django unchained regia di Quentin Tarantino USA 2012
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django unchained (2012)

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locandina del film DJANGO UNCHAINED

Titolo Originale: DJANGO UNCHAINED

RegiaQuentin Tarantino

InterpretiJamie Foxx, Leonardo DiCaprio, Samuel L. Jackson, Christoph Waltz, James Remar, Kerry Washington, Michael Kenneth Williams, Don Johnson, Franco Nero

Durata: h 2.45
NazionalitàUSA 2012
Generewestern
Al cinema nel Gennaio 2013

•  Altri film di Quentin Tarantino

Trama del film Django unchained

La storia di Django Unchained è incentrata su Django (Jamie Foxx), uno schiavo che viene liberato da un cacciatore di teste (il premio Oscar Christoph Waltz), il quale lo introduce alla professione divenendone il maestro.

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Voto Visitatori:   8,03 / 10 (476 voti)8,03Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
Miglior attore non protagonista (Christoph Waltz)Migliore sceneggiatura originale (Quentin Tarantino)
VINCITORE DI 2 PREMI OSCAR:
Miglior attore non protagonista (Christoph Waltz), Migliore sceneggiatura originale (Quentin Tarantino)
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Miglior film straniero
Miglior sceneggiatura (Quentin Tarantino)Miglior attore non protagonista (Christoph Waltz)
VINCITORE DI 2 PREMI GOLDEN GLOBE:
Miglior sceneggiatura (Quentin Tarantino), Miglior attore non protagonista (Christoph Waltz)
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Voti e commenti su Django unchained, 476 opinioni inserite

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StIwY  @  25/01/2013 14:52:23
   7½ / 10
Visto ieri sera al cinema.

Sono restato tutto sommato deluso, anche se è sicuramente meglio di Bastardi Senza Gloria.

Intendiamoci, è un film di qualità, ma non raggiunge le vette di Pulp Fiction, Le Iene e Kill Bill.

Tarantino riuscirà più a superarsi o eguagliarsi rispetto alle sue perle miliari del passato ?

manuakacoach  @  25/01/2013 14:44:25
   10 / 10
Il giorno dopo volevo già rivederlo! Una regia spettacolare, prove attoriali eccellenti (bravissimo anche J Foxx nonostante non mi sia molto simpatico, Waltz e di Caprio bestiali), grandi musiche e ottima fotografia. Pochi altri insieme a Tarantino riuscirebbero a portare sul grande schermo un western nel 2013 che abbia classe e originalità...C'è forse bisogno di parlare anche dei dialoghi? Troppo poche le candidature agli oscar!

10 risposte al commento
Ultima risposta 25/02/2013 04.40.26
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Invia una mail all'autore del commento stuart  @  25/01/2013 14:29:58
   7½ / 10
Nel momento stesso in cui sono partiti i titoli di testa, per tutta la durata della proiezione, e ancora oggi che ne scrivo, il mio più grande rammarico è la mancanza di una cultura spaghetti western che mi avrebbe consentito di cogliere un numero maggiore delle tantissime citazioni di cui "Django Unchained" abbonda sin dal titolo (omaggio al Django di Sergio Corbucci). Non mi vergogno (o forse dovrei?) di ammettere che se non fosse stato l'8° film [1] di Quentin Tarantino un western sarebbe stato decisamente in fondo alla mia watch-list.

Veniamo al film. Che sia per motivi di trama che per motivi meramente tecnici [2] è suddivisibile in due distinte parti.

Prima parte: Splendida. Da 10.

Christoph Waltz domina pressoché indisturbato la scena. Non aggiungo altro, ma chi ha adorato Hans Landa in "Bastardi senza gloria" si innamorerà senza se e senza ma del Dr. Schultz. Toh! Tedesco anch'egli.

In puro stile Tarantiniano: situazioni paradossali e grottesche, dialoghi dai contenuti e dai tempi comici perfetti, scene e movimenti di camera (specie negli interni) che rasentano il feticismo cinematografico. Tutto ciò a cui Tarantino ci ha abituato e che diamo ormai quasi per scontato.

Seconda parte: uhmmm. Da 6.

A questo punto è Jamie Foxx (Django) che prende in mano le redini della baracca e siccome né il suo personaggio né le sue doti attoriali gli consentono la magniloquenza di Christoph Waltz, il proseguimento della pellicola attiene ad una prova più muscolare che altro, supportata da situazioni e circostanze che -a mia opinione- si stiracchiano con (auto)indulgenza affinché la vicenda prosegua fino all'epilogo proprio esattamente come deve proseguire fino all'epilogo.

E no, non parlo di veri e propri plot-hole, ma di 'leggerezze' nella sceneggiatura che non ti aspetteresti in un film di Tarantino.

In conclusione.

No, non è il "capolavoro" di Tarantino. Pulp Fiction e Bastardi senza Gloria sono un gradino e anche due sopra Django Unchained.
E' un film bellissimo, che nonostante alcuni momenti eccessivamente dilatati intrattiene senza noia per quasi 3 ore, ed è sicuramente una spanna sopra la maggior parte dei film usciti nell'ultimo biennio, non fosse altro che per il sincero amore per il cinema che il regista esprime in ogni scena.
Tuttavia non ho trovato in Django ciò che realmente amo di Tarantino: i personaggi approfonditi in modo (quasi) maniacale, le storie che si intrecciano, la trama non lineare.



[1] secondo una conta restrittiva, che non tiene conto di Four Rooms e la guest direction in Sin City, tanto meno di lavori televisivi come Grave Danger.

[2] Nota di biasimo ai gestori del multisala di Torino, dove ho visto il film, che hanno inserito --del tutto arbitrariamente!-- una pausa di 5 minuti verso la metà film, nel bel mezzo di una scena nel suo pieno svolgimento.

1 risposta al commento
Ultima risposta 25/01/2013 15.46.43
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Niko.g  @  25/01/2013 14:06:29
   5½ / 10
La track di chiusura sarebbe un omaggio a "Lo chiamavano Trinità"? Io direi che suona più come un'offesa. Un'offesa all'intero genere western. E che siano spaghetti, fusilli o bucatini non ha alcuna importanza, perché stavolta Tarantino presenta una storiella scontata e telefonata sull'ennesima vendetta, accompagnata da un'improbabile colonna sonora.
E' davvero sconcertante prendere atto della media voto del film. Ho sempre evitato critiche o polemiche sui voti, dando la preferenza ai contenuti. Comunque, trattandosi di Tarantino e di materiale "pulp", sarà meno avvilente iniziare dalla cruda e venale media-voto.
In pratica, ad una settimana dalla sua uscita, "Django Unchained" si attesta su un 8,5 di gradimento, a soli 0,5 punti da Pulp Fiction. Ovvero, saremmo di fronte ad un'opera d'arte in grado di competere con il mitico "Pulp"! Mi tremano le mani solo a scriverlo. Perché è fuori dal mondo pensare che questi due film abbiano lo stesso peso e non so darmi spiegazione di tale macroscopico abbaglio.
Innanzitutto, "Django" ha ben poco del ritmo serrato e costante, della tensione vivida e crescente, dei dialoghi lucidi e funzionali di "Pulp Fiction" e pochissimo del potere attrattivo di "Inglorious Bastards". Ha un ottimo inizio, questo sì, ma dopo 40 minuti la tensione cala drasticamente per l'elongazione narrativa (viaggi interminabili, passaggi a vuoto), per la ripetitività di alcune scene (spari al petto, spari alla gambe, urla di dolore) e per la poca funzionalità di alcuni episodi (punizione dello schiavo fuggiasco). Se poi questo dipenda da un montaggio poco convincente, non saprei dire. Di certo qualcosa non torna e non è improbabile una responsabilità da attribuire alle mani inesperte di Fred Raskin, trovatosi a sostituire Sally Menke, storica montatrice di Tarantino, prematuramente deceduta.
Porrei l'attenzione, in secondo luogo, sulla quantità eccessiva di sangue. Esiste un limite a questo gioco di spruzzi? Oppure più sangue schizza e più la qualità aumenta? No perché, se è così, sono ben felice di prendere le distanze da chi, uscendo dal cinema con l'adrenalina in corpo e con l'eco del boom dinamitardo in testa, si convinceva, divertito, di aver visto un ottimo film. Non si ponga nemmeno il paragone, su questo punto, con "Bastardi senza gloria", perché quello script, oltre ad avere una perfetta concatenazione degli eventi (e paradossalmente meno spargimento di sangue), consentiva una plausibile sospensione dell'incredulità, che aveva una sua fondata ragion d'essere. Qui no, qui non può e non deve essere concessa con altrettanta e scontata facilità, vista l'introduzione e il genere trattato.
Se poi andiamo a considerare il momento in cui il climax raggiunge l'apice della tensione, ossia la cena a casa Candie, si nota chiaramente la carenza creativa rispetto all'analoga situazione dell'opera precedente. Mentre nella taverna dei Bastardi si respirava una tensione palpabile e una suspense iperbolica, create magistralmente da un efficace e raro gioco di dissimulazione e da un incisivo gioco di sguardi, in questo caso fa capolino la noia, cui Tarantino sopperisce con una drammaticità greve, più fisica che testuale, più teatrale che reale.
L'umorismo, altra caratterista del regista americano, è presente in vari momenti. Eppure, a me non sembra contestualizzato come lo era in altri suoi lavori e nell'ultimo in particolare, ma posticcio e incastrato a forza (lo scambio di battute tra i finti siciliani e il colonnello Hans Landa tocca vette di epicità non eguagliabili dalla scenetta degli incappucciati).
La banalità del finale è disarmante, non fa che affossare un film ormai dissanguatosi con l'abuso di déjà-vu e ralenti e con l'accettazione di una logica revisionista che ha la pretesa di rileggere il western in chiave, in chiave… non si sa nemmeno in quale chiave. Si chiude con una commedia nera dai risvolti pirotecnici, che getta fango sugli esaltanti momenti iniziali, dominati da un ritmo narrativo incalzante e promettente, quanto tristemente disatteso.
Poi, se "Django" deve essere considerato un mezzo capolavoro perché è ricco di citazioni cinefile, di richiami musicali, di umorismo tarantiniano, di sangue tarantiniano, di piedi nudi tarantiniani, allora sì, è un capolavoro, ma io resto dell'idea che Trinità, a Django, gli fa un baffo. Il film, ovviamente.

