la promessa dell'assassino regia di David Cronenberg USA 2007
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la promessa dell'assassino (2007)

 Trailer Trailer LA PROMESSA DELL'ASSASSINO

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locandina del film LA PROMESSA DELL'ASSASSINO

Titolo Originale: EASTERN PROMISES

RegiaDavid Cronenberg

InterpretiNaomi Watts, Viggo Mortensen, Vincent Cassel, Armin Mueller-Stahl, Raza Jaffrey, Radoslaw Kaim, Cristina Catalina, Alice Henley, Tamer Hassan, Gergo Danka, Olegar Fedoro

Durata: h 1.40
NazionalitàUSA 2007
Generethriller
Al cinema nel Dicembre 2007

•  Altri film di David Cronenberg

•  Link al sito di LA PROMESSA DELL'ASSASSINO

Trama del film La promessa dell'assassino

Una prostituta muore durante il parto. Un'infermiera, interpretata da Naomi Watts, si ritrova a indagare sull'identità della giovane e viene coinvolta in un'operazione della polizia su un grosso giro di prostituzione gestito dalla mafia russa.

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Voto Visitatori:   7,20 / 10 (361 voti)7,20Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
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Voti e commenti su La promessa dell'assassino, 361 opinioni inserite

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il solista  @  07/01/2008 16:59:23
   8 / 10
un eccezzionale vincent cassel che si esalta nella parte del svalvolato ed un grande viggo mortesen che interpatra glacialmente e da una prova incredibile di grande attore

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  07/01/2008 12:52:15
   7½ / 10
Potenziale capolavoro, in realtà opera frammentaria e riuscita solo a metà: straordinari Mortensen e Cassel e la schiera di caratteristi che li accompagnano, perfetti interpreti di un mondo, quello della mafia russa e della sua traccia tatuata, che col suo fascino perverso e sadico indubbiamente colpisce lo spettatore molto più della squisita famigliola multietnica borghese della Watts; d'altro canto, però,

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER è frettolosa, superficiale e toglie mordente sia al personaggio che all'intera storia. Concordo poi con cash quando dice che della ragazzina russa da un certo punto in poi non gliene frega più niente a nessuno, probabilmente sempre a causa del fascino morboso esercitato dai villain, che tutto spazza via.
Rimane un buon prodotto ed un discreto intrattenimento, ben lontano però dalle vette raggiunte con i precedenti spider e A history of violence.

exdinu  @  07/01/2008 12:22:22
   6½ / 10
Un pochino ti prende, sicuramente ti fa un po' pensare che i nuovi ricchi russi esportano anche la mafia e non solo i dollari per l'acquisto di squadre di calcio, ma la storia - specialmente nel finale - va nella direzione del "quasi banale".
Sotto l'aspetto "tecnico", la recitazione di tutti i personaggi è apprezzabile, ( in particolarmodo "LO ZIO RUSSO") e anche l'idiozia del personaggio di cassel è ben messa in vista!

Kesson  @  07/01/2008 11:25:09
   8 / 10
Parto dal presupposto che il David Cronenberg ossessivo, cupo, geniale e malato, si sia fermato a "Spider", splendido film di qualche anni fa. Oggi, da un paio d'anni, è arrivato il Cronenberg forse più di massa e pacato, quello di "A History of Violence" e di questo "Eastern Promises" (gli adattatori italiani del titolo si fottano). Se "A History of Violence" mi aveva convinto meno, quest'ultmo lavoro del regista canadese, mi è piaciuto molto. Film incalzante, dalla mano elegante e raffinata, contaminato da, poche ma ci sono, ossessioni visive del regista. Infatti se le tematiche di Cronenberg si sono "normalizzate", il modo di realizzarle no, è il suo ossessivo riguardo verso il corpo, la carne, il sangue, la vita e la morte, fuoriesce in questo film, la dove un regista "normal", avrebbe optato per scelte registiche diverse, probabilmente meno dure visivamente, sicuramente meno ossessive. Il cast della pellicola è di altissimo livello, Mortensen, Cassel e la Watts, sono bravissimi, cosi' come lo è Armin Mueller-Stahl (che personalmente non conoscevo) davvero pefetto nel ruolo.
Film d'autore, David Cronoberg, che forse maturando sta scacciando via i propri demoni e le prorie ossessioni, probabilmente esorcizzate abbondantemente in molti dei suoi precedenti lavori. Film anche di denucia, ed è qui' che il titolo "Eastern Promises" ha un senso rispetto alla idiotissima traduzione italiana.

lennydee  @  07/01/2008 02:11:24
   5½ / 10
il film è ben recitato non c'è che dire ma la trama è piuttosto banale e scontata. A tratti è piuttosto lento ed il finale come di consuetudine per i film di Cronenberg non riserva alcuna sorpresa anzi forse è anche deludente. Insomma non mi ha convinto

the saint  @  06/01/2008 23:49:25
   7½ / 10
GRAN BEL FILM CHE TRATTA DI UN TEMA PIUTTOSTO DELICATO MA DIFFUSO..L'INTERPRETAZIONE DI MORTENSEN è DA APPLAUSI E RICORDA UN Pò QUELLA DI RALPH FINNES IN SPIDER, ANCHE SE QUEST'ULTIMO LO BATTE SICURAMENTE NELLA TRAMA E NEL RITMO PIUTTOSTO INCALZANTE!!
Bè AL CINEMA TRA I FILM CHE SONO USCITI INTORNO A QUESTO PERIODO è SICURAMENTE QUELLO MIGLIORE!

anna..bertozzi  @  06/01/2008 21:35:20
   8 / 10
Veramente un film appassionante e coinvolgente: la storia è tutt'altro che scontata, i personaggi sono complessi e ricchi di sfacettature, soprattutto quelli di Viggo Mortensen, di Cassel e del padre (straordinarie anche le loro interpretazioni).. un po' meno quello di Naomi Watts. Le scene di violenza sono effettivamente un po' fortine, ma non ce ne sono poi molte, e chi non riesce a guardare (come me) può tranquillamente chiudere gli occhi, e non si perde niente della storia di questo bellissimo film.

PulpGuy88  @  06/01/2008 17:37:17
   4½ / 10
Sono entrato in sala con delle aspettative piuttosto alte verso questa pellicola.

Alla fine però il film si è rivelato essere di una noia mortale.

La trama insulsa e mal raccontata non ha offerto nessuno spunto interessante in grado di catturare l'attenzione dello spettatore.

Gli attori poi totalmente privi di carisma (tranne l'ottimo Viggo Mortensen) non contribuiscono di certo ad enfatizzare il ritmo della pellicola che difatto non decolla mai ed in più di un occasione ci si chiede quando arrivera il colpo di scena (MAI).

Regia e fotografia sono sembrati veramente scarsi per altro. Brutta caduta di stile per Cronemberg.

Un thriller scialbo e presuntuoso che non trasmette assolutamente nulla dall'inizio alla fine (che si rivela essere totalmente priva di senso ed eccessivamente buonista rispetto all'andamento generale del film)

Pessimo.

8 risposte al commento
Ultima risposta 10/01/2008 22.38.31
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bisio100  @  06/01/2008 16:31:47
   4 / 10
Sono rimasto molto deluso...dalle recensioni e dai trailer sembrava un filmone e invece....non mi ha lasciato niente.
Film piatto e lento, recitazione modesta e senza colpi di scena.
Da vedere tra un anno su canale 5.

