Gesù di Gibson ha le indubbie qualità di incassatore tanto che basterebbe questo supplizio per provare il suo lato mistico, il film avanza narrativamente quanto un pugile che scarica una mitragliata di montanti sul cadavere inerme del suo avversario, anzichè praticare di sottrazione opera di addizione inserendo corvi, diavolo (e qui mi concedo una digressione sul cast italiano, a molti piaciuto secondo me non ha neanche giovato all'opera poca enfasi recitativa, monoespressività ma forse tutti sacrificati all'altare dell'asetticità) comunque io continuo a tenermi stretto il lavoro di Scorsese, che in quanto a trasgressività non era da meno con la redenzione della figura di Giuda, veicolato da Cristo a tradirlo per farsi consegnare ai romani e compiere il martirio.
sangue ad ettolitri direbbe Mario Brega. Con un po di sano umorismo nero sarebbe stato un capolvoro :-) ovviamente scherzo ma mica poi tanto. Di Gibson non mi è mai fregato nulla, del resto egli non ha nessuna intenzione nel film di arrivare al cuore del problema, qualora il cristianesimo fosse non "un" ma "il" problema. Cristo disse: "Noi tutti siamo i figli di Dio", il cuore del Cristianesimo quindi secondo il suo profeta siamo noi; e questa è solo una delle tante cose che sono state sovvertite, in un crescendo di menzogne di ardua replica nel futuro della storia umana. Riguardo alla ritualità è in gran parte pagana. e non lo dico come se fosse un problema perchè il paganesimo è per certi versi l'orientamento giusto per chi volesse tornare all'origine panteistica del tutto, ma il problema è che il cattolicesimo ha assorbito le ritualità dei pagani per assorbire anche i pagani stessi , la stessa operazione la facevano i romani con i popoli invasi e messi sotto il tallone fiscale, Alessandro Magno invece da persona più elevata spiritualmente quale era tentava di far convivere oriente e occidente senza far prevalere l'uno o l'altro. Il peccato primordiale del Cristianesimo è stato proprio questo che ho detto su, del resto facendo riferimento anche ad un tessuto economico sociale, vediamo che sono gli abitanti a definire una comunità o uno stato o una città, non la geografia, se si sceglie di importare africani in europa, rendi la tua città europea e la tua nazione simile al paese dal quale questi provengono. la Detroit in bancarotta di questi tempi (80 % di popolazione nera e 20 % bianca) è un monito per tutti i sinistroidi fanatici dell'immigrazione selvaggia. Stessa cosa nella religione, sono i fedeli che la definiscono, il tipo di fedeli.
L'ho visto parecchi anni dopo l'uscita nelle sale, non mi ha entusiasmato ma nemmeno deluso ottima regia, a mio avviso da premiare i dialoghi in latino e aramaico(credo non vorrei sbagliarmi)
P.S. Peccato per il finale....scontatissimo.. ahahah :-D
Rivisto oggi a distanza di anni dalla prima volta. Mel Gibson lascia poco spazio alle varie testimonianze di religiosità verso Cristo.La filologia e per molti aspetti anche la storia evangelica vengono messe in secondo piano consentendo al regista di inserire diversi espedienti decisamente particolari,possibili solo perchè il cinema ha la licenza di permettersi l'assurdo. Non avviene l'assurdo però.Mel Gibson intraprende una strada personalissima e con coerenza la porta avanti sino alla fine. La Passione del regista statunitense intimorisce.Il linguaggio (Aramaico e Latino) pone lo spettatore dinanzi ad una realtà remota di due mila anni.La scena d'apertura ci accoglie in un contesto di sacralità:La sagoma di Cristo,l'oscurità e gli ulivi.Tutto cio però viene interrotto dagli esiti della realtà storica e di colpo ci ritroviamo nel calvario del protagonista.Il film cambia volto e diventa iperrealista,pragmatico.Gesù è un uomo e quella croce pesa come un macigno,il dolore è reale e Dio non è di turno. La chiave del film è il racconto degli eventi che avvennero nelle aride colline di Gerusalemme più di due mila anni fa,questo è quanto.Quel giorno non si compì il volere di Dio (o magari si se credenti) ma fu un giorno di sangue,spasimo e lacrime.E perchè no,anche di Rivoluzione!
Prima di cominciare a scrivere questo commento ho dato una spulciata ai vari commenti sottostanti,scoprendo che ci sono dei pareri estremamente contrastanti riguardo a questa pellicola... Sinceramente penso che il lavoro di Gibson sia stato un lavoro di pura razionalità...Gibson a mio avviso non si è schierato da nessuna parte,ne dalla parte dei Cristiani ne tantomeno dalla parte degli atei....qui si parla semplicemente di una rinterpretazione della morte di Gesù Cristo.. Siamo abituati ormai da più di due millenni ad immaginarci la morte di Gesù come un evento di puro amore religioso e nonostante tutti noi siamo consapevoli della tremenda atrocità del fatto,non riusciamo ad associare ad essa una vera e propria tortura sanguinolenta.... La religione però è una cosa,quello che vuol dire vivere un evento del genere è un altra....quello che ha voluto comunicare Gibson è la vera sensazione che si può provare ad assistere ad una situazione simile.... Ora..ho letto di alcuni utenti che criticano la troppa violenza,la procedura di crocifissione,la mancanza di veri e propri significati religiosi....ma tutto questo ha poco a che vedere con il lavoro svolto..Mel Gibson ha voluto trasportarci in quel luogo...a quel tempo...farci presente la cruda realtà di un mondo che indipendentemente dai perbenismi religiosi era crudo e spietato....non potete farci niente,era così... Chiunque crede che la violenza di Gibson sia troppo esasperata pecca un pochino di ingenuità secondo me,dimenticandosi che all'epoca dei Romani(uomini,vi ricordo,che si divertivano a vedere gladiatori che si affrontavano in combattimenti mortali)torturare atrocemente una persona era normale amministrazione..(lo era nel medioevo e lo facevano i nazisti ...quindi figuratevi all'epoca) ....Gesù di Nazareth si presentò come il messia...e secondo voi i romani ci sono andati tanto leggeri?...io non credo proprio...ed è questo che Gibson ha voluto comunicare..è come se avesse voluto regalarci una macchina del tempo e farci rendere conto di cosa ha dovuto realmente penare il figlio di Dio..senza filtri clericali addolciti o santificati..ma la cruda realtà di un epoca dove umiliare e massacrare un uomo era assolutamente normale..l'utilizzo della lingua originale ne è una prova,dovevamo sentirci li.... Non credo che Gibson abbia mancato di rispetto,ha solo voluto farci capire che cosa significava crocifiggere qualcuno all'epoca....qualcuno pensa che Gibson si sia voluto distinguere con furbizia e per fanatismo utilizzando una tematica come questa?.. mmmmm....scusate ma non credo proprio,se fosse stato così avrebbe confezionato un film differente.....io credo che Gibson non si sia divertito per niente...anzi....il suo scopo a mio avviso era un altro,ho visto un paio di interviste e mi è sempre sembrata una persona intelligente...