21 risposte al commento
Ultima risposta 06/04/2013 17.16.10
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Botticciolo  @  25/01/2013 13:06:37
   9 / 10
Esaltante, avvincente, estremamente ironico: 3 ore volate via in un battito di ciglia! Un grande omaggio di Tarantino agli spaghetti western. Da vedere e rivedere!

Frogger  @  25/01/2013 12:24:46
   9½ / 10
Questo è un western, certo il timbro tarantiniano è evidente, ma è pur sempre un western, quindi a tutti quelli che ne criticano una trama "lineare" senza colpi di scena non so proprio che dire, forse non hanno mai visto un western dove polvere e proiettili sono il cuore pulsante della storia. Quentin, dimostra di saperci fare anche in questo genere, ridefinendo lo standard, forse superandolo. Siamo di fronte ad un (altro) capolavoro, probabilmente il voto può variare di mezzo punto in più od in meno a seconda di preferenze e gusti persoali (ad es. io preferisco bastardi senza gloria, che per me è un 10/10). Caratterizzazione dei personaggi, sceneggiatura, fotografia, siamo su livelli altissimi, performance del cast stratosferica, insomma uno dei quei film che quando esci dalla sala ci pensi e ripensi per giorni. La durata non è un problema, assolutamente ci sta tutta per un film di tale levatura, che scorre via come l'olio. Alcune scene a livello epico.

Sardello  @  25/01/2013 10:15:33
   8½ / 10
Piaciuto parecchio. Ero abbastanza dubbioso vista l'ambientazione non troppo gradita, ma in fin dei conti se lo stile di Quentin piace, questo film è un tripudio di tamarraggine che non può che essere venerato.

Luther  @  25/01/2013 01:07:58
   9 / 10
"Django Unchained" ..... sono appena tornato dalla multisala ... che dire ? ........ SPETTACOLO PURO !!!!!!!! GRAZIE QUENTIN !!!!! NON CI DELUDI MAI !!! T. V. B. ! =) ;)

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Ultima risposta 24/03/2013 02.03.44
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The Legend  @  25/01/2013 00:10:00
   6½ / 10
Ci sono film che durano un'ora e mezza e sembra di essere stati al cinema per 10 ore; altri, come questo Django Unchianed, che durano 3 ore ma che filano via che è una bellezza, senza annoiarsi mai.

Si tratta di un buon spettacolo di divertimento, ma non griderei al capolavoro, per via di una sceneggiatura troppo lineare che non riserva mai soprese né particolari tocchi di inventiva.

Superlativo come sempre Christoph Waltz, mentre non mi fa impazzire Jamie Foxx, forse inadeguato per il ruolo di attore protagonista.

7 risposte al commento
Ultima risposta 25/01/2013 19.22.20
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ide84  @  24/01/2013 21:49:19
   9 / 10
Dovessi morire oggi...morirei comunque felice. Grazie Quentin...

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  24/01/2013 20:27:19
   8½ / 10
Mi succede raramente, con Tarantino sempre: prima di entrare al cinema per un suo film, mi sento eccitata come una bambina prima di salire sull'ottovolante.
Il fatto è che non rimango mai delusa dall'esperienza, anche dopo la visione di suoi lavori meno ispirati e più cazzari come ad esempio Grindhouse.

Django mi ha divertita tantissimo, nonostante l'effettiva lunghezza, nonostante sia un passo dietro a Bastardi senza gloria, è un grande film, pensato e diretto da uno che ama il Cinema e sa comunicare la sua passione, la trasmette proprio visceralmente.

Ammiro la sua capacità, davvero rara, di scegliere sempre cast strepitosi, dei cui attori riesce a far trapelare il massimo, riesce a esaltarne le doti interpretative come nessun altro.

Mi "autocito" riportando la parte finale del mio commento al film "Bastardi senza gloria":
Come si spiega la sorpresa ogni volta nel vedere un' opera di Quentin?
Si spiega con il genio, con l'eccezionale abilità tecnica che combacia con l'immensa cultura cinematografica, si spiega con l'originalità nell'avere saputo dare vita ad un genere tutto suo, quello di Quentin Tarantino, unico e inconfondibile.

5 risposte al commento
Ultima risposta 25/01/2013 12.35.45
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JackRock  @  24/01/2013 20:05:58
   9 / 10
Tarantino ci scricca ancora nella pisciotta!

4 risposte al commento
Ultima risposta 26/01/2013 18.26.25
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TheGame  @  24/01/2013 19:50:59
   6½ / 10
Tarantino al western "s'ha da fa" e cosi Quentin si presta stavolta al Cinema di genere, spinge sulla commedia, triplica gli ettolitri di succo di pomodoro, ci stuzzica con un secondo tempo brioso, saccheggia se stesso forte di una formula collaudata e accantona il guizzo inventivo, pur di servire quest'operazione. Django Unchained in definitiva è il Tarantino che ti aspetti... Forse fin troppo.

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Ultima risposta 24/01/2013 20.35.37
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  24/01/2013 19:00:07
   8 / 10
Il vecchio Quentin scherza col fuoco, tratteggiando con grottesca disinvoltura un ripugnante ritratto dello schiavismo, talmente ideologico da sembrare falso. La sua ambiguità si avvale persino delle teorie scientifiche o nella sontuosa cena a casa di Calvin Candle (un Di Caprio finalmente meno ingessato del solìto, mai così spietato) dove qualsiasi essere umano dotato di un'anima prova, per inciso, un disgusto per il Verbo anche superiore all'overdose di violenza di certe immagini. Poi mescola abilmente cultura beat e blaxpoitation, si/ci ricorda che Alexander Dumas Sr. aveva la pelle nera, trasforma il modello "ariano" del Sigfried dei Nibelunghi in un magnifico eroe all-black. Il suo Django è una via di mezzo tra la dimensione Cristologica Mitologica e Rivoluzionaria, a seconda dei drammatici eventi.
E forse è altrettanto ripugnante questo vero/falso remake costruito con la forza dei fucili, in un periodo particolarmente delicato per l'America di Obama che insegue l'utopia di un paese con meno licenza di uccidere. Niente da fare arriva Q. Tarantino e come un Charlton Heston qualsiasi riuscirà a far aumentare l'uso delle armi, dopo questo film.
A questo punto potrei definire il suo Django inutilmente reazionario, esageratamente truculento e pure un pochetto fascista, e forse non avrei tutti i torti. Ma non va così. Perchè il guaio è che questo figlio di buona donna ci sa fare, e abbiamo davanti ai nostri occhi uno splendido film d'avventura, con una fotografia impeccabile e una direzione di attori personale ma non per questo meno avvicente. Non a caso l'inequivocabile verità, quella che mette fine a dubbi e sospetti, è trapelata dalle parole del personaggio più negativo, Stephen di Samuel L. Jackson. Il "Negro" spregevolmente bonario e complice dei bianchi, traditore della razza ma lucido nel suo ineguagliabile, fatalista, doppiogiochismo. Una carogna fatalista perchè vede un destino già scritto, magari eterno e tristemente immortale. Il gusto spiccato delle citazioni, da Peckinpah a Leone passando per Kubrick spinge Quentin a ricordarsi che Bruce Dern ha sempre avuto la faccia da carogna che pretendeva di avere in un suo film (cfr. nei panni di Curtis Carrucan) e a ricordarci che la convenzionalità può essere, nelle sue mani, quanto di più anticonvenzionale e moderno si sia mai visto nello schermo.
Qualche volta torna a fare il c.a.z.z.a.r.o. (il tiro a segno su un pupazzo di neve?!) ma insegue sempre il mito di un cinema che dosa sapientemente tanti ingredienti con uno stile unico, non ortodosso, raggiungendo lo zenith di una violenza quasi beffarda nella sua ignobile asperità (spoiler) e tutto questo non ha rivali, nel cinema contemporaneo. Forse farebbe bene a chiedersi se dopo questo film possa o no girare indisturbato per le strade di Harlem, se non cerchi egli stesso di essere frainteso

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addicted  @  24/01/2013 18:17:24
   8 / 10
Nel bene e nel male Tarantino ha segnato più di ogni altro gli ultimi venti anni del cinema a stelle e strisce. Questo non significa che sia il miglior regista statunitense, per esempio secondo me Lynch è superiore. Tuttavia l'autore di "Pulp fiction" ha lasciato un segno più profondo. Questo perché la sua virtù risiede tanto nella capacità di schiudere nuovi orizzonti, quanto nella geniale abilità di dare nuova vita a tutto ciò che tocca.
Il trucco è semplice: in ogni fotogramma traspare l'immenso amore di Tarantino per un certo tipo di cinema, quello schietto e artigianale degli spagetti-western, dei film di kung-fu, dei polizzioteschi... estremo, radicale, popolare, che fa storcere il naso alla critica paludata. In fondo sono vent'anni che gioca con il "pulp", esplorandone tutte le possibili declinazioni e tendenze.
Perché ci piace Tarantino? Perché è superiore ai suoi modelli (tranne che a Leone, inarrivabile). Da questo punto di vista si può fare forse un parallelo con Kubrick, non tanto nel senso delle qualità del regista (Kubrick vincerebbe 10 a 0), ma nel senso che entrambi hanno usato i generi cinematografici. Kunbrick usava i generi tradizionali per dire altro, Tarantino usa i generi per dargli nuova vita. E' un geniale rianimatore.
"Django" è l'ennesima dimostrazione: prende un plot morto e defunto e lo scuce e ricuce fino a creare qualcosa di assolutamente nuovo, forse un po' deforme (come Frankesnstein), ma certamente molto affascinante.

keisersoze  @  24/01/2013 17:22:55
   8 / 10
Che spettacolo! Ancora una volta il maestro si dimostra all'altezza delle aspettative sfornando un western alla sua maniera. Indimenticabili come sempre i personaggi sorretti da un cast stellare. Jamie Foxx, Cristoph Waltz, Samuel L. Jackson, Leonardo Di Caprio... tutte interpretazioni di altissimo livello (un Di Caprio così non l'avevo mai visto!). Dialoghi al top! Le quasi 3 ore di pellicola quasi non si fanno sentire.
Forse il mio giudizio potrebbe essere di parte.. ma chi come me apprezza il genere non rimarrà deluso! 8

Sakurambo  @  24/01/2013 16:09:02
   9½ / 10
Dopo 20 secondi avevo già capito..maledetto quentin, ce l'hai fatta anche questa volta! Che dire...
Se vi piace Tarantino, andate a vedere questo film.
Se non vi piace Tarantino, andate a vedere questo film.
Se vi piacciono i western, andate a vedere questo film.
Se non vi piacciono i western, andate a vedere questo film.
Insomma, andate a vedere questo film!