2 risposte al commento
Ultima risposta 07/01/2008 01.16.29
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CinemAlex  @  06/01/2008 04:32:15
   4½ / 10
Saro’ sincero. Il lungometraggio elargisce un senso di smarrimento straziante. In questo senso come Noir coglie il segno. Un plauso anche per la denuncia tra la righe allo sfruttamento e relativa schiavizzazione delle ragazze-prostitute.. Tra i peggiori crimini che gli uomini possano commettere. Il resto purtroppo è veramente deludente. Sono andato a vederlo poiché consigliatissimo e ce n’era un grande parlare in giro in positivo. Purtroppo sono rimasto scottato da un prodotto scadente. Eppure mi sono sforzato di leggere i commenti, le opinioni, le recensioni, soppesare e controllare.. Concludendo non capisco cosa abbia di interessante e degno di nota. Il ritmo è veramente troppo torpido e lento, tanto che sembra quasi che le scene di violenza “veraci” siano state messe unicamente per risvegliare lo spettatore da uno stato obnubilante di sonno cascante. Anche il rapporto tra l’autista e il figlio del mafioso, ambedue costretti ad eseguire una volontà esterna, quindi due puri esecutori che svolgono il loro “destino” in maniera differente: l’uno distaccato e l’altro concitato. Ebbene cosa c’è in questo passo di così profondo e trascendentale? La frase, poi, “ Sono solo un guidatore” mi pare piuttosto banale. Mi ha ricordato quelle frasette fatte che ci propinava il buon vecchio Robocop. Inoltre, tutto il discorso del corpo e dei tatuaggi che con la loro solida presenza in verità nascondono cio’ che serbano all’interno, vai sullo spirito e le emozioni e cosi’ via, veramente molto grossolano. Per non parlare di tutte le poco dignitose scopiazzature nei confronti del “Padrino”di Coppola, vedi la scena del boss che cucina. Al termine lo spettatore dovrebbe pensare, ma su cosa cavolo si dovrebbe riflettere? Tutto molto dozzinale, cose che tranquillamente già realizzano i bimbi alle elementari..
Sia chiaro, non voglio offendere nessuno fan ed estimatore di questa pellicola e del suo regista, rispetto ogni commento; volevo solo lasciare la mia impressione. Magari è un mio limite, ma sono strasicuro che se questo film non l’avesse realizzato un tipo di nome Cronenberg sarebbe stato presto dimenticato.

10 risposte al commento
Ultima risposta 11/01/2008 23.47.44
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Aztek  @  05/01/2008 15:20:39
   7 / 10
Film serio che parla di un problema molto difficile, cioè, il traffico di prostituzione dall'est europeo verso i paesi dell'Europa occidentale promettendo sogni e lavori dignitosi.
Il film a volte è un pò lento ma nel complesso si lascia vedere....bravissimi Cassel e Watts.

Azrharn  @  05/01/2008 15:11:40
   7 / 10
Particolare ed originale con un ottimo cast. Cronenberg resta fedele al suo stile e non delude. Qualche piccola sbavatura nello svolgimento della trama. Come al solito la traduzione del titolo in italiano non ci azzecca nulla...

cheguevara  @  05/01/2008 12:43:53
   6½ / 10
Un bel film piacevolo per niente lento anzi forse fin troppo veloce...Fino ad dieci minuti dalla fine avrebbe meritato 8 poi il finale mi ha proprio deluso...c'erano ancora troppi punti lasciati in sospeso e mi è sembrata una fine troppo frettolosa e da commediola stupida...peccato ma questo abbassa decisamente il voto perchè sono uscito dal cinema un po' deluso...

Martofrog  @  05/01/2008 11:47:57
   7 / 10
Gangsta’ Movie contemporaneo ambientato in Inghilterra: Russi contro Russi. Indovina chi vince?

Lineare: il regista ti accompagna per mano lungo tutta la pellicola, nessuna sorpresa.

Rispetta tutti i sacri crismi del Film americano sulla criminalità organizzata. Una punta di orginalità si trova nel fatto che tratta di Mafia Russa e nel tocco carnale del regista.

Poco Mordente, ma piacievole. Violenza truculenta a sprazzi, forse eccessiva rispetto al tono generale del film. Degna di nota la scena della sauna.

Attori tutti decisamente convincenti. Bravi!

Un vero uomo ha la propria storia tatuata sulla pelle.

kurtsclero  @  04/01/2008 17:17:38
   7½ / 10
Bel film ma sinceramente leggendo le varie recensioni pensavo fosse meglio..non sono uscito soddisfatissimo dal cinema..ma comunque non ho sicuramente buttato 6,50 euro..mi sono piaciute le interpretazioni dei vari attori e soprattutto di cassel..il film ruota tutto attorno al protagonista..la sua natura..la sua evoluzione e tutto il resto..sindrome di stoccolma? probabilmente si..ottimo cronenberg.

Pink Floyd  @  04/01/2008 15:44:28
   9 / 10
Grande Cronenberg, il migliore tra gli ultimi lavori.
Come ci ha abituato, il regista canadese alterna le sue tanto care scena di crudissima violenza -facilmente distinguibili dal pulp tarantiniano o dalla matrice leoniana- a una storia thriller dai toni forti, che odorano di vita vissuta, sangue, sofferenza.
Sempre validissimo il cast scelto, sceneggiatura come al solito sopra le righe. Unica pecca può essere costituita dal doppiaggio non in lingua, che dovendo assumere accenti russi risulta spesso una forzatura.
Un lavoro da non perdere per gli amanti di D.C. o semplicemente per chi ha fame di thriller, di una storia vera della realtà che ci sta attorno.

lupin 3  @  04/01/2008 15:18:19
   4½ / 10
Mi spiace andare controcorrente ma a me Cronenberg non piace, non apprezzo il suo stile.
L'unico che ho apprezzato è la mosca basta piu.

vitocortesi  @  04/01/2008 14:50:24
   8 / 10
Veramente un bel thriller con grande recitazione di Viggo Mortensen.

Seida  @  04/01/2008 14:46:13
   7½ / 10
BUON FILM,A TRATTI UN PO' VIOLENTO MA FORSE UN POCHINO CARENTE DI AZIONE VERA...COMUNQUE OTTIMO VIGGO MORTENSEN,COMUNQUE UNO DEI MIGLIORI FILM DEGLI ULTIMI TEMPI

andrea9002  @  04/01/2008 14:05:42
   8 / 10
Grande film!
Si alternano eventi prevedibili ad altri assolutamente imprevedibili,

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER la realtà è quella raccontata dal diario di Tatiana e viene svelata poco a poco... ambientato a Londra ma l'atmosfera è quella oltre la cortina di ferro... convincente Cronemberg!

sweetyy  @  04/01/2008 13:26:50
   6 / 10
Non trovo che sia un capolavoro, è un film che raggiunge a stento la sufficienza, un gangster/movie con qualche scena violenta..

9 risposte al commento
Ultima risposta 05/01/2008 12.52.23
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Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  04/01/2008 12:20:26
   9 / 10
Una chiara premessa anticipa a ciò che andremo incontro nel film: un luogo pubblico che una volta chiuso custodisce un tenebroso inferno, una falsa amicizia carica di sangue e morte; un avviso e una preparazione verso il tortuoso percorso nel quale ci guiderà Cronenberg. Le scene sono raccontate in modo esplicito e brutale mostrando egregiamente le situazioni più torbide e violente.
Gli elementi cari al regista ci sono tutti: una città ostile e piovosa, un labirinto di fedeltà e corruzione, scene notturne, un porticciolo con cadaveri, la mafia, il codice d’onore e l’ambiguità di alcuni personaggi.
Una delle lotte più sadiche, contorte e straordinarie è quella della sauna come punto culmine delle intenzioni di Cronenberg: ogni essere umano porta dentro di se una dualità che lo rende imprevedibile anche per colpa delle emozioni. Il regista canadese da sfogo alla sua visione realista e vendicatrice con una delle scene più violente del film: una lotta per sopravvivere, un uomo nudo da ogni corazza e sprovvisto da qualunque difesa.
Il film non ci propone una morale né una conclusione: ci racconta una storia lasciando uno spazio libero allo spettatore affinché tragga le proprie di conclusioni.
Alcuni dialoghi risultano bui e tristi, alcune frasi sono da ricordare; e così mentre l’anima di Nicolai, (un eccellente Viggo Mortensen), diventa sempre più nera intanto che aumentano i suoi tatuaggi; il film procede verso un epilogo buono ma carico di tristezza. Forse Cronenberg è riuscito, (di nuovo), ad illuminare l’anima e scoprire che ci sono buchi che assorbono tutta la luce per non farla uscire più.