Drammatica e realistica questa versione di M.Gibson delle ultime ore di Gesu'. Il film e' ben fatto con una buona sceneggiatura ed ottima fotografia.La storia poi ognuno la giudica come vuole...... ben rappresentata...esagerata...di cattivo gusto...capolavoro. E' la visione del regista che in modo coraggioso rappresenta "Il Martirio" che molti immaginano e immagineranno ancora ( chi lo critica, ovviamente, non la vede così). La pellicola e' cruda e puo' risultare in alcune sequenze eccessiva e "inutile".Ottime interpretazioni degli attori che con l'introduzione della lingua originale (aramaico e non doppiata in multilingue) coinvolgono maggiormente lo spettatore nella visione. Da vedere almeno una volta.
Per i cristiani perbenisti che lo hanno definito frastornante, per quelli che pensano che i romani non potessero essere così creativi nella tortura, per tutti quelli insomma che non hanno sopportato il sangue di questo film, Isaia 52:14 afferma: "Come molti, vedendolo, sono rimasti sbigottiti - tanto era disfatto il suo sembiante al punto da non sembrare più un uomo, e il suo aspetto al punto da non sembrare più un figlio d'uomo".
Certo, il volto di Gesù perfetto, con un rivoletto di sangue, del film di Zeffirelli è più poetico, digeribile e rassicurante, ma non rappresenta la realtà dei fatti.
Il brano musicale di John Debney alla fine del film, durante la resurrezione (ops, questo dovevo scriverlo nello spoiler?), è da antologia.
Il mio sito preferito, sono tornato!!!. Il Best in the World é ritornato più incazz@to che mai!!!. Un film perfetto oserei dire, davvero meraviglioso in tutti i sensi. Ne hanno fatti molti di film su gesù, ma questo, per me ovviamente e il migliore. ciao, ci vediamo alla prossima recensione.
Mi voglio scusare a morte con tutte le persone che ho offeso nei miei profili precedenti in questo sito. Ma da quando sto in questo profilo mi sto comportando bene, e questo profilo é il definitivo, ciao é scusate ancora
Credo che sia il film migliore che ci sia in circolazione sulla vicenda della passione di Cristo. Straziante e sconvolgente come è giusto che sia... l'unica cosa che credo si potesse evitare benissimo è la lingua. Vedere un film sottotitolato fa perdere sempre qualcosa :\
Davvero bello! Interamente girato in aramaico. L'ho visto due volte al cinema quando era in programmazione. Mel Gibson alla regia, Rosalinda Celentano perfetta!
su questo genere mi è piaciuto di piu' martyrs. l'ho trovato piu' interessante. sul fatto della realta' sinceramente non posso giudicare granchè visto che sinceramente non mi interessa molto l'argomento. ho saputo che i preti si sono un po' discostati dal film e visto che , a prescindere , credo dicano un sacco di s.t.r.o.n.z.a.t.e., forse ne sa piu gibson in materia che un gruppo di bagarozzi che ripetono la stessa predica tutte le domeniche. quindi diciamo che il 6 potrebbe andare bene.
Vedo che non ho ancora votato il film, e quindi ho ancora una possibilità di esprimermi. Se non l'ho fatto finora, è perché il film mi ha profondamente irritata. Troppo splatter, troppo compiacimento nella descrizione delle crudeltà inenarrabili cui Gesù viene sottoposto. Non dico che la crocifissione fosse un'esperienza tranquilla e serena, però si esagera: quale fonte racconta che i soldati lasciavano cadere le croci a terra, causando ai condannati ulteriori sofferenze? NO, perché nella realtà il palo della croce era già presente sul luogo del supplizio, e il condannato doveva portare con sé solo la parte trasversale, quella destinata specificamente a lui. Ma il problema è un altro. Sangue, violenza e sadismi vari tolgono spazio all'emotività. Si vorrebbe amare questo povero Cristo torturato, sanguinante e sottoposto sino alla fine alle più terribili sofferenze. Ma l'effetto è diverso: Gesù finisce col perdere la Sua sublime valenza di Maestro dell'umanità, riducendosi a pura e semplice carne da macello. Naturalmente, considerando il grande impegno produttivo, il valido casting e l'efficace fotografia, la sufficienza è doverosa (e mi sto sforzando, credetemi). Con l'occasione chiedo allo staff: la bellissima fiction "Maria di Nazareth", di G. Campiotti, può essere presa in considerazione in questa sede? Avrei molto da dire in proposito:-)
Quando il cattivo ladrone crocifisso si mette a blaterare stupidaggini contro Gesù, arriva un corvo. Mi sono detta: "Ti prego Gibson , risparmiaci questa banalità". E invece, puntualmente, la banalità è arrivata...