Japotino  @  24/01/2013 14:48:22
   8½ / 10
Devo dire che "il collega" oh dae-soo ha espresso appieno il mio giudizio del film e di Tarantino in generale, quindi mi scuserà se sarò un pò ripetitivo e gli faccio sicuramente i miei complimenti. Detto ciò è inutile ribadire che le atmosfere che crea questo regista sono uniche e irripetibili e in questo film non vengono di certo meno. Una grande parte del merito va alle impressioni visive. Insomma quanto ci lamentiamo del 3D? Se ti chiami Quentin non serve : sapendo dare la giusta profondità di campo riesce a dare le stesse sensazioni, senza andare ad intaccare la qualità della fotografia.Eccezionale!
Poi naturalmente le musiche azzeccate e messe nei momenti giusti, il suono e i rumori che ti avvolgono e ti proiettano in quel mondo fanno la loro parte. La ciliegina sulla torta è rappresentare in maniera esagerata i personaggi, che non hanno molte sfaccettature, ma manifestano platealmente il loro carattere dominante e così per esempio uno sbruffone è l'incarnazione dell'essere sbruffoni.Inoltre vengono sempre sostenuti da battute e dialoghi indimenticabili e se poi li fai interpretare ad alcuni dei migliori attori in circolazione...Però se poi vai a valutare lo svolgersi della storia in se, non accade mai nulla di memorabile, e per così dire: di teatralità a quintali, ma manca di quel "romanzato" che ti faccia dire: "Ma chi ha scritto un intreccio così pazzesco?!"Le idee di fondo non mancano mai: Il Django schiavo nero riscattato che cavalca da uomo libero è un presupposto ottimo e originale, il tema c'è, ma poi le sue gesta non resteranno come resterà invece indelebile una scena particolarmente apprezzata o le interpretazioni magistrali e così via. Un film senza questo presupposto è difficile che mi piaccia e diverta sul serio ma Django lo fa magistralmente e mi sento di dire che ho trovato il connubio genere western-Tarantino una delle coppie tra le più azzeccate di sempre.

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Ultima risposta 25/01/2013 12.08.01
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androjoker  @  24/01/2013 14:37:00
   9 / 10
Stupendo. Uno dei film più belli che abbia mai visto. Attori, dialoghi, musica, storia, situazioni ... tutto perfetto. 165 minuti di stupendo cinema.

shock1  @  24/01/2013 14:26:45
   6½ / 10
Ebbene si... faccio parte dell'esclusivo club dei delusi. L'ottima fotografia e la solita grande caratterizzazione, a mio parere, non bastano a compensare lo sviluppo di una trama piuttosto banale e priva di colpi di scena.
Bastardi senza Gloria è stato tutt'altra cosa..

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Ultima risposta 25/01/2013 16.10.43
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Tambo90  @  24/01/2013 13:14:15
   3 / 10
Nessuno ha il coraggio di dire che questo film è stato una ******, a maggior ragione se è di tarantino, ho riso pochissime volte, sceneggiatura pessima poco ispirata, Di caprio orrendamente sopra le righe, il migliore è stato jakson ma alla lunga ha stufato pure lui come tutti gli altri, Tarantino evidentemente a corto di idee, ricicla colonne sonore buttandole qua e là.

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Ultima risposta 07/05/2013 14.23.50
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Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  24/01/2013 11:59:20
   7 / 10
E' inutile, il cinema di Tarantino mi lascia sempre un po' di amaro in bocca. Djando è stata un'ulteriore conferma di ciò, e più precisamente del fatto che il suo giocare col cinema, con i personaggi, con lo spettatore e soprattutto con la storia stride non poco con ciò che cerco da una pellicola. Soprattutto con la storia perché per me è forse l'aspetto principale; è l'intreccio che mi trascina emotivamente in un racconto, la serietà di quell'intreccio e la serietà nell'affrontarlo. Come la serietà nell'approfondire un personaggio. Chiaramente con quanto scritto non intendo per contro un'assoluta assenza di ironia, ovvio, ma di certo non quella esagerata di Tarantino. Toglie credibilità a storia e personaggi minando appunto la mia personale sospensione dell'incredulità con tale forza che l'esplosione nel finale è nulla a confronto. Il risultato è che emotivamente mi ritrovo del tutto fuori dal film e di quest'ultimo riesco a godermi "unicamente" dialoghi, tecnica e gusto estetico - aspetti, questi, sempre riusciti; nessun sano di mente può negarlo.
Oltretutto non mi è sembrata quella storia ad ampio respiro che forse quelle quasi tre ore volevano raccontare, magari proprio a causa, per l'appunto, di quel non essersi dedicato granché alla parte più emozionale dell'intreccio. Non ci si annoia, ma neanche si sta lì anima e corpo all'interno del film impazienti di sapere cosa accadrà di lì a poco. E nemmeno il finale, che normalmente dovrebbe essere il climax, specie di una storia di vendetta, solletica l'emotività, anzi. Personalmente l'ho trovato assai debole e quei brani hip-hop su Django, davvero, non si possono sentire.


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6 risposte al commento
Ultima risposta 24/01/2013 19.05.47
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Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  24/01/2013 09:40:52
   7½ / 10
Come tutti i film di Tarantino, questo è pienissimo di citazioni. Più film gira, più cita anche sè stesso (ed è riconoscibile in fin troppe scene e situazioni, secondo me). Come sempre, i personaggi ed i dialoghi sono la cosa che gli riesce meglio. E, infatti, tolti di mezzo i personaggi migliori, il film si sgonfia abbastanza in una coda abbastanza inutile (dove mostra il lato più "spaghetti western" della pellicola). Forse avrebbe avuto materiale per fare 2 film, ma ci ha ripensato? Il risultato è comunque grande cinema (Di Caprio credo abbia dato una delle prove più grandi della sua bravura)

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  24/01/2013 08:42:26
   9 / 10
Un momento di grande cinema. Omaggio ironico, divertente e tremendamente cool. Ottimo

odyssey89  @  24/01/2013 03:18:23
   7½ / 10
"Ho tenuto questo scomodo pezzo di metallo nel sedere per due anni (...) adesso, giovanotto, consegno a te l'orologio." Tutti si ricordano la memorabile battuta di Christopher Walken rivolta ad un sognante Bruce Willis bambino nel film che indubbiamente ha segnato gli anni '90 e forse, seppur inconsapevolmente o furbescamente, l'intera storia del cinema. A ben pensarci il cinema di Tarantino è riassumibile in questa scena di Pulp Fiction, tanto furba quanto geniale. Lo stille, che emergeva, tutt'altro che timido, nelle Iene, si è perfezionato, consolidato, col rivoluzionario Pulp e lì è rimasto, nonostante le incursioni nel kung fu, nella guerra e nel western, peraltro degne di nota, altrimenti non ne parleremmo. Infatti se a partire da Jackie Brown, o meglio ancora Kill Bill, Quentin ha avuto modo di sbizzarirrsi, con risultati sempre di alto livello, quando non eccellenti, tra più complicati e virtuosistici movimenti di macchina e una cura maniacale nelle scene d'azione, il cuore e la quintessenza dei suoi film restano pur sempre i dialoghi. E' lì nell'azione in sé, più che nel "come" dell'azione, che si riconosce subito il marchio di fabbrica. D'altra parte Tarantino ha sempre dimostrato originalità (o forse "falsa originalità", meglio dire "eccellente conoscitore di tutte le qualità e soprattutto di tutte le pecche del cinema") nella fotografia e nella scelta, quasi sempre impeccabile ed irresistibile, della colonna sonora; e da anni ci dichiara che il primo spettatore dei suoi film è se medesimo, e nei suoi film lui pretende il divertimento. Ce lo possiamo immaginare ridere durante la proiezionedi Django dalla prima all'ultima scena, probaabilmente anche durante scene dove il vero pubblico rimarrebbe muto e "piacevolmente" sconvolto: forse per motivi che neanche immaginiamo, tipo la spropositata quantità di citazioni cinematografiche, che nel caso di Django Unchained spaziano da Via col Vento a Sergio Leone alla stessa presenza di Franco Nero, da Taxi Driver a Scarface a, chissà, forse addirittura Lo Squalo (vedi ultima battuta di Samuel L. Jackson con mega esplosione finale), oltre ovviamente a citare se stesso.
E in Django c'è tutto Quentin, e siccome Quentin è molto vasto ed etertogeneo, il giudizio purtroppo, ma necessariamente, si basa un pochino anche su gusti personali. Mi scuseranno molti tra i più accaniti fan del regista ma a me Kill Bill non piacque, pur riconoscendone l'ineccepibile qualità tecnica di fotografia, direzione degli attori e musiche. La parte più debole era la trama stessa che si rivelava puro pretesto per far vedere di tutto e di più in termini di spettacolo e soprattutto violenza verbale e fisica, eccessivo e per questo, alla fine, monotono. Bastardi senza gloria ha invece segnato, per me, il ritorno in grandissimo stile di Tarantino, perché la storia era fantastica, e soprattutto era la "sua" storia (once upon a time...in nazi-occupied France), le musiche azzeccatissime, personaggi indimenticabili come L'orso Ebreo, Hugo Stiglitz, Shoshanna e su tutti Hans Landa, merito del, fino a quel momento sconosciuto, meraviglioso Christoph Waltz, attore semplicemente sublime. Prendeva il meglio da Pulp Fiction, vedi le lunghissime, ma mai noiose, chiacchierate perturbate da una tensione magistrale (come nella scena della taverna o l'inizio) e lo dosava con giusto equilibrio con l'azione di Kill Bil, e cosa più importante, ha creato un film che aversti rivisto un'ora dopo, tremendo, tragico e al tempo stesso spassosissimo. In fondo è la sua storia, non La Storia. Raccontata da un grande cantastorie che ama i suoi personaggi e li farebbe parlare per ore, nella sua testa forse per anni, anche a scapito di peccare nella trama, perché in fondo la trama è sua, e su tutto conta il suo divertimento e che il cinema che lui ama venga omaggiato. Tarantino in questo non delude mai. Django sta a metà strada tra Kill Bill e i Bastardi, eccessivamente lungo, ma regge perfettamente le prime due ore, le più vicine a Inglorious Basterds, piene di ottime idee, dal dente dondolante sul carro di Schultz, alla scena del Ku Klux klan, degna dei migliori Monty Python, fino alla morte di Di Caprio. Sono le due ore in cui si spazia dagli scenari western classici alla Sentieri Selvaggi, agli spaghetti più sanguinolenti, al pulp, alla classica scena sentimentale dell'amore ritrovato con tanto di svenimento. Insomma il meglio di Quentin che si ama, ma ancora con moderazione. Gli ultimi 40 min sono invece quelli più simili a Kill Bill, più sconclusionati, con una carneficina gratuita, anch'essa in stile Quentin, che però ora si ama in modo troppo sfrenato. Ne risentono soprattutto i dialoghi, la sua eterna arma vincente. Il divertimento comunque è assicurato e sul podio delle interpretazioni vanno sicuramente DiCaprio, Waltz e Jackson, pura goduria i duetti tra lui e Calvin. Comune sia a Kill Bill che ai Bastardi è la mancanza d una morale vera: i film di Tarantino non sono socialmente o eticamente impegnati (e impegnativi), o meglio, un altro suo marchio di fabbrica è lasciar intraverdere una visione del mondo e un giudizio anche politico, ma senza mai prendersi troppo sul serio, perché in fondo è la sua storia, una storia divertente, quasi una barzelletta. E nelle barzellette si ride. L'importante è saperle raccontare! Ora vi racconto una storia che potrebbe non aver mai fine...è la vita e ci metto tutto il cinema realiizzato sin qui. Chissà se in futuro con qualche goccia di sangue in meno, ma la stessa genialità...