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Ultima risposta 04/01/2008 12.27.25
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maen  @  04/01/2008 00:17:14
   9 / 10
Veramente un buon film...me l'aspettavo diverso e invece m'ha sopreso non poco...speriamo ci sia il sequel... :)

Ethian  @  03/01/2008 23:40:47
   8½ / 10
un bel film,anzi un bellissimo film.I 100 minuti sono volati.
Unica nota negativa la violenza,veramente troppa,che trovo alquanto inutile,secondo me basta solamente far capire le cose,non devi far vedere delle scene così crude.

aleee  @  03/01/2008 19:20:38
   6½ / 10
un film girato molto bene con una trama ben sviluppata; certe scene sono veramente belle solo che mi sento di dare un voto abbastanza basso perchè nel complesso questo è un film che non mi è piaciuto molto,diciamo che non è il mio genere;comunque da vedere

PAZZINI9  @  03/01/2008 19:15:23
   5 / 10
Penso che ci siano registi che godono di un'immunità e dei favori della critica a prescindere. E' il terzo film che (non) ho il piacere di guardare di Cronenberg, non mi affascina proprio. Storia piatta, recitazione di medio livello.

alesfaer  @  03/01/2008 13:18:12
   5½ / 10
visto cn enormi aspettative, una delusioni al 70% .
non sono d'accordo cn voi su viggo mortensen ke abbia trovato la sua dimensione.
il mortensen di aragorn è e sarà inarrivabile, x la magia del suo personaggio.
davvero bravo cassel , scadente la watts

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Ultima risposta 03/01/2008 14.03.51
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shock1  @  03/01/2008 08:49:32
   7½ / 10
Bello... non il solito thriller, niente americanate, niente inseguimenti, niente pistole o psicopatici killers. Da vedere

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  02/01/2008 21:20:09
   8 / 10
Ennesimo grande Cronenberg. Dopo il perfetto "A history of a violence", David realizza un'altra pellicola memorabile che vede ancora una volta protagonista la violenza, in tutte le sue sfumature. Viggo Mortensen perfetto, ma anche la Watts mi ha convinto (in un ruolo che facile non era assolutamente).

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Ultima risposta 03/01/2008 18.29.00
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Frogger  @  02/01/2008 12:10:59
   7 / 10
Ottimo film d'autore, ottime interpretazioni, storia interessante, ma risulta essere lontano da quello che a me piace e dai ritmi incalzanti che un thriller richiede, per questo infatti ritengo questa opera si diriga verso cadenze prettamente noir. Non aspettatevi certo qualcosa che resti impresso nelle memorie, siamo al livello di History of Violence, ma Cronoberg ha diretto opere anni luce migliori.

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  02/01/2008 10:44:43
   7½ / 10
Il corpo ancora una volta è protagonista delle ossessioni di Cronenberg, stavolta avvolto in una trama meno malata rispetto a quelle che caratterizzano gli incubi filmici degli anni '80 e '90. Dal precedente "History of violence" ci troviamo di fronte all'incubo calato in una realtà che perde i contorni surreali e claustrofobici di capolavori come "Inseparabili", ma non per questo è meno contaminata dal bubbone pestifero della violenza e della morte.
Ancora una volta è Viggo Mortensen il protagonista assoluto della visione estetizzante del regista canadese: sempre più iconico, assurge di diritto a uno status quasi mitico, calato profondamente nella realtà mafiosa eppure da essa distante per provenienza e per un senso di pietas che affiora dietro i suoi gesti spietati e al suo corpo istoriato. Nikolaij è il pilastro attorno cui ruota l'intera vicenda che, pur trovando in Kirill, Semion e Anna altrettanti filoni narrativi, raggiunge la perfezione solo quando segue le gesta dello statuario e misterioso autista.
Più simile a una storia di Gogol' che a una parabola di Dostoevskij, pur nella sua bellezza "La promessa dell'assassino" mi ha lasciato un senso di vuoto, la delusione per il prefinale quasi melodrammatico, come un passo falso prima dell'ultima splendida e "necessaria" inquadratura.

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Ultima risposta 04/01/2008 12.27.55
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Invia una mail all'autore del commento EnglishRain  @  02/01/2008 01:57:24
   8 / 10
Altra ottima prova di Cronemberg e due ottimi Mortensen e Cassel.

Una curiosità : non si vede neanche una pistola

Giulio422  @  02/01/2008 01:42:40
   9 / 10
Veramente bello, ottima storia e narrata ancora meglio, lo stile del regista mi è sempre piaciuto e non sbaglia un colpo.

Altri avrebbero diretto la pellicola senza quei tocchi di classe di Cronemberg, in primis la violenza, è bello vedere che viene rappresentato tutto....ok è crudo ma chi se ne frega, non piace la violenza??? Non si guardano i film di Cronemberg.

Ottimi sia i protagonisti, che i personaggi secondari

da vedere!!!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  01/01/2008 23:20:23
   8 / 10
Non essendo un fan di Cronenberg (pur apprezzandone il suo cinema) credevo che tante lodi fossero spropositate e che mi sarei trovato al cospetto del solito buon film esaltato come magistrale solo perchè d'autore.

Invece qui ci troviamo al cospetto di un'opera al limite della perfezione tecnica, in primo luogo "La promessa dell'assassino" dal titolo sembra essere un Thriller, nella realtà è un gangster movie ma Cronenberg l'ha trasformato nel più classico dei Noir.
La sceneggiatura è sublime e raccontata con grande chiarezza, senza intrecci cervellotici cui spesso i film di genere hanno , nemmeno i maestri come Coppola o Scorsese sono riusciti nei loro capolavori ad essere tanto chiari e diretti, quindi onore allo sceneggiatore e a Cronenberg.

Poi grandissimo Vincent Cassel che ho scoperto e che a mio modesto avviso da una interpretazione PERFETTA del suo personaggio, ricca di sfumature, difficilmente un attore mi convince tanto e se penso che Cassel l'ho sempre considerato come un ottimo caratterista (ma sempre come un caratterista), questo film lo mette sotto una luce nuova.
Altro merito di Cronenberg (e ne ha tanti!!!) è quello di aver voluto nuovamente Viggo Mortensen, non perchè sia un suo nuovo attore feticcio oppure perchè siano particolarmente amici (forse lo sono non so) ma perchè il ruolo gli calza a pennello, come calzava a pennello il suo ruolo in History of Violence.
Non è da poco, se si pensa che i grandi registi hanno i loro attori feticci dandogli ruoli a volte inadatti solo a titolo di amicizia (come dimenticare Scorsese e l'inadatto Leonardo di Caprio in The Aviator).

Naomi Watts pur essendo bravissima, qui risulta essere un pò defilata, non convince del tutto o più probabilmente i suoi colleghi sono troppo bravi.

Bellissima la scelta di Londra, splendido l'uso delle luci, il gioco di ombre e SOPRATUTTO UN FILM D'AUTORE CHE DURA IL GIUSTO!

100 minuti, quando si decide di fare un film da profilo basso e lento non lo si può prolungare di più, lo spettatore classico si stanca e anche la colonna sonora è usata con attenzione per non appesantire eccessivamente un film che di per se è pregno e forte (tutto il contrario di Match Point che non ho amato per niente, e che come film è abbastanza simile nella forma).