Passato recentemente su LA7, è la terza regia di Mel Gibson. Anche questa volta Gibson mostra un sicuro talento, la storia è ben rappresentata e gli attori tutti buoni. Con questo film ho rivalutato diversi attori italiani come Bellucci e Rubini che prima non consideravo così bravi. Però la violenza della crocifissione è così tanta da diventare insopportabile, Gibson voleva realismo ma qui eccede. Il film è buono, giusta anche l' idea della lingua originale coi sottotitoli, ma non necessitava di arrivare allo splatter per esprimere quello che voleva.
schifato da chi ha messo 1 e 3 a questo film, solo per moda o per far qualcosa di diverso.....addirittura si è incolpato l'ego di gibson e baggianate varie.... ma purtroppo quando c'è di mezzo Dio o suo Figlio, è comune e facile accadano questo tipo di situazioni......dal mio punto di vista il film seppur molto crudo e pieno di sangue è stato ben eseguito e diretto da Gibson, con un ottima scenografia, fotografia e l'aiuto di una coinvolgente colonna sonora....a me ha commosso ed è questo quello che conta e mi interessa...!!!
Kolossal storico, violento, crudo, sconvolgente, sanguinoso, orribile, raccappricciante, barbarico,commovente, toccante,...questo é LA PASSIONE DI CRISTO. Un film dove la discussione se sia antisemita, se sia la visione più plausibile, se sia pro-cattolico risulta solo inutile, dove critici superficiali hanno innalzato un polverone senza accorgersi minimamente al fatto che Gibson non volesse scatenare una guerra religiosa, ma che tramite la metafora delle ultime ore di Cristo, volesse denunciare, a modo suo, una società. É vero indirettamente ha dovuto esporre la sua idea religiosa ma questo non significa che chi guarda il film deve provare ribrezzo e staccarsi per poi prendere una posizione. A volte il film riporta scene rilegabili a BRIAN DI NAZARETH per la loro ironia, ma altre volte ci sono scene in cui la drammaticità raggiunge l'appice. Come in quella scena in cui, Cristo cade con la croce e Maria ha un flashback dove ricorda Gesù quando cadeva da piccolino e lei lo aiutava a rialzarsi. Forse, in fondo, questo film vuole essere soprattutto un film in cui il fatto di essere genitori diventa il perno, più di una denuncia, più di una superflua presa di posizione religiosa.
Gibson in questo film ci ha voluto mostrare la sofferenza che ha provato Gesù (buon uomo sì, ma anche eretico) per il bene del prossimo mettendo in risalto le torture che ha dovuto subire per aver professato i suoi insegnamenti e, soprattutto, per essersi dichiarato Figlio di Dio (cosa che ovviamente non è). Il risultato è un film scorrevole, crudo e tecnicamente ben fatto.
Se è iperrealismo questo!?! Ma per favore, va bene che sei il Figlio di Dio ma normalmente saresti morto fin dalla flagellazione per dissanguamento, un film che non si discosta molto da un Gesù tipicamente hollywoodiano, sceneggiatura carente piena di inutili flashback che servono solo da riempitivo per far durare il film 2 ore. Nota finale, l'antisemitismo di questo film è unico!
"The Passion", un film che ha fatto molto discutere, ma probabilmente uno dei primi picchi registici raggiunti da Mel Gibson. Premetto che si tratta di un film, non sulla vita di Gesù, ma sulle sue ultime ore di vita, come dice nella trama, dalla preghiere nell'Orto degli Ulivi, per giungere al processo davanti a Pilato e alla Crocifissione sul Golgota, seguita dalla Resurrezione. Comincio col dire che non l'ho trovato effettivamente brutto e lo ritengo un buon prodotto. In ogni caso, non mi ha trasmesso troppe emozioni, perchè con una sola visione, mi sono bastate tutte le caricature e le pecche che ho trovato all'interno della narrazione, per abbassare di netto il voto. Gibson, a mio parere, è riuscito perfettamente ad ideare una storia appassionante ed anche dinamica se vogliamo, perchè il latino e l'aramaico non pesano e la narrazione scorre.... il problema, è che viene subito in bocca il gusto del prodotto pre-confezionato per attirare il pubblico, e come ho già detto con Braveheaert, molto meno caricato, con la violenza in sè per sè. Analizzando il film dall'ambito tecnico, spiccano subito in primo piano un'ottima fotografia, una triste colonna sonora e degli ottimi costumi, curatissimi; detto questo, devo dire che la regia di Gibson va sempre migliorando in ambito registico, però dopo questi piccoli elogi, verranno una miriade di critiche che spiegheranno il mio voto. Non concordo affatto con chi dice che sia un'accurata ricostruzione della passione: indubbiamente, il processo e le cause sono state quelle, ma io penso che Gibson ha calcato fortemente la mano sul sangue e questo gli ha rovinato tutto quanto! Come si fa a pensare che i soldati romani erano quella massa di ******** che ridevano, giocavano e bonfonchiavano... era molto più realistico se se ne stavano rigorosamente in silenzio, muti, e al segnale incominciavano a fare quello chee è scritto nei vangeli, no? In ogni caso, la scena della crocifissione non andava ripresa in quel modo perchè è qualcosadi assolutamente cruento ed inguardabile. A mio parere, concludendo, nettamente migliore e più poetico "Gesù di Nazareth" o ancora "La Più Grande storia mai raccontata".
