match point regia di Woody Allen USA, Gran Bretagna 2005
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match point (2005)

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locandina del film MATCH POINT

Titolo Originale: MATCH POINT

RegiaWoody Allen

InterpretiScarlett Johansson, Jonathan Rhys-Meyers, Emily Mortimer, Matthew Goode, Brian Cox, Penelope Wilton

Durata: h 2.04
NazionalitàUSA, Gran Bretagna 2005
Generethriller
Al cinema nel Gennaio 2006

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Trama del film Match point

Il giovane Chris Wilton è un ex tennista professionista ora istruttore per ricchi iscritti a club esclusivi. Chris è deciso alla scalata sociale per cambiare la propia vita. Ma diventando amico e frequentando uno dei suoi allievi, la situazione si complica, si troverà infatti conteso tra due donne in una situazione terribilmente delicata...

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Voto Visitatori:   7,59 / 10 (437 voti)7,59Grafico
Miglior film dell'Unione Europea
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Miglior film dell'Unione Europea
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Voti e commenti su Match point, 437 opinioni inserite

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Wolf  @  13/02/2006 06:53:05
   5½ / 10
slaytanic, mi hai tolto le parole di bocca!
Buono il significato, peccato che si arrivi a capirlo solo verso la fine, e i pesonaggi sono troppo monocordi per suscitare sensazioni. Un film freddo.
Senza contare che l'argomento era già stato affrontato...

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slaytanic  @  12/02/2006 17:54:16
   6½ / 10
il film senza dubbio è fatto con cura, fin nei dettagli meno rilevanti. la trama è molto solida e l'impronta iper cinica di allen non si fa desiderare. ma il film non decolla. gli manca quel pizzico di coinvolgimneto che lo avrebbe reso senza dubbio molto più godibile.

Mensanina  @  11/02/2006 15:28:36
   7½ / 10
Non amo Woody Allen e sono andata a vedere questo film solo perchè ne avevo sentito parlare molto bene dalla stampa specializzata e....non me ne sono affatto pentita! ottimo film, da vedere!

pitt  @  10/02/2006 23:55:54
   7 / 10
odio woody allen; apprezzo tuttavia la sua genialità.
detesto i suoi nevrotici personaggi, ma amo le sceneggiature fresche e vivaci che caratterizzano le sue opere.
azione (azione?) troppo lenta nella parte iniziale. frenetici e coinvolgenti i 30 minuti finali. perfetto nella caratterizzazione dei personaggi. ma la storia si fonda su troppe coincidenze, alcune delle quali improbabili (londra è piuttosto grande, io spesso non vedo per settimane il mio vicino di casa, figuriamoci imbattersi in qualcuno in una grande città).
imperfetto.

jackz  @  10/02/2006 22:33:51
   10 / 10
Premetto che non conosco i film di Allen, ma questo mi è proprio piaciuto: bravi attori, buona intensità di recitazione, ottima resa degli stati d'animo ed ottima sottolineatura dei simbolismi.
Il trailer forse inganna un pò e molti si aspettano un thriller, cosa che questo film NON E' assolutamente; probabilmente è per questo che molti l'hanno sottovalutato.
Andatelo a vedere, ma se cercate suspance e azione puntate ad altro!

ContusoInfelice  @  09/02/2006 20:53:17
   5 / 10

Una storia insulsa.
L'unico punto di forza è l'enfasi sul ruolo fondamentale che il "caso" ha nella nostra esistenza.
Nel complesso un film inutile, piuttosto noioso ed interpretato in modo mediocre.
Lo colonna sonora (operistica) non ho ben capito come si deve collocare in rapporto al film e mi sembra fuori luogo...

4 risposte al commento
Ultima risposta 13/02/2006 22.21.50
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641660  @  08/02/2006 11:26:02
   7 / 10
Ho trovato tutto troppo forzato, la storia, la recitazione, la colonna sonora, tutto! Questo non è un film, sembra quasi una mezza opera lirica e per questo guadagna qualcosa.

spizzoinbuca  @  08/02/2006 00:21:15
   8 / 10
Ancora una volta W A ci propone un film complesso estremamente difficile da commentare a caldo.
La storia, fastidiosamente attraente, è un pretesto per riflettere sul caso e sulla necessità ed alla fine non si è nemmeno sicuri se si tratti di un lieto fine o meno.
Certamente non piacerà a tutti ma W A è così ... e a me è sempre piaciuto.
Un cenno sui personaggi, splendidi i due protagonisti e fantastica la caratterizzazione della famiglia "per bene" - due pianeti che sembrano non incontrarsi mai.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  07/02/2006 20:20:57
   7 / 10
Il film parte un pò lento per poi dare il meglio nella seconda parte. Non ho apprezzato molto il passaggio drastico da una scena all'altra: dà l'impressione del film non troppo curato. Film da 7, non di più: visto non si presta ad una seconda visione.