Difetti sono due: il primo è il ritmo un pò blando, un pò più di movimento avrebbe coinvolto di più (ma questi sono gusti), il secondo è oggettivo, c'è una violenza gratutia in alcune scene, Cronenberg strizza l'occhio agli amanti di un certo cinema cult ma per me potevano essere risparmiate, sono un tocco cafone in un film di classe.

Splendido

enter  @  31/12/2007 16:30:21
   7½ / 10
buon film e come sempre ottimo viggo,bella e cruda la scena nella sauna,i dialoghi stile russo sono indovinati...ho letto qualche critica su naomi watts ma secondo me e una brava attrice e al suo personaggio da il 100%,e anche qui ne da la conferma...da vedere assolutamente

KAFKA  @  31/12/2007 16:04:10
   7½ / 10
Veramente un bel film....con scene crude, emozionante quella della sauna. Buonissime interpretazioni, su tutti cassel e mortensen perfettamente calati nella parte....forse come molti hanno detto il finale è troppo sbrigativo.. ma comunque è una scelta del regista...buona la trama( e pensare che fatti di questo tipo purtroppo ce ne sono molti)..forse mi sarebbe piaciuto scoprire piu tardi il ruolo di mortensen..ma è una stupida critica personale..
CONSIGLIATISSIMO

summy86  @  31/12/2007 15:49:54
   10 / 10
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  31/12/2007 14:37:27
   8½ / 10
cronenberg
un grande maestro che non tradisce mai i suoi fan.

come nel precedente a history of violence, il regista affida gran parte del lavoro a bravissimo viggo mortensen, accompagnato da una sufficiente watts.

peccato che la violenza assassina tipica di cronenberg sembra attenuata in certi momenti facendo prevalere il buonismo.
Le scene forti risultano di sicuro le migliori della pellicola, su tutte quella nella sauna (cult)

Tuco ElPuerco  @  31/12/2007 14:28:05
   7½ / 10
Si....un buon film,girato con estrema eleganza.I dialoghi sono freddi ed aridi cosi da dare una tonalita' piu' "sovietica"anche ai personaggi,definiti molto bene tra l'altro.Trovo solo la storia non sia proprio da film da acclamare,e' piuttosto un film con una trama essenziale,espressa con la dovuta maestria e sapienza,ma gli metto 7 1/2 perche' molti altri film mi hanno saputo emozionare molto di piu'.E pio cmq il finale meritava 10 minuti in piu',e' come una sberla dopo le lente carezze narrative di quasi tutto il film,tempisticamente parlando.Naomi Watts a me non piace pourtroppo a priori perche' ha sempre sti ruoli da fanciulla pura e opiena di sentimentima lei congeniali,certo......Viggo e' davvero bravo,Cassel ottimo,da brividi l'attore che interpreta il padre (guardacaso fa anche il padre in Shine).Si,un buon film,ma dargli di capolavoro mi sembra troppo,per favore.

dean  @  31/12/2007 12:11:24
   7½ / 10
film molto coinvolgente. lo rivedrei

Invia una mail all'autore del commento nicko  @  31/12/2007 11:03:11
   8½ / 10
film che ho visto con ESTREMA libidine dall'inizio alla "quasi" fine ...il finale mi è parso un pò troppo frettoloso , 10 minuti in più non avrebbero guastato.

kiteneomare  @  31/12/2007 10:23:02
   7½ / 10
Ottimo film, con una regia strepitosa e ottime interpretazioni.
Ogni volta che Cronenberg fa uscire un suo film è sempre un capolavoro!

longimanus  @  31/12/2007 01:51:37
   9 / 10
A mio avviso il fulcro del film è il triangolo padre-figlio-mortensen (la watts è quasi un personaggio accessorio e un po’ scontato).
Cassel è un figlio dalla personalità fragile e modellata malamente sulla figura del padre-padrone carismatico e feroce. Una figura rimasta psicologicamente allo stadio dell’adolescenza, l’età in cui bisogna “uccidere la figura paterna” per entrare nell’età adulta.
Cassel non ha ancora “ucciso” il padre, e vive drammaticamente la propria inadeguatezza al modello paterno: è incapace, insicuro, schiacciato da “valori” mafiosi contrari alla propria indole ma assimilati e accettati a causa della propria debolezza, e quel che è peggio è gay, la più infamante delle colpe al cospetto del padre. L’arrivo di Morensen nella sua vita è destabilizzante. Cassel vede in Mortensen quel figlio che il padre avrebbe voluto avere (forte, intelligente, feroce, coraggioso), ma d’altro canto intravede col subconscio quei valori positivi che Mortensen è costretto a celare e di cui il padre è completamente privo. Cassel si innamora di Mortensen e quando vede che Mortensen invece di sostituirsi a lui (il figlio) gli si propone come nuovo padre allora Cassel “uccide” finalmente il vero padre consegnandolo di fatto alla polizia.
Che fine farà Cassel (psicologicamente parlando)? Resterà probabilmente allo stato adolescenziale in quanto ha ucciso il padre non per camminare con le proprie gambe, ma per sostituirlo con un nuovo padre. Un nuovo padre che è subentrato con l’inganno e che piegherà quel finto rapporto filiale ai propri fini. D’altro canto, nell’inquadratura finale, Mortensen assapora un successo dal gusto amarissimo, in quanto alla propria missione, e forse anche alla propria ambizione, ha sacrificato quella che egli avrebbe voluto fosse la propria vita (accanto alla Watts e la bambina) per una vita gelida di falsità ed efferatezza accanto al povero Cassel.

Gruppo COLLABORATORI peter-ray  @  30/12/2007 22:35:49
   8½ / 10
Buono,

Il film vermanete ben fatto
Bravi gli attori,
Buona la trama
bellissime ambientazioni

solo una pecca, troppi dialoghi in russo. Alcuni potevano essere evitati

Molto crudo e le scene di violenza erano così ben fatte che sembravano vere.

Il film inizia con una scena molto feroce poi è molto lento per almeno 15 minuti, cercate di restare svegli in quei frangenti perchè il film è vermanete una perla.

peacequee  @  30/12/2007 18:56:35
   8 / 10
Ottima l'interpretazione di Cassel, superlativa quella di Mortensen. Sicuramente un buon film, pecca forse il finale "frettoloso", ma nel complesso vivamente consigliato. Spicca la scena della lotta di Viggo nudo nella sauna, feroce al punto da farti sentire addosso quelle pugnalate.

Gedeone75  @  30/12/2007 16:28:43
   9½ / 10
bellissimo, uno dei migliori film degli ultimi tempi, non gli dò 10 solo per il finale che sembra un pò frettoloso


grande Mortensen , una spanna sopra tutti gli altri

benissimo anche Cassel

da vedere

Vegetable man  @  30/12/2007 11:44:52
   8 / 10
Un ottimo thriller, molto curato nella sceneggiatura e sorretto da buoni interpreti (Mortesen su tutti).
Solo un appunto per il 'finale in sordina', che mi ha dato l'impressione di uno sbilanciamento dei tempi del film (vedi, dall'altro canto, la lunghezza della sequenza nella sauna). Può essere comunque vista come una scelta motivata di Cronenberg..

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giuliapra  @  30/12/2007 11:27:46
   9 / 10
bel film, bella la trama e bravi gli attori

fugda  @  30/12/2007 03:31:27
   7 / 10
Davvero un bel film dalla trama interessante e per niente scontata..Nota negativa: troppe scene cruente che potevano essere benissimo lasciate all'immaginazione..Nota postiva: il nudo di Viggo in un combattimento

Zurlistuta  @  29/12/2007 23:17:44
   8 / 10
Personalmente Cronenberg l'ho scoperto con History of violence, di conseguenza questo è il suo secondo film che vedo.
Non potendo confrontarlo con i suoi lavori precedenti,così tanto ben criticati, considero questo film davvero ben fatto.
Un Viggo Mortensen che ispira simpatia e carisma da subito e la Watts come si suol dire senza infamia e senza lode.
Mi è davvero piaciuto.