Anni fa lessi di un medico francese ateo, un certo Barbet, che aveva condotto degli studi sulle ultime ore della vita di Cristo. Egli stese per iscritto un'allucinante ricostruzione, dal punto di vista medico, della Passione, che spiegò poi nel dettaglio in una sorta di conferenza in Vaticano, davanti a vescovi e cardinali (tra cui vi era il futuro papa Pacelli). Ovviamente poi questo referto fu reso noto. Una volta letto a me rimase particolarmente impresso, alcuni particolari erano davvero agghiaccianti, situazioni che, a livello clinico, si erano verificate solo in casi rarissimi e che avevano portato subito alla morte.
Ecco, vedere questo film è stato come rivivere quella ricostruzione, TALE E QUALE. E' una trasposizione nuda e cruda, che avrà riscosso più pareri negativi che positivi, ma sicuramente veritiera, c'è poco da fare. Dobbiamo scrollarci di dosso l'immagine di un Gesù in croce con appena due taglietti sul costato e qualche goccia di sangue in fronte; è stato torturato, flagellato e crocifisso, poteva mai essere una cosa da niente? Il paradosso semmai è che sia riuscito a sopravvivere per 12 ore. Personalmente non credo ci sia nulla di eccessivo, anzi, finalmente vediamo una ricostruzione fatta ad arte delle ultime ore di Cristo, accompagnata anche dalla grande furbizia del regista, il quale era consapevole di star creando una pellicola "scandalo" che NON HA e che NON AVRA' MAI pari. A livello recitativo poi funziona benissimo, bravi gli attori (anche se... la Bellucci?! vabbè), vi è un'ottima fotografia e una buonissima sceneggiatura che in alcuni punti rispecchia anche i testi. Se lo scopo poi, oltre che scandalizzare, era anche toccare il cuore di chi guarda... Bè, credo che Gibson ci sia riuscito in pieno.
sicuramente un film che potrebbe essere criticato dai più ignoranti. beh se si chiama "la passione di Cristo" un motivo ci sarà. si mostrano le ultime ore di Cristo, più precisamente le ultime 15 ore. trovo forse perfino fuori luogo i flashback, ma servono per spezzare un pò la tensione, quindi ci stanno. c'è chi dice che è splatter, chi dice che è unicamente cinico, chi che non renda in pieno la grandezza di Gesù. Eppure per chi ha un minimo di cultura religiosa sa che è proprio attraverso questo sacrificio disumano, che Cristo ha compiuto, che sta la sua massima Gloria. poi se gli agnostici, gli atei, gli anticlericali o altri lo vogliono negare, direi che è inutile che vedano questo film o che lo giudichino solo per gli aspetti tecnici. la ricostruzione storica è pressochè perfetta. credete forse che a quel tempo, frustare un uomo volesse dire legarlo e dargli qualche scudisciata con la frusta di Indiana Jones? avete idea di che "progressi" avessero fatto i Romani, nella tortura e nelle punizioni? oppure pensate che le leggi romane, in quel mondo barbaro di allora, venissero fatte rispettare a suon di pacche sul sedere? per quanto riguarda poi la crudeltà dei legionari, vi posso assicurare che è resa al meglio. non perchè i romani fossero cattivi, ma perchè per i soldati delle legioni di Roma, era fondamentale avere quel sadismo e quella infima moralità. non solo non venivano controllati, ma anzi, venivano fortemente incitate dai comandanti. le ambientazioni sono eccellenti. Matera veramanete perfetta. il linguaggio aramaico-latino poi rende al meglio la veridicità del film. personalmente la regia di Gibson la trovo molto soddisfacente. e ci sono state anche alcune trovate innovative. le interpretazioni degli altri personaggi servivano a poco, ma alcune sono pessime (shopov ha un accento dell'est terrificante in latino, giuda pareva un demente, giovanni monoespressivo). invece Caviezel se l'è cavata egregiamente, se consideriamo che aveva la parte più difficile del mondo, probabilmente. il trucco è ottimo, i costumi pure. tutti hanno diritto alla loro opinione, ma dare 1 a questo film è solo per sentirsi importante.
L'unica parola che mi viene per descrivere questo film è "inutile". Il film narra le ultime ore di Cristo: dopo, credo, 10 minuti dall'inizio del film e vai di sangue come se piovesse per due ore di fila, salvo un paio di flashback... come se il regista si fosse per un attimo ricordato di chi fosse realmente Gesù, per poi tornare alla violenza. Innanzitutto vorrei dire che questo è il film più splatter che abbia mai visto. E sono un grande appassionato di horror. Sul serio, sapreste indicarmi UN film in cui ci siano torture dall'inizio alla fine senza sosta? ..la risposta è sì, è un film giapponese di nome Man behind the sun (occhio, non guardatelo... ci sono torture vere ad animali).. ma quello era uno splatter. Punto. Questo dovrebbe essere un "drammatico/storico a tema religioso". Ma tralasciamo un attimo il discorso d'appartenenza al messaggio religioso. Mi dite che bisogno c'è di fare un film storico, riproponendo le ultime 12 ore di Gesù se le ultime 12 ore sono solo ed esclusivamente torture...?! Voglio dire, sono stanco anch'io delle solite rappresentazioni quasi fiabesche di (quasi) qualsiasi altro film sulla vita di Cristo, ma mi sembra che questo sia solo un pretesto per far piovere sangue. Che bisogno c'è, visto il personaggio, di fare questo film? Non si tratta della storia di Batman, di Superman o di chissà che supereroe e di cosa ha passato per avere i superpoteri... stiamo parlando di una figura sacra (per chi ci crede ovviamente), i cui messaggi non hanno niente a che fare con questo film. E tra l'altro il regista si dice molto credente, indi non capisco le sue intenzioni. Cosa volesse comunicare (piccola nota, NON sono cristiano).