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Overo  @  07/02/2006 10:02:25
   5 / 10
Il film è abbastanza piatto e il finale ancor di più. Non l'ho trovato niente di speciale e non è perchè come spesso accade ci si crea un'aspettativa troppo grande. E' riconoscibilmente un film di Woody Allen, che secondo me non è un grande regista. L'unica nota di merito (se di merito si puo' parlare) è quella di aver dato la parte femminile alla bellezza unica di Scarlett Johansson (grande gnocca :)
Non consiglierei di pagare 8 o 9 euro per andare a vederlo neanche al mio peggior nemico.

6 risposte al commento
Ultima risposta 14/02/2006 11.02.19
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Prof  @  07/02/2006 09:53:40
   8½ / 10
Il film è molto bello, degno del miglior Woody Allen. Non ho avuto il tempo materiale di leggere i commenti di chi mi ha preceduto, quindi presumo che quanto dirò sia già stato ampiamente rilevato, tuttavia lo inserirò lo stesso in uno spoiler.

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alfrar  @  05/02/2006 22:52:03
   7 / 10
Film ben recitato, dove spiccano l'ambientazione e la colonna sonora.

CippaLippa  @  05/02/2006 06:57:45
   5½ / 10
Premetto che Woody Allen non mi è mai piaciuto e che per me è sempre stato sopravvalutato.


Questo film mi è sembrato abbastanza banale e Scarlett Johansson è un legno.

Consigliato solo per i fan di Woody.

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Ultima risposta 06/02/2006 21.36.09
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hitman83  @  03/02/2006 21:24:04
   6 / 10
Il film in sè sarebbe anche da 7 o 7,5, certo un po' noioso forse, ma abbastanza coinvolgente. Il problema è la RECITAZIONE!!! Mamma mia tra i due protagonisti non so chi è peggio, forse Scarlett! Ma come se non bastassero le due facce da pesce lesso (si salva solo la moglie del protagonista in tutto il film) c'è un doppiaggio come non l' ho mai sentito!!!!!!! Quando parla Scarlett sembra perennemente ubriaca!! Per il doppiaggio il film meritava 4 ma siccome non si puo imputare alla produzione voglio sperare che in lingua originale raggiunga la sufficienza

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Ultima risposta 03/02/2006 21.40.54
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manonthemoon  @  03/02/2006 12:48:43
   9½ / 10
grande film
un thriller come non se ne vedevano da tempo...e poi woody allen è stata una sorpresa!
per non parlare della jahansonn...da brividi!!!!
molto piacevole,ben strutturato,belle le ambientazioni,e curati i dialoghi...

Wolly  @  03/02/2006 11:53:03
   2 / 10
Basta una parola per capire che film sia: NOIOSISSIMO!
Io non so cosa sia successo a Woody Allen, però sono certo che si è dimenticato completamente come si fanno i film...
Lento, musiche da opera (assolutamente inascoltabili), noioso, gli attori parlano poco e spesso per dire ovvietà. Alla fine, il solito omicidio che serve per destare attenzione a chi lo sta guardando. Per 1ora e 20minuti non succede proprio nulla. Non andate a vederlo, per carità!

17 risposte al commento
Ultima risposta 14/02/2006 11.05.36
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mimil  @  03/02/2006 10:23:34
   7½ / 10
Un mio caro amico è andato a vedere questo film prima di me, e me l'ha letteralmente sconsigliato. Ma io, testarda, sono voluta andare lo stesso, anche perché ho sentito molti pareri contrastanti e volevo farmi un'idea ben precisa.
Non posso che dare ragione a chi parla di lentezza, noia e quant'altro... La prima ora e mezza circa è veramente "statica"... Ma vale la pena vederlo per la parte finale, a mio parere molto bella ma soprattutto inaspettata. Gira tutto attorno alla fortuna, alla sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, al caso... Molto bella anche la comparazione fra la pallina di tennis e l'anello...
I due attori protagonisti sono quanto di più carismatico ci possa essere, Scarlett Johannson però ha la sfortuna di essere doppiata male (sempre un mio parere).

colandre73  @  03/02/2006 09:09:36
   4 / 10
lentissimo, noiosissimo, senza senso... era meglio andare a dormire!