Jack_Burton  @  24/01/2013 02:18:03
   9 / 10
Omaggio di tarantino agli spaghetti western, genere di film che ispirandolo hanno contribuito a farlo diventare quel grandissimo regista che è adesso...
Le parole stanno a zero...guardate e ammirate.

Invia una mail all'autore del commento astropippa  @  24/01/2013 01:56:48
   7 / 10
Inutile... Ne ho visti di film di Tarantino ma a parte Pulp Fiction gli altri non riesco proprio a considerarli degni di nota. Peccato questo era partito bene sembrava interessante, emozionante, che ci fosse una trama invece.... tutto si riduce a una improbabile sparatoria, litri di sangue e un po di fuoco... La prima ora è davvero spassosa, il dentista è simpatico, sembra un duro, attrae l attenzione poi c'è la mitica scena del kkk per cui ho dato mezzo voto in piu rispetto a cio che ritengo sia il reale valore del film. Poi di li tutto si ammoscia:


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a ancora non dico che django deve escogitare statagemmi alla Light Yagami o alla Shinichi Akiyama ma nemmeno per liberarsi

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4 risposte al commento
Ultima risposta 27/01/2013 23.22.17
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Invia una mail all'autore del commento lapucciosauro89  @  24/01/2013 01:34:33
   8½ / 10
Bello. Un altro grande film del grande Quentin. Interpretazioni MAGISTRALI da parte di tutti gli attori, a partire da Christopher Waltz (che più fa film e più mi chiedo per quale motivo sia arrivato sulla cresta dell'onda in così tarda età!). Molto bella anche la fotografia e le scenografie, tutto molto bello ma a mio avviso ci sono 2 pecche. La prima pecca è la durata decisamente eccessiva. Credo che alcune scene potevano essere evitate o quantomeno essere accorciate. La seconda pecca è la morte del... (vedi spoiler)

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Jumpy  @  24/01/2013 01:24:04
   7 / 10
Lo stile surreale, sopra le righe ed esagerato di Tarantino, stavolta applicato al western.
Ne viene fuori un film lunghissimo ma che non annoia mai, con scene di violenza inaudita e passaggi un po' forzati ed artefatti

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A me, a dirla tutta lo stile di Tarantino piace, ma alla lunga mi annoia un po', a mio parere il troppo storpia.

slint  @  24/01/2013 01:03:40
   8½ / 10
Per me fantastico,un gradino sotto Bastardi senza gloria.

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  24/01/2013 00:48:47
   9 / 10
Mio parere spassionato, detto a caldo dopo la seconda visione di Django e che può tranquillamente darsi sia una troiata: Tarantino, dai tempi di Le Iene e Pulp Fiction, è perfino migliorato. Sequenze come quella della locanda dei Bastardi o come quella della cena a Candyland sono un inno al grande cinema. Guardate e godete.

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Ultima risposta 24/01/2013 14.37.10
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Invia una mail all'autore del commento bart1982  @  23/01/2013 22:44:55
   7 / 10
Tarantino vá sul lungo con questo film, ma questa non é una novitá...la novitá é che il finale non colpisce come avrebbe dovuto vista la costruzione che lo antecede.
Non convincono alcune soluzioni adottate, come:

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o come:

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Per il resto fantastico Jamie Foxx e un Di Caprio che si conferma talento.

Invia una mail all'autore del commento sb6r  @  23/01/2013 22:27:04
   9½ / 10
Capita che un regista ti sforni il miglior western di sempre e lo spacci per un nonnulla.

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Ultima risposta 24/01/2013 14.57.45
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Gruppo REDAZIONE Cagliostro  @  23/01/2013 17:43:50
   8 / 10
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  23/01/2013 17:11:15
   8 / 10
Tarantino è probabilmente il miglior regista verticale in circolazione.
Come riesce a scrivere personaggi e a costruire sequenze lui pochissimi altri al mondo.
Il suo "problema", o almeno una delle poche cose che riesco ad imputargli è il non essere un gran maestro di orizzontalità di sceneggiatura, di racconto.
Cosa ci ricordiamo dei suoi film?
Personaggi magnifici, uno meglio caratterizzato dell'altro. Inutile elencare i vari Marcellus, Vega, Butch, i Mr colorati de Le Iene o tutti quelli che si frappongono tra Beatrix e Bill. E qui non siamo da meno, anzi. Credo ad esempio che il Dot. Schultz e il negro-bianco Stephen siano probabilmente i personaggi tarantiniani più grandi di sempre. Certo aiutano loro le interpretazioni impressionanti, in questo caso, di due mostri come Waltz e Jackson (per me l' M.V.P del film) ma si sa, se sei un bravo attore nessuno come il panciuto regista italo-americano può regalarti ruoli così belli. E nessuno ti mette in bocca battute così fulminanti e brillanti. Magari ti dà uno spessore psicologico prossimo allo zero, magari ti disegna in maniera un pò didascalica, magari nel corso della pellicola le evoluzioni si contano sulle dita di una mano, magari tutto, ma i personaggi sono davvero una bomba. Che poi qua Django in realtà evolve (pure troppo nei modi e nel linguaggio a pare mio ma vabbeh) e il personaggio di Waltz è molto più complesso di quello che pare, molto più sfaccettato. E, incredibile per il cinema del Nostro, il medico tedesco mi ha regalato anche una stilla d'emozione in 2,3 sequenze.
E poi che ci ricordiamo?
Delle sequenze di cinema puro, scritte, costruite e girate da una divinità in materia. Io finchè morte non sopraggiunga ritengo che la best scene del cinema tarantinano rimanga Butch e Marcellus sullo scantinato di Zed ma se ne potrebbero scegliere a decine. Un uso della telecamera e della fotografia grandioso (la prima piantagione dove arrivano ha una profondità di campo pazzesca, non riuscivo a staccare gli occhi da quei braccianti lì in fondo), i già sopracitati dialoghi, una direzione degli attori di eccellenza, un'atmosfera di divertimento, incanto cinematografico ed estetico raro. Qui in Django poi c'è un uso degli sguardi da far paura,il film è un susseguirsi di sguardi meravigliosi,sguardi di sfida, sguardi d'amore, sguardi di complicità, sguardi di sospetto, sguardi di dolore,sguardi di odio, sguardi di indifferenza. Jackson in questo ha fatto un lavoro da pelle d'oca ad esempio.
Ma Tarantino non è un regista orizzontale, non sa o non gli interessa raccontare.
Le sue sceneggiature se ne fregano del plot progressivo, della passione per la storia e per l'evoluzione dei proprio personaggi. Sono una galleria d'arte di quadri con soggetti a volte nemmeno simili uno all'altro. Forse proprio in Django abbiamo la scrittura più complessa ma il tutto alla fine è gonfiato all'inverosimile, una trama da un'ora e mezza allungata di oltre un'ora grazie alla maestria cinematografica di Quentin. Che poi mica deve essere un difetto per forza eh, se Tarantino prediligesse storia e racconto a tutto il resto non avremmo avuto Pulp Fiction, e non dico così solo per il montaggio.
E poi Tarantino è cinico, troppo cinico. L'incontro tra i Mandingo, l'uomo sbranato dai cani o alcune carneficine mi sembra superino leggermente un certo senso di pietà per l'essere umano. Attenzione, anche in Bastardi in nome di una sorta di "pareggio storico" Tarantino aveva troppo esagerato in violenza e disumanità verso i tedeschi. E questo cinismo a volte è eccessivo se non compensato da una capacità, e Tarantino non ce l'ha, di tirare anche fuori il meglio dai suoi personaggi, far vivere a loro e a noi delle emozioni vere, intense, scusatemi la retorica, positive. Io ad esempio non mi sono mai emozionato per la vicenda di Django e della Brumilde ma magari son problemi miei. Però le frustrate e le umiliazioni le ho sentite sulla schiena. E non facciamo finta che Tarantino non avrebbe voluto coinvolgerci un pò nella storia d'amore, tutta la seconda parte del film si basa solo su questo.
In definitiva il solito grande film spettacolo di un regista da preservare.
Ma che di orizzontale ha solo un pancione sempre più enorme.