Il messaggio che vuol dare il regista sembra non aver niente a che fare con le parole di Gesù, anzi, sembra quasi colpevolizzare l'intera razza umana per tutte quelle barbarie.
Sulla veridicità delle barbarie, tra l'altro, ce n'è di cui discutere: sì che il film è, tra i quattro, ispirato soprattutto al Vangelo di Giovanni, ma ho letto (nel libretto che davano assieme al dividdì) che per moltissime scene (per non dire la quasi totalità...) s'è preso spunto dalle VISIONI di Anna Katharina Emmerick, una visionaria del 1800..... la cui veridicità è leggermente dubbia. Quindi somma, tutto questo non fa che confermarmi che il sig. Gibson voleva solamente fare un film diverso sulla passione di Cristo, eliminandone quasi completamente i messaggi positivi e concentrandosi sulle barbarie immaginate da una tedesca della fine del XVIII secolo. Piccolo appunto, tecnicamente è superbo: fotografia eccezionale, effetti speciali perfetti (migliori di qualsiasi altro splatter in circolazione) e interessante l'idea della lingua originale sottotitolata. Musica angosciante, un po' ripetitiva, ma questo non fa che contribuire all'ansia. Detto questo, scusandomi per la lunghezza, concludo citando un altro utente, Jellybelly, che ha scritto: "cosa esprime meglio l'amore tra un uomo ed una donna che si baciano, il dettaglio delle lingue che si cercano con insistenza di un porno o il bacio tra cary grant e ingrid bergman in Notorius di Hitchcock?".
un film andrebbe giudicato per come e'fatto, per la tecnica, l'interpretazione, la regia...ma per quello ci sono gli eperti. io dico solo che mi ha emozionato, mi ha dato i brividi e la speranza al tempo stesso. il mio voto e'basato solo ed unicamente su questo.
Per la delicatezza del tema affrontato il film non è del tutto fuori strada, ma Gibson ha esagerto troppo con la crudeltà e le scene di tortura. Inoltre il film è doppiamente pesante perchè non doppiato..
Ho visto Passion dopo Apocalypto, e dunque sapevo a cosa andavo incontro: molto sadismo, poca ricerca poetica, luoghi comunissimi, buona fotografia, musiche discrete. Questo film, eccessivo e banale, vuole sconvolgere con sequenze di scene in cui ho trovato gli attori profondamente ridicoli. Americanissimo prodotto che ricerca l'iper realtà piuttosto che trascenderla ed elevarla su un piano simbolico, si rivela proprio per questo un film quasi volgare.
adoro gibson e i suoi film, e credo che con questo voleva mostrare nel modo piu sanguinoso la brutalita di quei tempi e il dolore delle torture che facevano.. cmq e troppo crudele e alcune scene sono tropo esplicite, poteva risparmiarsele visto che non e un horror (altrimenti il voto era un altro)... non riesco a dare di meno perche e cmq fatto bene e gibson e sempre un grande, ma neanche di piu per i motivi sopra citati..
questo film l'ho vidi al cinema e rimasi nauseato. Non si tratta del solito film su Gesù ma di una sorta di patologia clinica presente nell'ego più profondo di Gibson e riversato su pellicola. In confronto persino Hostel appare un film con un lievo accenno di splatter. Questa è pura macelleria, è l'apoteosi della mattanza, della truculenza, del sadismo. Non c'è traccia del messaggio evangelico, dell'amore, della speranza. E' solo uno splatter, il re degli splatter, che si protrae per quasi l'intera durata del film con delle torture talmente efferate che sembra quasi che Gibson abbia chiesto il supporto di qualche serial killer della peggiore specie. Il film è basato totalmente sul più controverso dei vangeli canonici: quello attribuito a Giovanni, vi sono poi diverse incongruenze storiche un po' ovunque, la peggiore è quella in cui si Gesù viene bastonato nel costato da parte dei soldati romani, usanza questa tutta inventata di sana pianta visto che i romani bastonavano sulla schiena e non sul costato, particolare non da poco visto che una simile tortura al costato comporterebbe traumi mortali alla gabbia toracica. Il resto del film è un bagno di sangue della peggiore specie con immagini che sembrano prese da un film di dario argento e un atmosfera da film horror di serie B. Come ripeto come splatter questo è un capolavoro, come film religioso denota solo gravi problemi psichici del regista, molto gravi. Non credo ci sia altro da aggiungere. Mai visto prima un film così ipocrita, uno splatter puro con risvolti sadici spacciato per film religioso o addirittura storico. Agghiacciante e assolutamente bocciato. In un periodo in cui la violenza permea ogni aspetto della vita sociale il messaggio di questo film è chiaro: la violenza regna sovrana e il sangue scorre a fiumi con un certo compiacimento - viene quasi da pensare - da parte del gongolante Gibson.