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Ultima risposta 03/02/2006 19.58.06
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  02/02/2006 21:03:54
   10 / 10
è passata esattamente una settimana, giovedi scorso ho visto match point, e ancora adesso non riesco a toliermelo dalla testa. woody sei un bastardo!

l'incontro, l'amore, il tradimento, la morte, il pentimento, la frustazione, la fortuna.

tutti elementi che compongo il film e che ruotano attorno a chirs, personaggio atipico del cinema moderno, una specie di antieroe, la sua vita è stata sempre accompagnata dalla fortuna, che egli stesso elogia a scapito del talento (cosa che augurerà poi al nascituro); come il bastardo anche cris si reca al londra e casualmente si vede a portata di mano un "occasione" d'oro che forse riuscirà a realizzarlo, ma per buona durata del film è combattutto da quell'equilibrio che si sbilancia vertiginosamente dopo aver conosciuto nola.

inizialmente ho dubitato di Jonathan Meyers, sembrava uscito da una sfilata di ck, invece è stato bravissimo, ed eccellente in molte scene topiche del film.
Scarlett Johansson (la musa del bastardo) che è uscita veramente da una pubblicità di ck, è diventata il mio nuovo amore, e diventerà a breve la n°1 (questa segnatevela!) emozioni pure e bellissime, sguardo che penetra il cuore, mi ha fatto riaffiorare natalie portman in closer (peccato che il film era pessimo).
insomma un film toccante che non ti aspetti con una prima parte rindondante ma necessaria per far crescere il pathos.

non vedo l'ora di aver il dvd per potermelo vedere in lingua originale, diventerà ancora più emozionante/straziante

secondo me definirlo un film "banale" è estremamente riduttivo e penalizzante per un film che non vuole ne stupire (triller? è un triller?) il bastardo lo sa infatti (per es.) la svolta è telefonatissima e pensata, lontana dallo stereotipo del triller *****ne. ho visto un sacco di film orientali dove con una storia "banale" si creano atmosfere e sentimenti molto più profondi che in qualsiasi altro film.
anche il "non entusiasmato" non riesco a condividerlo, al massimo lo capisco, perchè forse per alcune emozioni colpiscono solo certe personalità o persone con esperienze simili_

8 risposte al commento
Ultima risposta 18/05/2007 14.34.59
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Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  02/02/2006 20:14:23
   7 / 10
Sicuramente molte persone saranno contrarie, ma Woody Allen non è tra i miei registi preferiti. Comunque un film che mi ha emozionato tantissimo!! Da vedere

28 risposte al commento
Ultima risposta 20/06/2006 18.37.50
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bottyto  @  02/02/2006 01:52:59
   6½ / 10
Premetto che nel vederlo mi sono costretto a dimenticare chi fosse il regista.
Certo si capisce subito il perchè di questo epocale cambiamento di ambientazione per W.Allen, una storia così a New York non avrebbe avuto senso!
Detto questo, il film è bello, gli attori bravi, e W.Allen lo ritrovi ancora nei dialoghi, nella descrizione dei personaggi, nella regia pura... ma non mi ha entusiasmato, forse era meglio se rimaneva un po più caustico e NewYorkese

Invia una mail all'autore del commento angelowilliam  @  01/02/2006 23:27:06
   6½ / 10
A me non è piaciuto molto. Lemto,lemto un pò tloppo.

bisio100  @  01/02/2006 19:26:59
   9 / 10
Andate a vederlo perchè è veramente bello.A volte un pò lento ma molto preciso nei particolari.Ottimi dialoghi e la trama psicologica è forte.Alla fine mi è venuto in mente 'sliding doors'...e poi diciamoci la verità...è veritiero.
DA VEDERE!!!