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aiemmdv  @  29/12/2007 18:43:57
   7 / 10
E' triste dover ammettere il pieno distacco stilistico e contenutistico che il caro vecchio Cronenberg ha attuato nei suoi ultimi due film è ormai un evidente dato di fatto. Non si può più parlare di un regista estremo e perverso ma bensì di un film lineare e narrativamente alla porata del grande pubblico.
Forse è proprio questa malsana nostagia del passato che non mi permette di dare un voto superiore al discreto.
Forse perchè da colui che è riuscito a filmare l'infilmabile(Crash e Pasto Nudo su tutti) non ci si può aspettare un film convenzionale.
Detto ciò il film è un buon thriller con forte tinta noir che, seguendo la scia di History of Violence, parla del male e della sua perenne (ma latente) esistenza all'interno della società.
La trama è comunque interessante e ben delineata ma i dialoghi sono il più delle volte di basso rilievo contenutistico.
Ineccepibile la scena della sauna dove violenza e musica vanno incredibilmente a braccetto.
Ma ridatemi il vecchio David....

Lord_Trashone  @  29/12/2007 11:19:35
   7 / 10
Un buon film dell'ottimo Cronenberg.
Il film è asciutto, glaciale nell'illustrare la crudezza della vita della Vory y Zakone ma manca di qualcosa.
Ottima interpretazione di Mortensen e di Cassel, un pò meno quella di Naomi Watts.
La sceneggiatura è buona anche se a tratti si perde.
Ottima la fotografia e le scenografie.
Il film mi piaciuto ma come dicevo manca di qualcosa, specie nel finale, troppo misterioso e distaccato, i personaggi non sono ben delineati e tutto sembra cosi distante dalla vita reale che quasi sembra tutto irreale.
Crude e ben fatte le scene d'azione mentre i dialoghi sono un pò più scarsi.
Sinceramente mi aspettavo qualcosa di più, comunque è un buon film anche se devo dire ho apprezzato di più History of Violence (del medesimo regista) dove la storia era più delineata cosi come i personaggi.

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francescot  @  28/12/2007 22:42:35
   7½ / 10
bellissmo non vi è alcun dubbio... incrociando history of violence e queste ..sarebbe uscito un film perfetto con personaggi ricamati ecregiamente ed una storia veramente interessante...sembra che croneberg stia tendando di creare un film del genere e questo sia il secondo tentativo... che però nonostante la creazione ben fatta manca di qualcosa nel finale.. è veero che la storia termina, ma si ha la sensazione che manchi qualcosa.. sensazione che non nasce nello spettatore , ma è chi guida lo spettatore ossia il regista a generarla

Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  28/12/2007 20:24:35
   10 / 10
"The horror! The horror!"

Cronenberg torna ad ambientare un film nella Londra che fu di Spider con un’altra storia di violenza che questa volta si svolge in un contesto mafioso d’importazione russa.
È ancora il corpo l’oggetto d’indagine che Cronenberg scruta sin dalla prima scena e dalla successiva dalla quale prende le mosse il film: l’emorragia dell’adolescente partoriente, il cui corpo è segnato dalle violenze subite, dalle punture di aghi, e che da solo racconta storie di abusi portati al culmine. E, quasi per paradosso, dall’estremizzazione della violenza – e dalla conseguente morte – giunge una nuova eXistenZa, mostrata nel suo arrivo, ancora avvolta nella placenta e nel sangue, elementi primordiali e costitutivi di una vita, di un nuovo corpo.
La violenza diventa così un agente di trasformazione del corpo, la cui modifica produce un’ambivalenza fisica e morale, per la quale si fondono insieme entità estreme, ancestralmente vita e morte, bene e male.

Il ruolo, delicato e appassionato, di Anna/Naomi Watts è quello di condurre il discorso dell’ambiguità dalla vicenda della bambina appena nata a quella di colui che sarà poi il vero protagonista del film, l’autista russo interpretato da Viggo Mortensen, e di unirne i percorsi.

Lo sviluppo della trama si affida, a questo punto, agli stilemi del noir e del gangster movie, ma l’essenza del cinema di Cronenberg lo caratterizza con inequivocabile personalità. E ad illuminare questa essenza è il volto bellissimo e penetrante di Viggo Mortensen, il cui ghigno, racchiuso in lineamenti fortemente marcati, basta di per sé a esprimere tutta l’ambivalenza feroce che il suo personaggio richiede. Il suo corpo incarna esteticamente l’idea e le ragioni profonde del cinema del regista canadese, sublimandolo con inquietante e fascinosa perfezione. La sua rigidità espressiva, compostamente immobile, evoca una duplice valenza fisica di uomo-macchina, imposta dal ruolo di autista e fedele servitore di una importante famiglia mafiosa russa in terra londinese. L’uomo è preposto al suo lavoro e non gli è consentito il diritto di opinione e di pensiero autonomo: così come potentemente evocato dalla mimica e dall’espressività, il volto e il corpo di Nikolai/Mortensen rimanda all’immaginario fantascientifico con i tratti marcati, la pettinitura alta e squadrata e le movenze quasi automatiche di un robot, ovvero l’automa dalle sembianze antropomorfe. D’altronde, “robot”, come c’insegna la cara Wikipedia, è un termine ceco che significa lavoro (e qui lo si potrebbe intendere con tutto il carico fortemente simbolico che esso assume nella cultura sovietica da cui proviene il protagonista).
Il confine tra il bene e il male, tra il buono e il cattivo, diventa impercettibile nelle sfumature che ogni situazione offre. L’anziano patriarca è un volto rassicurante, buono, una figura “paterna” sostitutiva/protettiva e (almeno all’inizio) insospettabilmente mostruosa. Nikolai/Mortensen è gentile e spietato, feroce e generoso, una macchina da guerra capace di lampi d’umanità, come squarci nella tenebra. Essi sono due personaggi simmetrici che finiscono per riflettersi e respingersi nel momento in cui si riconoscono. La verità sul padrino è rivelata a metà dell’opera. Quella del guardaspalle Nikolai la si apprende solo nel finale. Entrambi sono dei cascami dell’ex impero sovietico in decadenza, anzi già sgretolato e in decomposizione, ed eredità della nuova Russia delle infinite contraddizioni. Cronenberg, come ogni grande regista o scrittore, riesce a raccontare una realtà storico-politica e sociale scrivendola sui personaggi, senza doverla spiegare didascalicamente da autore onnisciente. Ancora una volta è il personaggio di Viggo Mortensen ad “incarnare” la duplice pelle del killer e dell’apparato burocratico-repressivo dell’ex-URSS: spietatezza, efficienza, ma anche coscienza… La disciplina di partito, la disciplina militare e poi la disciplina della mafia: ognuna porta con sé un bagaglio di valori insieme contrastanti e simili, che forgiano l’identità di Nikolai e al contempo la disintegrano: il rituale d’iniziazione mafiosa (l’ingresso ufficiale nella famiglia, questa volta come dignitario) richiede lo spossessamento/abiura di ogni forma di identità e affettività originaria e l’acquisizione di una nuova identità e fedeltà. Il corpo la recepisce nella propria esibizione e nell’incisione dei tatuaggi; la paga con le lacerazioni delle lame dei coltelli che infieriscono su di esso. Cronenberg fissa, nel totale della sauna, il corpo nudo di Nikolai/Mortensen un attimo prima dell’agguato, con una lunga inquadratura frontale, in una sospensione metafisica che pare dilatare i tempi dell’azione e restituire ontologicamente l’identità dell’uomo come unicum fisico e morale ma potenzialmente molteplice. È quell’attimo prima della violenza, della deflagrazione, in cui Cronenberg rende simulacro il suo protagonista feticcio.