-Un film splatter su Gesù è una travata incredibile, che non ha precedenti. -Fabrizio DeAndrè diceva che sia credendolo figlio di Dio o meno, Gesù di Nazareth è stato il più grande rivoluzionario della storia... -...Per i suoi insegnamenti e per le prediche sull'amore e la fratellanza universale. - La Morte di gesù ha un significato sia storico che religioso, ben maggiore dell'orrore con cui è stata messa in atto. -Gibsono non è 'sto grande Cristiano, (nemmeno io, ma alemno lo ammetto) se crede che bisoga ricordare e simboleggiare il Cristo solo come martire e non come profeta. -Perchè la sua coscienza non gli suggerisce di fare un film per ogni schiavo crocifisso sulla via Appia dopo la rivolta degli schiavi? -Il corvo che strappa l'occhio al ladrone è una caduta di stile unica nella stora del cinema -ha avuto la faccia tosta si farlo durare due ore. -la gente in sala si sentiva male, come nei film splatter anni '70 -ha rifilato uno splatter ad un pubblico per il 60% religioso acuq e sapone che la sera è solita guardare Carlo Conti. -l'altro 30% è un pubblico sadico, che ha gradito la pellicola. -il rimanente 10% erano poveri curiosi. -Gibson, con ogni probabilita, andrà all'inferno. - 3.
Mi hanno parlato male di questo film, ma devo dire che invece non mi ha colpito negativamente. C'è chi critica la violenza, ma ho visto film MOLTO più violenti, e soprattutto con violenza MOLTO più gratuita. Il film riguarda le ultime ore di Cristo, quindi si parla soprattutto di flagellazione e crocifissione, quindi non mi aspettavo certo una puntata dei teletubbies. Troppa violenza? Vorrei vedere come si fa a rappresentare SENZA violenza decine di frustate e il fatto di essere inchiodati su una croce, se non tagliando intere sequenze! Sono passati anni dal catechismo, quindi non mi pronuncio sulla correttezza degli eventi rappresentati, cosa abbastanza relativa, fra l'altro, visto che la bibbia stessa ha un'attendibilità molto discutibile. Il film presenta poche ore di Gesù in modo asciutto e senza troppi fronzoli teologici (per i quali ci pensano già abbondantemente i preti).
Unica interpretazione decente della Bellucci (dato che non apre bocca!).
E'un film che può persino indignare (vedi la scheda del Morandini, come molti commenti su questo sito): io non ne sono indignato. Quanto al suo elemento più eclatante (questo uso iperbolico della violenza che non può evitare di apparire compiaciuto), lo trovo unicamente eccessivo. Eccessivo nella durata (una sproporzionata dilatazione dei tempi filmici dedicati alle scene più "martirizzanti") ed eccessivo in ciò che mostra (che rischia più di una volta di superare il verosimile per scrupolo di realismo portato all'eccesso: vedi gli strumenti usati per la flagellazione, che usati come si vede causerebbero danni fisici superiori a quelli che si vedono; vedi la crocefissione, e in particolare quando la croce viene rivoltata su se stessa). Mi indispettiscono però davvero altre cose: il ritratto di Barabba (di cui è stato fatto un ritratto sommamente volgare e insopportabile), e – più di ogni altra cosa – quel corvo, e l'occhio del ladrone cattivo. Segno di un manicheismo che più grossolano non poteva proprio essere. Non mi voglio invece soffermare sull'enfasi di quella terribile goccia di pioggia dal cielo che sgorga al momento della morte (e che può risultare altrettanto insopportabile, a palati particolarmente fini). Ne avremmo fatto più volentieri a meno. E ad ognuno aggiungervi quello che vuole: per esempio i mostri-bambini fantasma visti da Giuda… Non però il diavolo della Celentano: quello a me piace parecchio: con il suo fascino androgino lo trovo un contrappunto riuscito.
Nonostante tutto ciò, paradossalmente, il film ha un suo valore. Formalmente è diviso a metà tra l'eccesso truculento di grana grossa, e momenti che io trovo assai delicati (anche se un palato fine potrebbe sempre ravvisarvi un eccesso di stilizzazione formale, con abuso di ralenti, ecc…). Tuttavia, tutto il primo segmento del film (la prima mezz'ora), e poi i numerosi flashback (con i loro ralenti, pure), non solo spezzano la sequela di martiri e fanno respirare lo spettatore (il film ne giova): costituiscono momenti - spesso assai toccanti – a partire dai quali proprio io sono convinto vada seguito il film. Trovo che la netta opposizione tra la delicatezza di alcuni momenti e l'eccesso truculento del resto si risolva in una felice giustapposizione in cui viene esaltato, vicendevolmente, l'intensità "spirituale" del messaggio evangelico, e la brutalità innegabilmente subita, secondo le stesse fonti (attendibili o inattendibili che esse siano), e cioè i Vangeli, nei confronti dei quali il film si mostra rispettoso quasi filologicamente. E a questo proposito, vengo a ciò che ritengo rappresenti il cuore del film. La scissione concettuale tra "corporeo" e "spirituale" alla quale siamo culturalmente abituati deriva dalla cultura greca classica e successiva: di lì è fluita nel cristianesimo a partire dal suo "fondatore" principale, ossia Paolo di Tarso (san Paolo). Invece, nella cultura giudaica cui Cristo apparteneva, il corpo e l'anima non sono separati così distintamente, e si percepiva probabilmente in un modo per noi difficile da comprendere, l'unitarietà di corpo e spirito. Leggendo i Vangeli senza i condizionamenti paolini questo emerge con una certa chiarezza. Il film di Gibson, pur con tutti i suoi eccessi e i suoi difetti, rappresenta (forse involontariamente) un'apprezzabile occasione per riflettere su questo, a partire dal fatto che la "passione" di Cristo è – e non poteva che essere diversamente! – un martirio, un'umiliazione, una degradazione, prima di tutto fisica e corporea.
La sublimazione poi che l'accettazione di questa umiliazione rappresenta per il cristiano, ossia l'essenza del messaggio d'amore dei Vangeli (scandaloso, difficilmente accettabile in base al senso comune), è nel film visualizzata perfettamente dal contrappunto costituito dai suoi flashback (e numerosi controcampi. Restano impressi quelli su Maria o la Maddalena, o Giovanni).