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Ultima risposta 02/02/2006 11.09.55
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edo88  @  01/02/2006 15:25:08
   7 / 10
Carino...col colpo di scena...ma non prende e sinceramente mi ha messo più a disagio che altro...poi la Johansson non la sopporto scusate eh...

maxxi  @  01/02/2006 15:13:27
   7½ / 10
buon film ma da evitare per le coppie........:)

Gruppo STAFF, Moderatore Kater  @  31/01/2006 21:15:56
   5½ / 10
Mi chiedo come mai Allen abbia avuto bisogno di rifare un suo film. Stessa storia, là si poneva il dubbio sull'esistenza di un Dio giusto, qui quale sia le reale importanza della fortuna nelle vicende umane, e cosa davvero si possa considerare fortuna; alla lontana sono pure la stessa domanda. Forse ha voluto aggiungere a ciò che già aveva detto una "nuova" prospettiva o forse sentiva la mancanza dei tempi in cui era un regista migliore. Fatto sta che di questo film non si sentiva la necessità.
Una regia dignitosa ma povero di contenuti, uno sviluppo troppo lungo per dire sostanzialmente poco, e quel poco non è nemmeno clamoroso.
Non è la prima volta che Allen si misura con storie drammatiche (è per lui il dramma ha sempre origine nella famiglia) e questo film fa rimpiangere i tempi di Interiors o Settembre.
Continuo a preferirlo nelle commedie, anche quelle un pò amare, dove a volte le buone battute fanno scordare le manchevolezze della sceneggiatura.

P.S.: Il successo di SJ per me è un mistero; trovo che abbia una gamma di espressioni che vanno dalla A alla A.

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Ultima risposta 10/01/2017 11.19.03
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liu_mi  @  31/01/2006 02:23:13
   5 / 10
Il vero giallo qui è sapere che fine ha fatto Woody Allen... prima mi sparisce Terry Gilliam, ora questo! Non mi aspettavo nulla perchè comunque, per me, restano mitici i suoi vecchi film, ma certo non una cosa così. Gran parte del giudizio negativo credo sia imputabile al doppiaggio scadente, alla recitazione statica del protagonista, al fatto che la Johansson non fosse molto adatta per questa parte, alla viscerale antipatica per la moglie del tipo che cerca per tutto il film di farsi ingravidare, per la stupidità con cui si arriva al finale (vedi scena dei poliziotti). L'unica scena valida è quella in cui il protagonista lancia la fede... un pò poco direi.

18 risposte al commento
Ultima risposta 13/05/2007 22.52.47
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento stefano76  @  31/01/2006 01:52:29
   6 / 10
Devo dire che questo film di Woody Allen non mi ha affatto convinto. Possibile che un autore del suo calibro abbia potuto concepire una storia tanto banale? Imbarazzante la prima parte di pellicola, con dialoghi piatti ai livelli della peggior telenovela. Forse una precisa scelta del regista per rappresentare la vuotezza della realtà sociale in cui viene ambientato il film? La verità è che si aspetta per tutto il film che la pellicola si riprenda, mentre, a mio parere, rimane sempre sugli stessi binari: questo film è di una banalità sconcertante, soprattutto considerando che è uscito dalla penna di Woody Allen.

Qualcosa rimane, il personaggio principale colpisce, ma è veramente troppo poco, troppo troppo poco. E il tema della fortuna, del caso, con cui si apre il film? sarebbe tutto qui? Dove, viene approfondito?
Bruttissimo il personaggio della Johansson, per di più doppiato malissimo (sembrava di ascoltare Monica Bellucci in versione originale...).

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Ultima risposta 01/02/2006 08.50.00
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Delfina  @  31/01/2006 00:00:53
   9½ / 10
Bello.
Dimenticavi il classico Woody Allen: questo film è tutt'altra cosa, una sorta di "Mystic River " del regista newyorkese, un dramma sul bene e sul male. Muovendosi sul filo tracciato da Dostoevskij, che tratta il tema della responsabilità individuale e della scelta, del male gratuito e della sofferenza dell'innocente, Allen svolge un noir degli anni 2000, dell'epoca della "guerra infinita" e del capitalismo trionfante.

Grande suspence, sottile, un filo angoscioso ne pervade tutta l'atmosfera.
Verità e finzione, desiderio e denaro, ambizione sociale: questo è il tema del film, l'ironia graffiante o garbata di Allen cede il passo per mettere sulla scena la potenza, individuale e sociale, della lotta per il potere e il denaro.

Un chiaro richiamo al noir anni '50, ma con la magistrale capacità di esprimere il malessere, tutto contemporaneo, della lotta per il salto di classe. Il ritratto di un arrampicatore contemporaneo, che lotta per entrare nella ristrettessima élite mondializzata inglese, all'epoca della circolazione mondiale dei capitali e dei "danni collatterali", che, come dice il protagonista, colpiscono gli innocenti perché sono le vittime "di un piano più grande".