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Ultima risposta 30/01/2013 11.15.09
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Manticora  @  23/01/2013 16:02:43
   5 / 10
Django...leggete gli spoiler, per il resto: il film dura troppo, veramente troppo e Tarantino dimostra di non saper inventare un finale. Belle le musiche, bravi gli interpreti certo (specie Di Caprio e Waltz, il migliore della compagnia) il doppiaggio italiano di Schultz ricorda perchè è lo stesso, il doppiaggio di Hans Landa di Bastadi senza gloria, tralasciamo le citazioni innumerevoli e la violenza, a volte gratuita, questo film non mi ha acceso, ci sono andato con le migliori intenzioni, biglietto pagato dagli amici, e il voto rispecchia infatti appieno il giudizio, altro che 10 dati per alzare la media. Dopo un inizio interessante, c'è una prima battuta di arresto (vedi spoiler 1)

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Dopo vari "abboccamenti" vediamo finalmente Mister Candy (Di caprio bravissimo) che però appare in una scarsa oretta di film e anche meno (vedi spoiler 2)

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Infine il gran finale (finalmente) ma le cose peggiorano aimè (vedi spoiler 3)

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E finalmente si arriva al secondo finale-resa dei conti pirotecnica...(spoiler n°4)

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER In sostanza Django è aimè oltre che un film non riuscito, pieno letteralmente di mega.str.onzate e la sceneggiatura del povero Taranta (perchè non ci arriva a capirlo e ad affidarsi ad un altro sceneggiatore degno) è solo piena di incongruenze, stereotipata, ma direte è una citazione, oserei dire anche vagamente razzista, risulta strabordanet dei soliti dialoghi (qualcuno eccellente come quello tra gli incappucciati, altri penosi come quello tra Django e Franco NEro). In poche parole se Tarantino schiofferà un giorno perchè il pubblico ricollegherà il cervello, e il povero italo-americano.ruffiano (vedi canzone di Elisa...) cambierà mestiere e si metterà a afre le pizze, non ne sarò affatto addolorato...:) Buona Visione

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Ultima risposta 25/01/2013 20.29.32
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-Uskebasi-  @  23/01/2013 15:20:32
   8 / 10
So che Django era Nero e ora Django è nero, ma sono un ignorante in materia spaghetti western e non ho potuto quindi cogliere tutte le citazioni, le musiche, i rimandi al vecchio cinema pistolero.
Ho visto repentini zoom e contro zoom di altri tempi, quelli si. Ho ascoltato dialoghi eccelsi. Ho visto una storia di vendetta. Ho visto sangue schizzare da uomini come se fossero Graboid. Ho visto Waltz (e non voglio ripetermi su di lui) ancora una volta nel personaggio migliore del film. Ho visto tirare su una grande scena parlando solo di sacchi con buchi. Ho visto un passo indietro rispetto ai Bastardi. Ho visto negri dire negri ad altri negri. Ho assaporato la calma prima della tempesta. Ho assaporato la tempesta. Ho visto sempre l'inquadratura giusta. Ho visto chi sa scrivere. Ho visto felice quello che volevo vedere.
Io ho visto semplicemente Tarantino. Sempre lui, inconfondibile.

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Cardablasco  @  23/01/2013 13:44:07
   10 / 10
Per me è un capolavoro,l'ho visto 4 giorni fae ancora ci ripenso,scene superbe,la prima parte è una favola,attori superbi colonna sonora studiata a puntino.Concordo con molti che Samuel L Jackson in questo film è straordinario,straordinario il finale.
Bravissimo Waltz

superprunz  @  23/01/2013 13:35:20
   10 / 10
Era da parecchio che non uscivo dal cinema cosi soddisfatto ed entusiasta, Tarantino non delude, anzi, raggiunge sicuramente il culmine con questa ennesima perla, dura quasi tre ore, ma non si sentono, il film scorre meravigliosamente senza mai annoiare, oltre alla storia, decisamente interessante, il film è un piacere anche per gli occhi, tra le 5 candidature agli oscar merita di vincere senza alcun dubbio quella per la migliore sceneggiatura, mentre al superbo Christoph Waltz andrebbe quella come attore non protagonista, ottima anche la fotografia.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  23/01/2013 12:58:45
   8½ / 10
Tanta stima per Tarantino. Quasi 3 ore di pura goduria, questa volta con una prima parte di pellicola girata interamente in esterni. Introduzione che, a dispetto di quello che scrivono i critici che evidentemente ne capiscono più di me, io ho amato alla follia.

Seguendo lo schema di Bastardi senza gloria, Tarantino continua a costruire la tensione attraverso un lungo gioco di dialoghi, caricando alla perfezione la classica sequenza di stallo alla messicana, dove la taverna dei Bastardi è ora una villa di lusso, con un esplosione di violenza che smorza finalmente un dialogo fiume dotato di una potenza emotiva devastante. Mentre Jamie Foxx spara, io vedevo la faccia di Tarantino divertita mentre mi suggeriva "dai, è finita, ora pensa solo a divertirti". E nessun regista è in grado di orchestrare una struttura del genere con tanta maestria.

C'è un tono teatrale nella seconda parte film, ma tutto quello che nelle mani di un altro regista diventa semplice macchietta, Tarantino lo trasforma in un concentrato di divertimento, tensione e violenza allo stato pure. Saper scrivere e dirigere a quei livelli è pazzesco. Idem riuscire a tirare fuori sempre il meglio dagli attori chiamati in causa: molti hanno scritto che Waltz ruba al scena a tutti, io dico che il vero capolavoro vivente è Samuel L.Jackson, uno dei migliori personaggi mai partoriti dalla mente malata di Quentin.

Non so come chiudere il commento perchè ci sarebbe veramente tantissimo da scrivere, dico solo che ogni nuova pellicola di Tarantino è un Evento: senza dubbio il regista più importante, carismatico e fondamentale degli ultimi 20. L'unico che non sbaglia mai. Amore incondizionato.

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Ultima risposta 23/01/2013 23.37.07
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floyd80  @  23/01/2013 09:02:47
   8 / 10
Tarantino Style.
Mangnifica pellicola con una regia (ovviamente) fantasmagorica, attori calati nella parte come un calzino il giorno del tuo matrimonio (Waltz - Di Caprio - Jackson), musiche eccellenti (se pur al di sotto di altre sue produzioni) e una sceneggiatura che non si piega mai. Unico neo a mio modesto parere (come direbbe il personaggio del dentista o finto tale) è proprio J. Foxx che secondo me la parte del duro non gli viene proprio bene...inutili disgressioni...
Prendete 7 euro (o 5 o 6 dipende dal cinema), andate a prendere la vostra/o ragazza/o, moglie, marito, gatto, cane o pesce rosso e andate a vedere questo dannato film.

Gruppo COLLABORATORI paul  @  23/01/2013 01:28:40
   10 / 10
Ogni volta quest'uomo riesce sempre a sorprendermi. Il finale poi

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Ultima risposta 26/01/2013 15.39.14
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Wally  @  23/01/2013 01:19:36
   9½ / 10
Boom boom boom!
Starei ore ad ascoltarli parlare gli attori capitanati da Tarantino!
Waltz è un genio! DiCaprio qui è Dio! E Foxx maledetto lui è un fottutissimo supereroe!

Sto film mi ha eccitato come se mi fossi fatto un giro nel Red Light District

flackie76  @  22/01/2013 23:29:45
   8½ / 10
grande film, con un Waltz da oscar....i spiace solo una cosa...non aver potuto dare 10 come hanno fatto in molti...forse troppo lungo....forse e' mancato un colpo di genio....cmq tarantino sempre nell'olimpo!

Invia una mail all'autore del commento cupido78  @  22/01/2013 19:26:53
   6 / 10
se fosse il film di un regista qualsiasi metterei 10. A Tarantino non posso che applaudire, come sempre, ma non posso perdonare l'eccessiva prolissità. Dopo il primo tempo, all'arrivo di un di caprio ancora una volta fuori parte, si perde l'ossatura portante del film per far posto ad ingombranti dialoghi e violenza superflua.
Sulla scia dell'ineccepibile bastardi senza gloria, la tematica della rivendicazione qui si sente forte all'inizio e si indebolisce nella seconda metà. Un vero peccato.
Gran bel film comunque.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Luke07  @  22/01/2013 18:45:34
   7½ / 10
Devo fare una doverosa premessa: la prima parte non è a livello di "Bastardi senza gloria", dove la tensione era palpabile fin dalla prima inquadratura, ma è vero anche che il contesto, le dinamiche e i personaggi stessi sono diversi. Detto ciò la seconda parte è pura dinamite, c'è poco da discutere, puro godimento per chi ama il cinema. Christoph Waltz, se possibile, ci regala un personaggio ancor più affascinante del colonnello Landa, autore di un processo di redenzione quasi commovente.

danielplainview  @  22/01/2013 16:40:36
   8 / 10
Premettendo che sono un amante degli spaghetti western (Leone su tutti), ma non un fan accanito di Tarantino, che ritengo sopravvalutato, anche se per onestà intellettuale devo ammettere che ha segnato un confine nel panorama cinematografico, confesso che in fondo al cuore ho sempre sperato che si cimentasse in un film western, sperando che il tocco originale del regista ridasse nuova linfa ad un genere morto da più di quarant'anni (fatta eccezione per gli spietati di Eastwood). Ed eccomi accontentato: Django Unchained. Tralasciando i vari commenti che dicono che il film è una critica verso lo schiavismo ecc ecc, io nel film non ci vedo niente di tutto questo , sì, il tema dello schiavismo è trattato, ma serve solo di contorno al piatto tanto caro al regista: la violenta vendetta. Nel film non vedo nulla di profondo o chissà cosa, vedo solo un ottimo prodotto di intrattenimento incartato da buone interpretazioni (Waltz e Jackson su tutte, Di caprio bravo ma il personaggio non sembra calzargli a pennello, e Fox, protagonista, ma che si regge sulle spalle di Waltz, ribadisco ottimo), colonna sonora gigante( grazie a Morricone e a classici pezzi di spaghetti western) e da una grande fotografia e scenografia. Insomma venendo alle conclusioni il film è ben fatto, ma non è paragonabile né a Gli spietati né ai western di Leone, lì è poesia pura. Questo Django va visto per quello che è: un western infarcito di splatter, e un western così non s'era mai visto, ed è un western così quello che avrei sempre voluto vedere. Ed è per questo che ringrazio Tarantino.
Ma, ripetendomi, per chi veramente si volesse avvicinare al genere, i veri capolavori sono altri: La trilogia del dollaro, Giù la testa, C'era una volta il west, GLi spietati, questi sono i veri capolavori.

Arkantos  @  22/01/2013 16:34:40
   9½ / 10
È stato uno dei film più coinvolgenti che ho visto in questi anni, e anche uno dei migliori di Tarantino.

Prima di tutto la storia è venuta molto bene: nonostante il film è lungo, riesce a emozionarti, coinvolgerti, immergerti in ogni fotogramma.

Anche il cast mi è piaciuto molto ed è difficile dire chi ha fatto la migliore interpretazione, perché tutti sono stati ottimi: da nominare specialmente quella di Waltz, semplicemente stupenda.

Anche la colonna sonora mi è piaciuta,


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Tutti i personaggi si sono rilevati carismatici, ed è una qualità abbastanza rara: ciò è grazie ai dialoghi, che ancora una volta mi sono piaciuti.