Il finale. “From ritual to romance”
Volendo mettere da parte, anche solo per ipotesi, le ovvie considerazioni su un finale che pare volgere verso una soluzione positiva e consolatoria, un’altra interpretazione possibile – a mio avviso – prenderebbe le mosse a partire dalle parole che Mortensen pronuncia al suo capo quando si svela la sua identità. Egli intende portare a termine la propria missione operando una “sostituzione” al vertice della cupola mafiosa. L’eliminazione dei vertici criminali e l’assunzione del potere in loro vece suggerisce questa lettura alternativa che fa venire in mente il mito del “re del bosco”, narrato nel “Ramo d’oro” da James G. Frazer:

“[…] in ogni momento del giorno, e probabilmente anche della notte inoltrata, si poteva vedere aggirarsi una truce figura. Nella destra teneva una spada sguainata e si guardava continuamente d’attorno come se temesse ad ogni istante di essere assalito da qualche nemico. Quest’uomo era un sacerdote e un omicida: e quegli da cui si guardava doveva prima o poi trucidarlo e ottenere il sacerdozio in sua vece. Era questa la regola del santuario. Un candidato al sacerdozio poteva prenderne l’ufficio uccidendo il sacerdote e, avendolo ucciso, restava in carica finché non fosse stato ucciso a sua volta da uno più forte e più astuto di lui. […]”.

Nella “terre gaste” russa, che si perpetua, in questo caso, nel microcosmo londinese (anch’esso “waste land” eliotiana), il personaggio di Nikolai è una sorta di cavaliere errante che fonde in sé l’archetipo strutturale di due poteri: quello poliziesco della FSB (l’ex-KGB) e quello mafioso.
Nikolai/Mortensen, diventando egli stesso capo dell’organizzazione mafiosa (e concentrando in sé i due poteri sopra citati), replicherebbe di fatto la regola del sacerdozio propria di un’età barbarica, ma il cui modello mitico resta pur sempre riproducibile.
Cronenberg non arriva a mostrare l’esito finale della missione, ma la lascia nel fondo dei pensieri del protagonista, consacrando in una splendida inquadratura definitiva, che rimanda al “Conan” troneggiante e riflessivo di Milius, il Nikolai rivelato. È una vera e propria consegna del personaggio al mito e di mitizzazione del Cinema stesso quale strumento eccelso di deificazione.
Essa pertanto non esclude che Nikolai abbia preso il potere con la consapevolezza morale di portarlo avanti come nuovo capo a tutti gli effetti dell’organizzazione, piuttosto che di combatterlo ed eliminarlo definitivamente. In questo senso, l’inquadratura finale, con la fissità del volto di Mortensen celato dietro gli occhiali da sole e inserita nel contesto mafioso (il ristorante dell’ex-capo), assume i contorni di una inquietante e nichilistica dimensione evocativa-celebrativa del “cuore di tenebra” dell’eroe. Dimensione concettuale che è forse alla base di tutto il cinema di Cronenberg.

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Ultima risposta 02/01/2008 13.11.07
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DarioArgento  @  28/12/2007 16:18:55
   7 / 10
good .....very good

gattina  @  28/12/2007 11:13:53
   7½ / 10
premesso che non sono un'appassionata del genere devo dire che il film è ben girato e recitato..non mancano i colpi di scena e nel suo insieme è uno dei pochi film degni di essere guardati in questo triste periodo per la produzione cinematografica.

rapture  @  27/12/2007 23:39:22
   8½ / 10
Ed ecco il rinnovato Cronenberg che torna puntualmente sul grande schermo nella sua nuova pelle, come se cercasse un'armonia tra i temi a lui (e a noi) cari con quelli più avvezzi al grande pubblico.
A due anni di distanza dal piacevole, ma francamente un po' spicciolo a History Of Violence, Cronenberg sforna un dramma compatto e conturbante, in una Londra che di londinese ha davvero poco, tanta è l'attenzione prestata ai personaggi e al piccolo sistema ortodosso.
Giubbotti neri, occhiali scuri, cofani fulgenti, tatuaggi enigmatici, una regia e fotografia semplicemente strepitosa immortala l'interpretazione superlativa del glaciale Viggo Mortensen e dell'inamovibile Armin Mueller-Stahl. Impressionante l'intreccio di corpi nella scena della sauna... caro Cronny, è proprio vero che l'abito fa l'uomo, ma in questa occasione Viggo ha mostrato a tutti di non averne affatto bisogno! muhahua :D

faluggi  @  27/12/2007 21:08:09
   2 / 10
grande delusione...Cronemberg poteva e doveva fare di piu...non è riuscito a portarmi nel suo incubo...non c'è nessun incubo!
una storia convenzionale con una protagonista fuori ruolo che non da il meglio di se...non esistono colpi di scena e il finale abbassa di un punto la valutazione!
non capisco come possa essere considerato un "capolavoro" un film con quel finale...a volte il fondamento del film è proprio il "come finisce"...
quella sequenza ridicola sul molo tra abbracci e baci è inguardabile e non fa parte dell'arte di questo regista...
David regalaci un horror...

Pessimo film di Cronenberg, la protagonista faceva veramente pena e quello che faceva il padre di Cassel idem, il finale dire pietoso è poco,
inguarduabile o meglio un c4gatone di film !!!

Come fa ad avere una media così alta un film inguardabile come questo???

Vi hanno pagato per mettere voti così alti?

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27 risposte al commento
Ultima risposta 02/07/2008 01.12.53
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mignigro  @  27/12/2007 19:52:36
   4 / 10
mah... forse sono il solo a nn averlo capito...

3 risposte al commento
Ultima risposta 28/12/2007 12.04.02
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Bangone  @  27/12/2007 16:02:25
   8½ / 10
gran film, come previsto cronenberg non delude, e mortensen non è da meno.

alfrar  @  27/12/2007 14:18:52
   7½ / 10
Era da settembre che aspettavo di vedere un bel film.
Finalmente ci sono riuscito.
Film dark con atmosfere grige, recitatione eccellente di Viggo Mortensen e Vincent Cassel, trama ottima, senza esagerazioni.
Crudo

antocucs  @  27/12/2007 14:03:26
   8½ / 10
Ennesimo e riuscito film del grande Cronenberg, meravigliosa interpretazione di Viggo Mortensen ormai suo pupillo, l'unica cosa che mi ha lasciato un po' di amaro in bocca e' il finale, a mio avviso un pochino scontato.
Ma per il resto un gran bel film da vedere.

bellaluke  @  27/12/2007 12:09:58
   7 / 10
Buon film, trama originale, ottimo cast...peccato per il finale un pò troppo frettoloso...se no avrebbe meritato un voto più alto...

biki  @  27/12/2007 06:20:09
   7 / 10
film da vedere ma a mio parere non va piu su del 7 saluti

Gruppo COLLABORATORI _Orion  @  26/12/2007 18:15:48
   8½ / 10
assolutamente da vedere appassionante e ben fatto

alexp79  @  26/12/2007 16:12:39
   7 / 10
niente male, anche se alla fine la storia dell'infiltrato, la donna in pericolo ecc ecc è troppo rivisto e rivisto. Sul serio non si riesce ad inventare nient'altro. In ogni modo l'ho trovato fatto molto bene. Consigliato

devis  @  24/12/2007 22:19:00
   7½ / 10
Il solito Cronemberg con scene raccapriccianti e disgustose (soprattutto all'inizio) che potevano essere tranquillamente evitate. Comunque il film è godibile e il tema della mafia russa originale. Da vedere se non siete facilmente impressionabili

AKIRA KUROSAWA  @  24/12/2007 16:59:30
   8 / 10
veramente un bel film..la storia nn è niente di che, nn ci sono intrighi particolari, nn ci sono finali spiazzanti ecc, ma è certo un film piu che originale, con una regia davvero perfetta, nn per nulla è del grande cronenberg..
cast davvero superbo su t vingo mortensen.. indimenticabili alcune scene, la tensione c è..davvero uno dei piu bei film dell anno....