La crocefissione è il più atroce di tutti i martiri che l'uomo abbia potuto concepire: tuttavia la sovraesposizione iconografica alla quale, in due millenni, siamo sottoposti (quanto alla croce), ci impedisce, sin da bambini, di rendercene realmente conto. In questo senso il film ha un suo merito molto efficace.
Naturalmente resta un film difficile da giudicare oggettivamente, perché il suo significato e il suo valore è da ricercarsi entro il messaggio evangelico, e gli strumenti critici abituali sono posti nella difficoltà di non poter prescindere da esso (che lo si condivida o meno).
ma cosa è???? non è possibile vedere una roba del genere. gibson ha sicuramente dei grossi problemi psicologici e li ha riversati tutti in questo film che non è altro che 2 ore di torture e sangue da tutte le parti. una porcheria senza senso. premetto che non sono un credente e non pratico la chiesa ma, andai a vedere questo film seguendo la massa e sono rimasto senza parole. se proprio devo vedere splatter mi vado a vedere tarantino , almeno mi diverto di piu.
praticamente ha fatto un film sul finale di braveheart!!!!! 2 ore di flagello! sangue da tutte le parti ed un finale da il giustiziere della notte!!!! per non parlare della lingua aramaica con sottotitoli da contorno! gibson meglio come attore!
Difficile restare indifferenti di fronte alla concezione "super eroica" con la quale Gibson identifica il protagonista, anche perché, l'evento storico-religioso in sé, in questo caso, funge più che altro da cornice, concedendo ampio spazio a quelli che sono gli aspetti un pò più "materiali".Concepito secondo una visione decisamente soggettiva da parte del regista, l'impronta Braveheart alleggerisce con astuzia la sacralità dei toni, e le tinte vagamente fantasy, si adattano bene alla rivisitazione Gibsoniana del romanzo da qui è tratto.Nulla di più insensato e fuori luogo quindi, adottare come scusante, la manipolazione cruenta degli eventi per motivare il proprio dissenso; se la volontà del regista, era quella di dedicarsi esclusivamente all'ultimo periodo della vita del personaggio, destinando le fasi più significative del suo passato a qualche sporadico flash, questa, era l'unica via da seguire... – probabilmente il buon Mel, se avesse avuto la fortuna di sfoggiare tratti somatici leggermente più orientaleggianti, avrebbe goduto, grazie alla crudeltà (?) della sua opera, di ben altra stima –, considerando anche il buon lavoro svolto alla direzione artistica e per le scelte fatte in merito al cast, che, comunque se ne dica, offre una prova certamente sufficiente (Bellucci inclusa!), soprattutto nel caso dell'androgina Rosalinda Celentano, apparsa indubbiamente tra le soluzioni di ruolo più azzeccate.Evidentemente indigesto ai cultori di What Women Want – probabile che questo tipo di M.G. non faccia per voi –, espressione più o meno condivisibile sul travagliato epilogo del falegname più famoso alla storia… dopo quello di Collodi ovviamente.
Buon film, penalizzato a mio avviso da alcune facili concessioni al kitsch:
- I bimbi indemoniati, anticamera dell'inferno di Giuda - Il diavolo che si aggira sotto veste umana - I flashback della giovinezza di Gesù - l'evitabilissima scena finale - la parossistica stoltezza dei soldati romani... giusto per citarne qualcuna.
A fare da contraltare a tutto ciò ci sono parecchi momenti emozionanti ed un'interpretazione struggente e sentita da parte di James Caviezel. Buone la fotografia, la ricostruzione scenica ed i costumi.
In definitiva, una pellicola che non rende pieno merito a quella che personalmente reputo la figura più ammirevole e carismatica che il mondo abbia mai avuto occasione di conoscere. Buon film, ma distante dal capolavoro che avrebbe potuto essere.
Come al solito Gibson esagera, straesagera e imbastisce un baraccone di violenza insensata e folle (non so se è già stato sottolineato prima di me, ma sono più che sicuro che gli addetti romani alla flagellazione non erano altro che soldati che facevano il loro "sporco" lavoro, e non dei novelli Jigsaw col sangue negli occhi). E' vero che il soggetto è la passione carnale di Gesù (e al di là che si creda o meno, l'obiettivo prefissato è stato raggiunto), ma è proprio questo soggetto che non mi convince affatto: avrei preferito 20 minuti di frustate in meno e 20 minuti di flashback sulla Sua figura prima dell'arresto in più...buona invece l'idea di adottare l'aramaico, l'ebraico e il latino coi sottotitoli, brutto tutto il resto (Bellucci & diavolo-femmina comprese, irritanti al massimo).
Il finale poi...mancava solo il "to be continued" per farne una trashata senza dignità. Non mi ha convinto
Buon film, come da titolo. Devo essere sincero questo è il genere di film che mi piace però devo anche ammettere che il film è discutibile. Ho visto commenti struggersi per la morale cattolica e non credo assolutamente che sia questo il banco di accusa giusto: il film narra del dolore carnale di Cristo, senza aggiungere ne togliere altro. Io discuterei sulle scelte del regista: il film è a volte lento e non sempre è chiaro. Caviezel a parer mio non è perfetto, anche se non è da bocciare, e la scelta sulla Bellucci è incompresibile (almeno per me). Il film può essere migliore, non è per tutti, a chi piace il genere lo consiglio.