Vedremo cosa farà con Kill Beatrix e Killer Crow.

Quindi… Sì, posso già dire che questo è il film migliore del 2013!


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Avete notato che non ho dato il 10... Infatti questo voto lo riservo ad altre pietre miliari che ha fatto questo regista che, per il momento, non li nomino per tenere l'effetto sorpresa.

Simone Rizzo  @  22/01/2013 16:14:43
   8½ / 10
TARANTINO E UN'ALTRA CIAMBELLA COL BUCO. MA ...?

"Signori, avevate la mia curiosità... Ma ora avete la mia attenzione". E' una delle frasi più celebri del film "Django Unchained" , la nuova fatica di Quentin Tarantino. E quanto a curiosità e attenzione sembrerebbe proprio che questo capolavoro ne abbia fatto il pieno sia da parte del pubblico sia della critica. Eh già ,un capolavoro: su questo è difficile discutere. Ma ,come spesso accade per tutti i "masterpieces ", spesso si tratta di una "targhetta" impegnativa e difficile da portare attaccata.
Tuttavia, andiamo con ordine. Dal punto di vista prettamente tecnico la pellicola è impeccabile ,sfiora la perfezione: la fotografia è ottimale ;i paesaggi e l'ambientazione sono superlativi e oltremodo appropriati per un western che si propone anche di richiamare la tradizione del genere; ma alla vera punta di diamante si collocano il montaggio e le colonne sonore. Fred Raskin ,al montaggio, e Wylie Stateman ,al montaggio sonoro, danno il meglio di loro mettendo in scena espedienti ,tecniche e risultati creativi strepitosi mentre le scelte musicali non potevano essere più azzeccate (a parte Elisa). Con la selezione di un compositore tanto legato al mondo dello "spaghetti western" come Ennio Morricone e con un'alternanza di buoni stili l'esito è scontato. Non stupisce ,pertanto ,che proprio il signor Stateman abbia ricevuto una nomination all'Oscar. Ma tra tutti i nomi legati a questo lungometraggio non è ovviamente il solo ad attendere la statuetta dall'Accademy :come non considerare ,infatti, Christoph Waltz! Già vincitore del Golden Globe, sicuramente è nel cast quello che merita di più grazie alla sua mimica spontanea e alla sua recitazione sui generis. Tra gli attori ,però, anche Leonardo Di Caprio si distingue ,a differenza di Jamie Foxx e Samuel Jackson ,i quali hanno espresso tutte le loro più eccezionali capacità meglio in altre pellicole.
E arriviamo dopo tutto ciò al grande Quentin ,che con qualche scena ci regala pure un cameo dedicato alla sua originale figura e un'uscita di scena "esplosiva"! Tarantino è un regista di primo livello, dietro la macchina da presa è in grado di competere con i big della storia del cinema e con "Django" lo dimostra eccome. Sa omaggiare il western con degli zoom che non si vedevano da un pezzo e sa mantenere una certa continuità con le peculiarità dei suoi precedenti lavori. Cionostante, si può dire che in questo film qualcosa cambi. Qualcuno potrebbe asserire che sia il più "normale" delle opere tarantiniane ,sempre un po' definite "strane". E in effetti diverse sperimentazioni che hanno segnato i suoi esordi cedono il passo a talune forme anche troppo classiche per uno come lui. Tali riscontri sono rilevanti soprattutto quando si parla in termini di sceneggiatura. Tra Tarantino regista e Tarantino sceneggiatore ,difatti, vi è una linea ;sottile ma c'è. I dialoghi di "Django Unchained" sono sì accattivanti ,geniali e divertenti ma in alcuni tratti manca loro quel poco in surplus di folle, delirante e provocatorio che connotava per esempio "Bastardi" ma anche "Pulp Fiction" o "Le iene". Non è ,comunque, una macchia nera ,solo una macchietta per quanto riguarda il bianco copione di Quentin. Allo stesso modo, di macchietta si può parlare in merito a certe aspettative che non sono state soddisfatte. E' il caso dell'irriverente protagonista ,dal quale forse ci si sarebbe attesi un maggiore approfondimento della sua psicologia ,della sua storia e del suo comportamento. Restano scarsamente motivate alcune sue trasformazioni troppo repentine ,come quella da schiavo liberato a spaccone ammazza-tutti, e restano vagamente mostrati tratti di umanità o emozioni ,che magari si potevano accentuare. Copensano il tutto ,ad ogni modo, il personaggio dell'affabile e caricaturale dottor King Shultz e quello dell'enigmatico e prevaricatore Calvin Candie.
Restando sempre sulla sceneggiatura (Golden Globe), si può concludere ,quindi, affrontando l'aspetto tematico del film. Qual è il tema? Qual è la morale? Qual è il messaggio? Rispondere a queste domande è sempre qualcosa di ostico quando si parla della farina del sacco di Tarantino ,un cineasta che in realtà si confronta di continuo con un solo e medesimo motivo di base nei suoi film: il bene e il male. Il regista di "Django" ha costantemente ben presente chi sono i buoni e chi i cattivi ,nelle sue storie i due si scontrano e confondono ma alla fine sono i buoni che hanno la meglio e ottengono il loro riscatto. In quest'ultima pellicola si aggiunge ,inoltre, la tematica della schiavitù ,delle impensabili e crudeli condizioni cui i neri erano costretti nel passato ma la sensazione che qualcosa manchi è presente. Forse una maggiore attenzione per l'intero aspetto del "sottotesto" ,potremmo dire, e del significato profondo dell'opera. E questo è un peccato perché probabilmente è proprio quell'elemento ,quel piccolo punto che mai ha giocato e ora non giocherà a favore della filmografia di Tarantino per l'elezione a miglior film agli Oscar. Un peccato ancora più grande se si considera quanto effettivamente migliore possa essere considerata la prima parte del lungometraggio rispetto alla seconda e quanto ,forse anche a causa dell'eccessiva lunghezza di 165 minuti, il finale si perda in sottili ridondanze ,incongruenze nell'intreccio e sproporzione di unilaterale e poco funzionale violenza.
Le interpretazioni su "Django" ,tuttavia, possono e devono essere moltissime ;e questo è un altro pregio del film ,quello di incoraggiare dibattiti in materia cinematografica tra la gente. Ad esempio, l'esasperazione della sfrenata brutalità e spietatezza che si impadrona di Django nelle scene conclusive potrebbe essere letta come la conseguenza di un'altrettanto esasperata malvagità subita "obtorto collo". E non risulterebbe più unilaterale la violenza spropositata.
Sia ben chiaro, in ogni modo , che la critica è più che buona per il film. Sono giusto alcune semplici osservazioni senza le quali nulla impedirebbe al nostro Quentin di intascare tutte le meritate "5 stelle". E "Django" sarebbe stato un perfetto candidato considerando i progressi del regista in questa direzione. E' anche questo ,come tutti gli altri titoli della sua filmografia, una ciambella riuscita col buco e con un buco dalla circonferenza precisissima ,da geometra! Ma forse manca quel pizzico di zucchero per soddisfare un palato raffinato.

debaser  @  22/01/2013 15:46:40
   7½ / 10
Sicuramente uno dei peggiori film di Tarantino ma non per questo un butto film. A parte il titolo Django non ha niente a che vedere con uno spaghetti western, ma e'una sorta di Kill Bill in salsa afroamericana. A parte uno strepitoso Walts ed un eccellente Di Caprio si registra un deludente Foxx monoespressivo da risultare a volte antipatico. Strepitosa la scena iniziale della liberazione di Django e la prima parte del film e fino alla tenuta di Don Johnson. Esilarante la scena del KKK. Poi pero' la parte a Candyland risulta troppo lunga, a tratti noiosa fino al finale splatter scontato buonista e un po' inverosimile. Grande prova di Samuel L. Jackson nella parte del vecchio zio Tom della situazione. Belle le scenografie il montaggio e le battute. In ogni caso troppo politically correct e un po paradio* secondo me. Inferiore a tutti gli altri suoi lavori ad eccezione di Grindhouse.

BlueBlaster  @  22/01/2013 15:23:20
   9½ / 10
SPETTACOLO ALLO STATO PURO!
L'attesa per questo film era enorme ed è stata ampiamente ripagata, difficilmente lo spettatore rimarrà deluso dall'ultima fatica di Quentin che si conferma essere uno dei più grandi registi viventi!
Inutile stare qui a ripetere quanto sarà già stato ampiamente detto...
Attori strepitosi ma la prova migliore è senza ombra di dubbio quella di Christoph Waltz (merito anche del nostro straordinario doppiaggio) che merita il suo secondo Oscar!
Ma poi c'è il nostro Django/Jamie Foxx (peccato che la voce di Pino Insegno si addice meglio ad attori comici) che è una figura emblematica e senza tempo che trasuda emozioni da tutti i pori, Di Caprio all'ennesima performance passionale e senza sbavature e Samuel L. Jackson divertente quanto odioso!
Colonna sonora bellissima dall'inizio alla fine che passa dal classico al moderno hip hop passando per una performance della nostra Elisa...musiche senza tempo (omaggio musicale nel finale che oltre a far fare una risata fa scendere una lacrimuccia nostalgica).
Aspetti tecnici? Beh si sa che Tarantino non lascia nulla al caso ed infatti abbiamo una regia meticolosa, ottimo montaggio, scenografie e costumi di prima scelta ma sopratutto paesaggi mozzafiato e la fotografia di Robert Richardson che è probabilmente il più grande direttore della fotografia vivente (collaboratore di Tarantino e Oliver Stone da anni e con tre Oscar portati a casa).
Moltissime le scene divertenti come quella esilarante del KKK...ma anche una profonda riflessione storica sullo schiavismo molto triste.
I marchi distintivi del Cinema tarantiniano ci stanno tutti: zoommate, mexican standoff, dettagli, sangue a fiumi, ironia...
Uno spaghetti-western ultracitazionista che oltre ad essere un omaggio è anche una rinascita per il genere e credo che possa piacere sia a chi ama il genere sia a chi si affaccia per la prima volta.
Non sono un maniaco di Tarantino ma cosa ci vuoi fare se i suoi film sono perfetti!? No capolavoro ma poco ci manca!

gherycuper  @  22/01/2013 15:09:24
   8½ / 10
Che dire, Tarantino ha fatto centro, quanto il suo Django quando si esercitava. Ecco, forse l'unica pecca è la rapidità con cui il protagonista è diventato un così abile e formidabile pistolero. Cmq film che nonostante le quasi 3 ore, non annoia e sà coivolgerti. Ottimo il cameo che si è ritagliato Tarantino...un pò come il grande Alfred Hitchock, non poteva che farsi esplodere e smaciullare....