Rand  @  24/12/2007 16:57:31
   7½ / 10
Allora, per cominciare mi aspettavo molta più azione, ma i personaggi si sono rivelati interessanti, con musiche lievi, mai prepotenti, una degna fotografia di Londra, fredda e spietata, e di ambienti interni a volte freddi e asettici come l'ospedale, altre volte cosparsi di colori caldi, ma pieni di ombre e oscurità. La scena del bagno turco è senza infamia e senza lode, si tratta di violenza funzionale all'uccidere un uomo, notevoli invece i colpi di scena, durante il film, bravi tutti gli attori, belli i dialoghi in russo, un pò meno quelli in italiano, comunque buona sceneggiatura, riprese semplici e dirette, a volte anche elementari: in sostanza la mia impressione è che il film sia ben fatto, ma non un capolavoro, dopo history of violence mi aspettavo chissà, più tecnica, forse più violenza, ma qui le efferatezze sono raccontate nel diario, certamente vi sono più sottigliezze e una trama machiavellica, finale aperto che lasci un po inappagati, ma non penso che sia intelligente farne un seguito.

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  24/12/2007 16:45:25
   8 / 10
Il corso della nostra vita dipende dai rapporti di sangue, da coloro che ci hanno generato e dall’ambiente in cui cresciamo?

La personalità deviata di Kirill (Vincent Cassel), un uomo completamente soggiogato dalla volontà opprimente di un padre violento e assassino, e la ragazza russa, che per sfuggire alla povertà del suo Paese decide di partire alla volta dell’Inghilterra per inseguire un sogno che invece si trasmuterà in un incubo, rappresentano due vite segnate sin dalla nascita dal contesto familiare e sociale da cui provengono.

Ma cosa succede allorquando dall’esterno intervengono dei soggetti intenzionati a mutare il corso del nostro destino?

Da un lato, un agente sotto copertura (Viggo Mortensen) con il compito di assicurare alla giustizia un boss della mafia russa che organizza e dirige un traffico di prostitute provenienti dai Paesi dell’Est, riuscirà a libererà Kirill da un “padre padrone” che ha da sempre “violentato” la sua psiche. Dall’altro, l’infermiera di un ospedale (Naomi Watts), dopo aver indagato sulle origini della ragazza russa, scoprendo la triste e drammatica realtà delle organizzazioni della prostituzione che si cela dietro insospettabili famiglie, si prenderà cura della bambina nata dalla stessa ragazza affrancandola da una esistenza altrimenti tragicamente segnata.

Da una trama semplice e lineare, che costituisce solo lo spunto e il pretesto per la trattazione di temi e riflessioni profonde e complesse che da sempre caratterizzano le opere del regista canadese (per questo ho ritenuto superfluo l’inseririmento di spoiler), Cronenberg dà origine a una pellicola in cui si fondono momenti di atroce violenza (di cui la scena della sanguinolenta colluttazione nella sauna rappresenta l’acmè) con altri di pura poesia (la “salvazione” della bambina seguita dal bacio tra i due “angeli salvatori” non può non commuovere), tanto da richiamare alla mia mente “Hana-bi” di Kitano, e che si pone in perfetta sintonia con il precedente “History of Violence”, dove la il passato e le origini costituiscono i fantasmi con cui bisogna inevitabilmente fare i conti. Non mancano anche altri “topoi” del cinema “cronenbergiano”, come l’ossessione per la carne e i mutamenti del corpo; per non parlare del rapporto quasi simbiotico e omosessuale tra l’autista/agente e Kirill, che sembra rievocare quello tra i gemelli di “Inseparabili”.
Finale che si presenta dapprima rasserenante, con la protagonista e la sua famiglia intenti a prendersi cura della bambina adottata, e subito dopo inquietante e (volutamente?) incompiuto quando si sofferma su Mortensen seduto solitario, con lo sguardo glaciale perso nel vuoto.

Insomma un altro importantissimo tassello nella produzione del regista canadese, che continua a deliziare ed estasiare i suoi ammiratori (e non solo).

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Marlon Brando  @  24/12/2007 11:46:47
   8½ / 10
Sono ricorrenti i temi presenti nell'ultimo film di Cronenberg, molto bello e appassionante.
La poetica del "corpo" cronenbergiana c'è sempre: il corpo, la cui nascita è sempre legata con la sua morte, che nell’ottica realistica e materialista del regista divengono creazione e distruzione, è perennemente al centro dell'attenzione ed è veicolo di un certo tipo di conoscenza: può essere una testimonianza come una via d'accesso per altri mondi e persone.
Tutte le attività peggiori che l'uomo può compiere sono segnate sul corpo.
A questo proposito la fisicità dei personaggi è resa in modo splendido e i momenti di violenza hanno una certa espressività caratteristica.
Alla fine l'unica speranza è scoprire un legame emotivo suggellato da un relazione fisica finalmente non violenta, ma tenera (il bacio), un delicato passaggio dalla carne all'anima.

Peccato solo per il personaggio di Naomi Watts non abbastanza coinvolgente (colpa dell’attrice o della sceneggiatura?) e la vicenda della ragazza incinta morta che importa meno di quello che dovrebbe.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  24/12/2007 09:54:09
   8½ / 10
Controverso e insolito, Cronenberg si rinnova e abbandona le mura domestiche di una strana famiglia (A History of Violence) per gironzolare nei bassifondi della mafia russa di Londra, cercando la Morale anche in quei posti dimenticati daddio.
Il film infatti è la dimostrazione palese che Cronenberg sta cambiando pelle e ha ancora bisogno di tempo, i suoi film sono ancora zoppicanti e non si può gridare al capolavoro, Cronenberg saggia molte strade: la Morale, la tematica del corpo, il doppio, tutte cose che sono sempre state a lui care e che hanno fatto dei suoi horror alcune fra le opere cinematografiche più mature e interessanti del cinema. ma ragazzi ricordiamoci che D. C. sta provando a rinnovare uno stile, si può dire che il precedente suo film sia riuscito a tutti gli effetti? io non credo, alcuni punti sono discutibili e, non a caso, in tutt'e due i film nella scena finale ho avuto un senso di inappagamento che è riconducibile sicuramente all'etereità del prodotto...mi spiego meglio: si ha un senso di incompiutezza alla fine, pare che Cronenberg non abbia completato il film e non abbia saputo come farlo e l"etereità" di cui parlavo è semplicemente l'insicurezza di un prodotto adolescente, minorenne che ancora fatica a costruirsi un'identità. non voglio dire che Cronenberg sia un incompetente alle prime armi, ma il suo rinovamento di stile esige qualche imprecisione e qualche insicurezza.
Premio decisamente questo bellissimo film, questi bravissimi attori (a parte la Watts, porella) soprattutto Cassel (un mostro), il grande e onnipresente Howard Shore e Cronenberg che ci ha assicurato alcune fra le scene migliori del cinema...e gliene siamo grati.