L'intento era senza dubbio lo spettacolarizzare le ultime ore di vita di Cristo, personaggio ancora assai ambiguo per quanto riguarda la sua vera esistenza, la ricerca esasperata del dettaglio gore con il rischio di sconfinare nell'autocompiacimento. Gibson prova soltanto a coinvolgere un pubblico ormai assuefatto dai soliti drammi sanguinari, e quindi era per forza necessario colpire gli spettatori con una violenza inaudita e mettere come protagonista nientepopodimeno che Gesù, tutto ciò suona come una trovata alquanto furba, e infatti lo è, ma Gibson ci sa fare lo stesso e il risultato non è poi così malvagio. Si può considerare come un esercizio di pura pornografia, torture su torture, perchè alla fine rimane solo quello, qualche invenzione biblica e la frittata è fatta, Il pubblico credulone e piagnucolone di "famiglia cristiana" subito lì che griderà al capolavoro. Di certo non lo è, ma è ben fatto e ben confezionato per essere esclusivamente una mera operazione commerciale.
A tutti coloro che danno 1 o 2 a questo film, scandalizzati dal sangue e dalla violenza. Se non avete capito che si tratta della rappresentazione di una flagellazione storicamente avvenuta, prendetevela con i film di Tarantino dove tutto è gratuito e vediamo se avete le palle di mettere 1! Film eccezionale per rappresetazione scenica, fotografia e coinvolgimento emotivo.
un film eccezzionale..struggente e profondamente realistico, la scelta di gibson di usare l'aramaico è stata coraggiosa e a mio parere sorprendentemente ben riuscita.Sembra di essere trascinati insieme a Caviezel (in questo ruolo eccezionale) verso il patibolo della croce. Bellissimo davvero
La storia delle ultime ore della vita di Gesù poteva essere raccontata in modo diverso ma Gibson ha voluto esagerare mettendo molto bene in evidenza la tortura e il sangue che si spreca. L'ho trovato eccessivamente violento per essere un film che si basa sull'aspetto religioso. La sofferenza è l'elemento fondamentale che Gibson utilizza in maniera troppo esplicita e sadica.
Struggente. Grandissima prova di Caviezel. Un film molto molto violento, ma che mi ha toccato. Non dò un voto più alto per via della mia idiosincrasia per la Bellucci.
L'altissimo tasso di violenza fisica presente in questo film non passa di certo inosservata: La Passione di Cristo, film religioso e drammatico, possiede un alto componente horror. Mel Gibson ci mostra gli ultimi istanti di vita di Gesù, con estremo realismo. Io l'ho trovato un ottimo film, ben girato e ben interpretato, crudo nella realizzazione delle sofferenze subite.
Questo film, secondo me, non ha un'anima. Durante la sua visione, (nonostante io sia credente) non sono riuscita a commuovermi e tanto meno ho avuto la sensazione che mi trasmettesse qualche messaggio significativo. Sinceramente, ho avuto l'impressione si assistere ad un film horror e nulla più. Probabilmente in un a società in cui la violenza è molto esaltata, questo film può aver suscitato dei consensi. Oppure avrà suscitato ammirazione in chi ha una visione un pò bacchettone della religione, per cui tutto va bene purchè si parli di Dio. A mio parere c'è un'esaltazione morbosa delle sofferenze fisiche inflitte a Cristo, senza inviare il messaggio più importate, che è quello della speranza nella salvezza dell'uomo, infatti la resurrezione è appena accennata, come di secondaria importanza. Non credo che questo film possa significare qualcosa soprattutto, per chi non crede. Personalmente non mi serviva vedere questo film per capire cosa possa aver sofferto fisicamente Gesù Cristo. E' un'esaltazione alla violenza e nulla più.
Gibson ha spettacolarizzato la passione di cristo, con una buona dose di splatter, ovviamente perdendone tutta la misticità, di buono c'è che quando l'ho visto al cinema, per la prima volta all'uscita dalla sala c'era il silenzio assoluto tra gli spettatori, il che vuol dire che aveva comunque colpito il messaggio estremo che il regista voleva dare, per cui non mi sento di bocciarlo.
Attenzione a non perdere il prossimo film di Gibson "Arma coraggiosa & passione letale", una summa del suo percorso intellettuale. Dopo pellicole atte a scardinare lo status quo, Monica Bellucci, si presenta nei panni di eroina gibsoniana: niente paura, recita in aramaico. Sono stato santificato dalla visione de "Il vangelo secondo matteo" di Pasolini ed è per me un onore omaggiare il volpino Mel con un 1. Perchè? Perchè uno dei temi più delicati e fecondi, letterariaente parlato, è finito sotto le mani del più basso profilo intellettuale in circolazione; il risultato è un coacervo, un marasma di idiozie splatter, l'annullamento di qualsiasi alone mistico e magico.
Farisei pentitevi, Gibson pentiti!
Mentre Pasolini attinge al Vangelo per la sua malattia antisociale (i farisei altri non sono che lo stato di cose omertoso e funzionale alla comodità moderna), Mel attinge al vangelo per mero prestigio egoistico e pecuniario. Se dovessi morire oggi non vorrei risorgere poichè Gibson a breve potrebbe sfornare altri "capolavori". Ormai in questo mondo nulla è sacro, mi aspetto di vedere una pubblicità "Ciao sono Gesù, sono stato crocifisso, risorto e torno sulla terra dopo 2000 anni: è tempo di farsi un coca cola". Beh, Gibson ha fatto questo, ingannando tutti. Mel è l'altra faccia di Spielberg, con l'aggravante di non aver neanche il suo spessore tecnico.
Non ho mai desiderato così tanto l' arrivo della Pasqua..... Peccato perchè Gibson qui secondo me doveva analizzare le situazioni e le vicende antecedenti che purtroppo hanno portato allo scempio, facendolo vedere in maniera un pò più soft. Si vede che compiaciuto anche dal finale (come già detto un pò forzato) dell' immenso "Braveheart" il regista si sarà detto: perchè non far vedere quello che la gente ha solo immaginato per la fine di Wallace? Sconsigliato