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  22/01/2013 14:17:29
   7 / 10
A prescindere da qualsiasi valutazione di sorta un film che riesce a farti stare incollato sulla sedia per quasi tre ore, merita di per sè di essere considerato anche se qualche sforbiciata, SACRILEGIO, non avrebbe per nulla fatto male.

Nel merito è un Tarantino non molto ispirato che ripropone se stesso in tutte le salse, mette il pilota automatico e confeziona un film alla tarantino secondo il ricettario da lui inventato: scegliere un genere, tante citazioni, una storia di vendetta ,sangue a gogò e musiche *****.
Django più che il remake del film di Corbucci, sembra il remake di Kill Bill, un Bastardi senza gloria a cui manca il tocco di genio.
Come i grandi film popolari, il pubblico prevede ogni scena come vada a finire, in un vortice di prevedibilità che mette il film a metà strada tra Arma Letale e GTA il videogame dove puoi collezionare omicidi e uccidere le persone nei modi più disparati.

Non scherziamo lo Spaghetti Western è stato molto di più di semplice macelleria a buon mercato..........ma lo riconosco anche molto ma molto di meno.
Ciononostante resti li, inchiodato, in attesa del prossimo omicidio e di come venga consumata la prossima vendetta!
Tarantino non è Leone, nè pensa minimamente di esserlo ma il vero spirito Western era un'altro, al "geniale" Django preferisco il più normale e cinematografico ritorno al western dei fratelli Coen.

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Ultima risposta 26/01/2013 14.35.01
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atreides  @  22/01/2013 13:35:08
   7½ / 10
capolavoro NO, ottimo film SI, con tarantino difficilmente si rimane delusi, c'è tutto quello che ci si aspetta da un film del genere, interpreti bravissimi, è un omaggio al cinema italiano di una volta che faceva scuola, quello attuale (penoso) dovrebbe riflettere..........

giulymovie  @  22/01/2013 12:45:59
   9 / 10
musiche, paesaggi, interpretazioni sublimi. Da vedere

Risa  @  22/01/2013 12:04:31
   7½ / 10
Personalmente trovo che la media di questo film sia così sfacciatamente alta solo per la firma Tarantino, comunque resta un ottimo film che vale i soldi del biglietto. Sono un'estimatrice del regista ma non una fan sfegatata, pertanto giudico ogni suo film oggettivamente e senza lasciarmi condizionare dal nome. Non ho trovato i dialoghi all'altezza di altri suoi film come Pulp Fiction o Kill Bill anche perché alcune volte cadono nel banale, ad esempio

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In sostanza, resta un film superiore alla media delle valanghe di film proposti al cinema ogni giorno, ma rispetto agli altri film del regista, quali appunto Pulp Fiction, Kill Bill o Grindhouse, l'ho trovato leggermente sottotono.

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Ultima risposta 23/01/2013 15.13.27
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sandrone65  @  22/01/2013 11:50:48
   8 / 10
Dare un voto ad un film di Tarantino per me è sempre difficile, perchè mi è sempre capitato di apprezzare i suoi film alla seconda (o terza) visione molto più che alla prima. Altra difficoltà è il paragone con i film passati da cui proprio non riesco a prescindere: dopo aver visto Kill Bill da Tarantino mi aspetto, più o meno consapevolmente, di ritrovarmi nello stesso cerchio che magicamente si chiude e si completa su se stesso. Django Unchained regala un primo impatto visivo fantastico ed incredibilmente suggestivo: i colori delle rocce, della prateria innevata, i toni seppiati delle ambientazioni western. La carrozza del finto dentista che avanza nelle tenebre come in un sogno, o un incubo. Il film si apre in maniera superba ma poi la sensazione è che non mantenga ciò che promette. Dal momento in cui i nostri due protagonisti si mettono in cerca della moglie di Django il film inizia a zoppicare leggermente, c'è qualcosa che non funziona e non convince completamente, e nel finale questo nodo non viene sciolto e risolto. Cristoph Waltz è superbo e perfetto nella propria parte. Leonardo Di Caprio non mi è parso al meglio: il suo ruolo di raffinata carogna mi risulta in qualche modo affettato, un po' forzato. Non è un personaggio calabile credibilmente in un western.
Invece la nota più stonata del film è Jamie Foxx: bestemmio se dico che la scelta di utilizzarlo come protagonista sembra più un'operazione alla Spike Lee piuttosto che alla Quentin Tarantino? La vendetta della sposa di Kill Bill era una faccenda splendidamente sporca: "meritiamo di morire, ma lo stesso vale anche per lei" recitava Michael Madsen. I bastardi cacciatori di nazisti erano bastardi e crudeli quanto i nazisti stessi. Il cavaliere senza paura che salva la sua principessa comunica un vago sapore di una lezione di morale che lascia insoddisfatti.
Forse il mio voto è troppo basso, perchè ogni film di Tarantino deve sedimentarsi nel mio immaginario di spettatore per diventare alla fine lo standard di se stesso, privo di possibili ed inutili paragoni. Oppure forse è troppo alto perchè Django Unchained avrebbe dovuto e potuto essere qualcosa di più "autenticamente tarantiniano" rispetto a ciò che è.

sagara89  @  22/01/2013 10:35:08
   9 / 10
un capolavoro firmato Quentin Tarantino..film spettacolare che vi lascerà incollati allo schermo fino alla fine senza mai annoiare. Interpretazione degli attori al limite della perfezione e un bellissimo connubio di colonne sonore classiche e moderne. Un film da oscar.

Aztek  @  22/01/2013 10:12:21
   9½ / 10
Il 2013 è appena iniziato, ma Django già si candita ad essere il miglior film dell'anno. Sceneggiatura in pieno stile Tarantino, coinvolge sin dai primi minuti e non mancano, ovviamente, le oramai celebri scene di sangue tipiche del regista. Molto curate le musiche e i costumi, regia a dir poco perfetta. Personalmente lo ritengo un pelino inferiore a "Kill Bill I e II", "Le Iene" e a "Pulp Fiction", ma sicuramente migliore degli ultimi suoi lavori: "Grindhouse" e "Bastardi Senza Gloria". Insomma un wastern girato da un genio come Tarantino non poteva che essere un capolavoro. Correte al cinema!!!!

Macs  @  22/01/2013 03:18:31
   7½ / 10
Visto in inglese. Bel film, coinvolgente e ironico. Dialoghi e trama non così originali e geniali come ci si aspetterebbe da chi ha diretto "Le Iene" e "Pulp Fiction", ma straordinarie le recitazioni di quasi tutti (Samuel Jackson, Waltz e Di Caprio superlativi) e splendide musiche. Qualche colpo di genio qua e là (il brano hip hop sulla sparatoria finale è una perla assoluta), per il resto un film che scorre benissimo e che merita di essere rivisto. Samuel Jackson merita l'Oscar come attore non protagonista (in originale è assolutamente uno splendore da ascoltare e seguire nella recitazione). Qualche eccesso di gigioneria e comicità un po' forzata (come la scenetta del KKK, un po' troppo lunga) ma sappiamo com'è fatto Tarantino.

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Ultima risposta 22/01/2013 09.22.18
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felym  @  22/01/2013 02:53:10
   10 / 10
Si, ho già visto film di Tarantino (tutti direi).
Si, è uno dei miei registi preferiti.
Si, sapevo cosa aspettarmi quando mi sono seduto sulla poltrona del cinema.

Si, è un altro capolavoro.

Bando alle chiacchiere, signori, prendete e vedete questo film, ennesima gemma di questo meraviglioso regista!

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genki91  @  22/01/2013 02:44:22
   8½ / 10
Bene. Bene, bene, bene. Tecnicamente è forse il migliore del sempreverde Quentin. Colonna sonora, fotografia, sceneggiatura, tutto perfetto. Non si fanno riferimenti a lavori precedenti di Tarantino, posso dire che questo mi ha proprio soddisfatto. Complice il cast, ma anche la stupenda sceneggiatura. Lo splatter e le trovate geniali e i riferimenti poi sono presenti e semi-continui; una grande perla. Tutto maiuscolo insomma, la durata non pesa per nulla, ai livelli di dire: "E' già finito?".
Waltz dovrebbe essere insignito dell'oscar prima di subito, è già una presa di posizione non aver candidato il mitico DiCaprio, che a mio avviso è uno dei più bravi attori in circolazione. Detto questo, sparatorie, splatter e battute graffianti contornano il film, ma sono appunto contorno di un western che diventerà un must.
Guardatelo.

Lory_noir  @  22/01/2013 02:00:13
   8½ / 10
Quentin non sbaglia un colpo. Un film che ti tiene incollato allo schermo, visivamente una bomba e che fa ridere molto e anche commuovere in certi punti. Attori straordinari. Waltz Oscar subito!

chesterman81  @  22/01/2013 01:37:06
   9½ / 10
Mi riferisco a tutti coloro che hanno criticato il film. Intanto Tarantino ha fatto un rimake. Django è un film del 1966 western che come tutti i western di quel periodo ha un che di spettacolarità nelle azioni soprattutto sparatorie che Tarantino ha saputo riprendere alla perfezione ....
C'è anche un'altra cosa Tarantino proprio per seguire quella scia di western degli anni '60 utilizza molte musoche di quel film e di altri come ad esempio trinty del film continuavano a chiamarlo trinità.
Andate a vedere quel film degli anni '60 e gli altri film western di sergio leone ad esempio così solo potrete apprezzare questo film

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Ultima risposta 24/01/2013 14.49.51
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ValeGo  @  22/01/2013 00:14:30
   9½ / 10
Non c'è niente da fare...Tarantino colpisce ancora! 3 ore di film in cui non stacchi mai lo sguardo dallo schermo e non ti cala mai l'attenzione e alla fine sei dispiaciuto perchè è già finito! Musica, storia, personaggi...è tutto avvincente e azzeccato! Uscire dalla sala soddisfatti! E' sempre più raro...

alessino77  @  22/01/2013 00:11:14
   6 / 10
la prima parte,pur non eccezionale,è comunque ricca di idee e spunti interessanti,divertenti e sorprendenti.la seconda-da quando il duo si mette alla ricerca della moglie di Django-è prolissa,scontata e francamente anche noiosetta(è la prima volta che mi capita di annoiarmi con Tarantino)..il film si sgonfia, arranca e le numerose carneficine sembrano essere, in questo caso,più che un marchio di fabbrica, un semplice riempitivo,un tentativo(vano)di mascherare la scarsa ispirazione dell'autore.Ottimo Jackson;discreti Waltz e Dicaprio;scialbo Foxx.Sufficienza di stima

daghy  @  21/01/2013 23:33:15
   9 / 10
Film grandioso, ambientazioni, musiche e personaggi eccellenti.
Un voto in meno per un finale esagerato all'americana, peccato si poteva fare meglio.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  21/01/2013 19:22:52
   8½ / 10
Trascinante epica, liberatoria e dissacrante, sberleffi sul KKK, ma con un velo di serietà al cospetto delle lordure schiaviste.
Interpreti bravissimi su cui eccelle un Waltz una volta di più irresistibile

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Colonna sonora portante, come al solito.
Finale un po' gigionesco ma

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Andate e divertitevi.