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Ultima risposta 08/01/2008 13.43.47
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  24/12/2007 09:18:23
   7½ / 10
Finalmente ho visto "Eastern Promises" e va da se' che il regista canadese stia seguendo la linea iniziata con il precedente "A history of violence", ovvero quella del thriller/gangster movie. Senza per questo rinunciare ai suoi temi più cari e che forse fanno di Cronenberg un autore oltre che un regista, mi riferisco naturalmente al tema della carne e del corpo, a quello del doppio e della dannazione. Qui ci racconta una storia di mafia russa ambientata nei lati più nascosti di una Londra grigia e piovosa. Il ritmo del film è davvero interessante da una lentezza caratteristica di un cinema un po' datato passa a scene violente di incredibile impatto.
Viggo Mortensen è perfetto, il ruolo lo incarna divinamente, assieme a Cronenberg ha dimostrato di riuscire a lavorare a livelli di eccellenza. Bravo Cassel che tende sempre ad una recitazione eccessivamente sopra le righe ma che in questo caso riesce a trattenere. Non mi è piaciuta per nulla Naomi Watts, la nota più stonata del film.

Atomico  @  24/12/2007 01:34:46
   5½ / 10
Il voto reale è 5.40, qui approssimato a 5,5.

Tale film ha scene raccapriccianti e disgustose: non sono tante, ma è giusto sottolinearlo, in modo che coloro che non amano tali caratteristiche siano avvertiti in anticipo prima di decidere di vedere questo film.

Il film è impostato per avere due colpi di scena. Naturalmente sono entrambi facilmente anticipabili da uno spettatore accorto.
Ma anche uno spettatore medio che venisse sorpreso dai due colpi di scena, si troverebbe comunque di fronte a un film piuttosto lento, e privo di vera azione o suspance.

L'unico lato positivo del film è che fa conoscere particolari della mafia russa che in genere non si conoscono. Ma non so quanto ciò possa essere realmente utile o ambito alle persone comuni.

7 risposte al commento
Ultima risposta 25/12/2007 01.15.54
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  24/12/2007 00:52:16
   8½ / 10
Con uno script che rimanda vagamente (involontariamente?) al caso Litvinengo, e un fortissimo senso di appartenenza che mi ha ricordato moltissimo il Munich di Spielberg (sequenze efferate comprese, ma con un'ottica molto Cronenberghiana), "Eastern promises" sembra focalizzarsi su una serie di schemi centrali (il perno del film) attraverso cui si snodano labirinti che solo la mano attenta del regista riesce a tramutare in un gioco di complesso realismo formale... il film è dunque l'ennesima riprova della capacità di un grande autore di sorprendere attraverso le modalità di una sorta di thriller dalle reminescenze più disparate (Mann, Ferrara e Lynch tanto per fare dei nomi).
Confesso di aver dubitato in certi spunti della buona fede di Cronenberg: va da sè che il film è e resta splendido, tuttavia a una contrapposizione così fortemente antitetica ai dogmi del cinema classico prevale talvolta una sorta di rifugio verso l'epicità ridondante del melodramma, genere inedito nella carriera del regista prima di "History of violence" e da cui attinge fortunatamente con una personalissima capacità di controllare una certa enfatizzazione emotiva (cosa che forse non gli era riuscita altrettanto bene nel suo pur ottimo film precedente).

Il respiro del film è comunque enorme, quasi un mosaico di famiglia che passa da Dostoevskji ("Karamazov") alle moderne riletture bibliche di "Scanners" e al dualismo imperfetto di "Inseparabili".

Il corpo resta (ancora) una macchina al servizio della violenza umana ("Sono morto a 15 anni. Oggi vivo sempre in uno stato di perenne distacco") , una fonte inespugnabile di appartenenza (non solo razziale), fino all'atto della carne che diventa privazione, quasi una castrazione fisica (le dita delle mani al posto del sesso). La mente controlla e raggiunge quella discesa all'inferno dove è impossibile tornare indietro

Straordinarie le sequenze della comunità russa in una Londra catturata in pochi, sinistri ambienti, dove esiste un sottobosco di crudeltà che implode senza che nessuno possa davvero ostacolare l'escalation di morte e sopraffazione. Notevolissima e agghiacciante la sequenza della sauna, un richiamo quasi manicheo del regista alla metafisica dell'orrore.

Notevolissimi Mortensen e (soprattutto) Cassel, un binomio di contrasti uniti dallo stesso codice familiare, interpretazione anti-glamour della Watts rappresentante di quel "mondo normale" che si affida all'escamotage materno per riabilitare una condizione empatica di violenza.

"Eastern promises" diventa pertanto un dramma familiare, razziale, sociale dove i pregiudizi si confondono sulle scelte sessuali, morali, affettive prima di arrendersi a uno sviluppo che porta ciascuna scelta a essere rispettata, ora in modo famigerato, ora in un deleterio bisogno di speranza.
L'apoteosi del film, così sgradevolmente omofobo e anzichenò misogino, sembra coltivare l'impronta maschile di un'ingombrante catastrofe, un mondo senza uomini, senza padri e sicuramente senza figli


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Ultima risposta 24/12/2007 20.24.19
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mainoz  @  23/12/2007 09:44:26
   6½ / 10
Un film d'autore, drammatico piuttosto che thriller, impeccabile e raffinata la regia di Croenberg che crea un ottima atmosfera "stile russia". La prima parte è monotona e mai avvincente, succede veramente poco e nulla... la seconda parte riscatta pienamente il film, sono presenti colpi di scena e il coinvolgimento dello spettatore aumenta parecchio. Mortensen e Cassel davvero bravi, mentre un po sotto tono mi è parsa la Watts (lontana dai livelli raggiunti in Mulholland Drive),anche se resta una brava attrice..Le altre pecche del film si possono riassumere in: finale bello ma decisamente sbrigativo, voce fastidiosa della bambina russa, e a mio parere l'attore che interpretava il padre di Cassel era veramente fuori parte (non esattamente il tipico russo...sembrava un classico americano bonaccione)

STYLOS  @  22/12/2007 20:55:47
   8 / 10
Indubbiamente bello. Ottimi gli attori. Non annoia mai e da la sensazione di una pellicola forte ed importante. Ma perchè ho anche la sensazione che manchi qualcosa? Sembra inconcludente. Non avranno mica intenzione di fare un secondo episodio! Sarebbe stato meglio, in tal caso, allungare questo di una ventina di minuti e dargli un finale più solido. Tra l'altro non è proprio il genere per fare dei sequel, visto il risicato favore del pubblico. Comunque assolutamente consigliato.

P.S. : La voce della ragazzina fuori campo è al limite della demenza con quell'accento russo da barzelletta.

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Ultima risposta 22/12/2007 22.14.23
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Roma753aC  @  22/12/2007 13:30:13
   7½ / 10
Visti tutti i commenti mi aspettavo qualcosa di più.

Mi aspetttavo qualcosa di più.

Mi ha dato l'idea di un bel fil che ha dovuto fare i conti con dei "tagli" che non hanno permesso d'approfondire la storia.

Ad ogni modo è fatto bene. La cosa che mi è piaciuta di più sono i personaggi, itnterpretati alla grande e veramente completi con le loro caratteristiche e contraddizioni.

Sceneggiatura fantastica.

Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  22/12/2007 12:56:23
   7 / 10
Cronenberg ha cambiato completamente genere ormai, ma se con History of violence aveva centrato in pieno l'obiettivo qui delude in parte.
Il film non è niente male, per carità, scritto bene e recitato perfettamente, soprattutto da Viggo Mortersen, ma non riesce mai a sfondare, e nel finale si perde completamente. Bellissima comunque la rappresentazione di una Londra anonima (alla fine si vedono si e no un paio di strade) e la scelta delle facce giuste per i personaggi secondari. La scena iniziale è paragonabile come impatto a quella iniziale di Quei bravi ragazzi.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  22/12/2007 00:23:48
   9 / 10

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Ultima risposta 12/03/2008 21.40.58
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