ER CIPOLLA  @  21/01/2013 18:43:48
   10 / 10
IL MIGLIOR FILM DELL'ANNO!!!

Barteblyman  @  21/01/2013 17:02:53
   6 / 10
Se per i primi 45 minuti e forse anche un po' oltre il film conquista e diverte e soprattutto fa dannatamente ben sperare per uno sviluppo folgorante e così palesemente nelle corde di Tarantino (forse ho messo troppe E), il resto si impantana in una deludente inerzia. In 2 ore e 40 circa di durata direi che il meglio rimane in un terzo. Ossia la parte iniziale. Certo, qua e la ci sono cose accattivanti, più o meno, ricordi di quel guizzo tarantiniano cinefilo e godereccio ma soprattutto si ha l'impressione che il film si trascini, incatenato (per l'appunto) in un qualcosa.

Il cast è senza dubbio azzeccato. Christoph Waltz nel suo essere quasi favolistico è il personaggio e l'interpretazione che più mi ha convinto, Jamie Foxx fa all'incirca il minimo indispensabile, Leonardo DiCaprio è un villian ben donde convincente e Samuel L. Jackson è un interesantissimo corvaccio malefico. Però... Però il film non mi ha convinto per niente. Sarà perché la combinazione Tarantino-western faceva idealmente sfregare le mani e non solo. E invece...

E invece Django Unchained per me è un film che più che inciampare su sé stesso affonda, si impantana. Trovo sia, nella filmografia di Quentin, la sua pellicola più debole. Il che non vuol dire che sia un brutto film ma neanche questo gioiellino o addirittura un capolavoro.
Ha delle cose buone ma soprattutto ha molte cose negative (il siparietto Ku Klux Clan l'ho trovato davvero troppo siparietto. Sì, divertente ma anche forzato).

Ripeto, DiCaprio certo è ok, ma non esaltante. Meglio Samuel L. Jackson (doppiato malissimo rispetto alla sua eccezionale impostazione vocale data al personaggio) e ancor più incisivo Christoph Waltz che si trascina dietro un anonimo Jamie Foxx ma questo non mi è bastato. Non mi è bastata neanche la sapiente regia. Nell'ultima ora e mezza francamente io mi stavo annoiando a morte, sapendo già come sarebbe andata a finire. Anzi, più che noia direi delusione.

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9 risposte al commento
Ultima risposta 23/01/2013 23.18.44
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Manu96z  @  21/01/2013 16:12:45
   10 / 10
3 ore spese bene, ECCEZZIONALE!

Supercecco  @  21/01/2013 15:29:50
   8 / 10
Quando commento un film che aspetto da tanto mi viene da elencare per prima cosa i difetti, sarà colpa dei trip mentali che mi faccio pensando di andare a vedere chissa che cosa... Il film è veramente godibile, già dai primi 10 minuti si capisce di aver speso bene i vari 5-6-7-8 euro per vederlo in sala. Ogni volta che viene sparato un proiettile sembra che invece che colpire carne colpisca sacchi pieni di pomodori marci.... che cosa si può volere di più da un film? Waltz è uno dei miei attori preferiti, potrebbe tranquillamente vendermi pannolini usati a 100 euro l'uno dal carisma che possiede. Anche Di Caprio molto bene. Da un certo punto in poi diventa un "delirio tarantiniano" e allora capisci più o meno come finirà il film, a meno che tu non abbia vissuto dentro una scatoletta di cibo per gatti per tutta la tua vita. Non mi è andato troppo giù l'accostamente "western - segregazione razziale" ma devo dire che i Mandingo ci stavano di brutto.... Nella scena in cui compare Nero mi sono quasi sentito male per il livello di splatter, e pensare che vedo film horror da quando ho 4 anni... Ben fatto.

Zio_iori  @  21/01/2013 15:14:14
   8½ / 10
Assolutamente accattivante e degno di almeno un paio di visioni a seguire! Non annoia mai catturando l'attenzione per due ore e quaranta! Non perdetevelo se potete. Grazie Quentin!!!

Ezio77  @  21/01/2013 13:52:20
   7½ / 10
To be young, gifted and black,
Oh what a lovely precious dream
To be young, gifted and black,
Open your heart to what I mean

In the whole world you know
There are billion boys and girls
Who are young, gifted and black,
And that's a fact!

Young, gifted and black
We must begin to tell our young
There's a world waiting for you
This is a quest that's just begun

When you feel really low
Yeah, there's a great truth you should know
When you're young, gifted and black
Your soul's intact

Young, gifted and black
How I long to know the truth
There are times when I look back
And I am haunted by my youth

Oh but my joy of today
Is that we can all be proud to say
To be young, gifted and black
Is where it's at

Da quando entra in scena Monsieur Candie il film diventa uno spettacolo teso (La parte prima era stata un po' meno ''tarantolata'')

beltra84  @  21/01/2013 13:14:26
   9 / 10
Mannaggia, è il 21.01.13 ed ho già visto il film più bello dell'anno!

Marvin  @  21/01/2013 13:05:35
   8 / 10
come nel precedente Bastardi Senza Gloria, Tarantino si cimenta in una storia in cui la violenza esagerata e dichiaratamente finta dei suoi film, si va a scontrare con la violenza storica, tremendamente reale e drammatica. Ne esce un altro grande film che diverte e fa pensare...

adrart  @  21/01/2013 12:51:25
   10 / 10
Questo Film aveva la mia curiosità, ma dopo 2 minuti aveva la mia attenzione...

Quentin è riuscito nell'incredibile impresa di superare l'aspettativa di una bomba con un hype del genere.

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  21/01/2013 12:46:34
   8½ / 10
Le uniche volte in cui vado al cinema e so per certo che mi divertirò sono quelle in cui il regista si chiama Tarantino. Ogni altra volta che accade è tutto di guadagnato. Ma per Tarantino no: io pretendo di divertirmi e di far scorrere più di due ore come se fossero 5 minuti di scopata (non durerete mica di più?).

Quando poi esco dalla sala e mi rendo conto che quest'uomo migliora anziché peggiorare, e mi rendo anche conto che quest'uomo non fa solo divertire ma sa anche essere malinconico e sensibile, allora voglio scopare un'altra volta: "Altri 15 minuti donna, ti prego!".

6 risposte al commento
Ultima risposta 22/01/2013 23.59.37
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Zisola  @  21/01/2013 12:08:01
   8 / 10
Il film parte in 5° e alterna già dopo pochi minuti scene divertenti a scene in cui la denuncia sociale al periodo in cui è ambientato è chiara e forte con scene crude ma degne di nota

la prima parte è più carica di battute , la seconda un po meno, ma vedendo il susseguirsi degli eventi ci sta tutto

Finale forse un po telefonato conoscendo il genio Tarantino , che come al solito riesce a rendere soddisfatti dell'intera pellicola tutti i suoi fans compreso me

Max_74  @  21/01/2013 11:39:34
   9 / 10
Reduce da 'Bastardi senza gloria' Tarantino riprende tematiche analoghe ma trasposte nell'America del Sud al tempo della schiavitù, e lo fa con il suo film forse più citazionista: da Leone a Fulci per passare fino a Trinità inclusa una sequenza di lotta corpo a corpo che farebbe impallidire perfino il Cronenberg de 'La promessa dell'assassino'.
In perfetta sintonia con il suo stile, anche qui si ride di gusto ma solo in alcuni momenti. Forse il film più violento e crudo di Tarantino che lascia poco spazio all'ironia complice anche la realtà e le delicate tematiche che vengono narrate. Ma è anche un Tarantino che , e ancor più che nel precedente film, si rinnova e fa riflettere con una tensione narrativa nuova ed inaspettata. Gran finale

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Manca forse lo stile visionario a cui il regista ci ha abituati nei precedenti film, ma la passione e la forza narrativa fanno ancora centro. In tempi di banalità diffusa, per fortuna c'è chi ancora ama davvero il cinema (soprattutto il nostro) e giocare con i suoi personaggi, i generi e la musica.

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A cura di The Gaunt

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SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA
Locandina del film SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA Regia: Tim Fehlbaum
Interpreti: John Magaro, Leonie Benesch, Peter Sarsgaard, Ben Chaplin, Zinedine Soualem, Georgina Rich, Corey Johnson, Marcus Rutherford, Daniel Adeosun, Benjamin Walker, Ferdinand Dörfler, Solomon Mousley, Caroline Ebner, Daniel Betts, Leif Eduard Eisenberg, Sebastian Jehkul, Rony Herman, Jeff Book, Robert Porter Templeton, Stephen Fraser, Leon Dragoi, Doris Meier, Mark Ruppel, Christine Ulrich, Günther Wernhard, Antje Westermann, Harry Waterstone, Andreas Honold, Stefan Mittermaier
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

THE ORDER (2024)
Locandina del film THE ORDER (2024) Regia: Justin Kurzel
Interpreti: Jude Law, Nicholas Hoult, Tye Sheridan, Jurnee Smollett, Alison Oliver, Morgan Holmstrom, Odessa Young, Marc Maron, Philip Granger, Sebastian Pigott, Matias Lucas, Bradley Stryker, Phillip Forest Lewitski, Victor Slezak, Daniel Doheny, Bryan J. McHale, Ryan Chandoul Wesley, Geena Meszaros, George Tchortov, Daniel Yip, Sean Tyler Foley, John Warkentin, Vanessa Holmes, Rae Farrer, Carter Morrison, Huxley Fisher, mandy fisher
Genere: thriller

Recensione a cura di The Gaunt

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ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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