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Ultima risposta 09/02/2006 12.25.12
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Moonlight  @  30/01/2006 21:58:12
   5 / 10
Dopo aver letto le ottime recensioni scritte per il nuovo lavoro di woody allen, sono corsa al cinema sicura di vedere un gran bel film. Beh, devo confessarvi che le mie aspettative sono state deluse. Al di là del tema portante (il tradimento e il senso di colpa) che poteva essere anche interessante, seppur banale, l'idea a mio parere è stata sviluppata in pessimo modo: per circa 1 ora e mezzo non succede assolutamente nulla che possa carpire l'attenzione dello spettatore. Ho trovato questo film lentissimo...soporifero...tanto che alla fine, quando si sono riaccese le luci in sala mi è sembrato di stare lì seduta da almeno 4 ore. Della musica poi non ne parliamo: quelle melodie da film degli anni '30 erano insopportabili.
Le puntate della "Signora in giallo" sono piu' avvincenti.

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Ultima risposta 06/02/2006 14.51.46
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joered  @  30/01/2006 18:57:25
   8½ / 10
Non credevo che Allen fosse capace di realizzare un buon Thriller. Sono stato appiccicato alla poltrona per tutta la durata dell'opera.

Tutto questo anche considerando la sala cinematografica ridicola che ci ha accolto, senza gruppo continuità e con la corrente ballerina.

Dati i fatti quindi sono pienamente soddisfatto dello spettacolo. Appassionante, inquietante, immagine di una realtà sempre più presente nella nostra società.

Certo, c'è da aspettarsi che Allen riesca a raccontare di nevrosi e problemi comportamentali, ma di qui a pensare che la tensione sarebbe giuta a certi livelli ce ne vuole!

Gli attori discreti tranne il protagonista in grado di riprodurre solo due espressioni facciali: "Sono nei guai" e "Tutto ok".

La regia ottima quindi.

Buona visione.

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Ultima risposta 03/02/2006 16.00.30
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Ben62  @  30/01/2006 08:31:51
   8½ / 10
E' vero, molto diverso dal solito Allen. A mio parere, decisamente superiore rispetto agli ultimi film. La storia, che potrebbe apparire una delle "solite" storie di tradimenti, è in realtà un fine ritratto psicologico dei tre protagonisti...nulla è lasciato al caso, nemmeno la più semplice battuta recitata da ciascun personaggio. L'ambientazione è teatrale, gli attori recitano come se fossero di fronte ad una platea silenziosa che ascolta i loro dialoghi. Non è un thriller, dal mio punto di vista, bensì è l'ennesima seduta psicanalita, questa volta a tre con accompagnamento corale da parte dei co-protagonisti, messa sullo schermo da Allen.

Inn10  @  30/01/2006 05:07:50
   7 / 10
Va bene che è Woody Allen ma non esageriamo.
Il film a parte l'idea ha una trama banalissima ed è inutilmente lungo. E poi non vedo come si possa definire thriller...
Nonostante questo trovo che il vero valore del film sia nel suo concetto di fondo e cioè il ruolo spesso sottovalutato della fortuna nella casualità della vita. Questa considerazione insieme a tutto ciò che essa sottintende non la trovo per nulla banale.

FlatEric  @  29/01/2006 16:34:16
   9 / 10
Sìsì un grandissimo lavoro di Allen, finalmente un film che ti tiene incollato e che si fa ricordare anche settimane dopo la visione, ogni volta trovando qualche elemento nuovo! Braivssimi gli attori

matteoparma  @  29/01/2006 16:30:12
   9 / 10
Cosa volete che vi dica...il film in se come trama è sempliciotto...e il risultato da per chi lo guarda...con gli occhi distratti, sarà sicuramente negativo!!
Ma a parte la storia...il film tratta un argomento molto d'attualità oggi...ovvero il rapporti sentimentali....spesso tormentati da due fattori:
- L'importanza dei soldi
- L'egoismo

Io che a questi due fattori faccio molto caso...vi posso garantire che sono uscito assolutamente estasiato...

PS. un po come in american beauty i personaggi dal primo al secondo tempo acquisto un ruolo diversissimo....

A me è piaciuto molto

regista  @  29/01/2006 12:45:00
   10 / 10
un capolavoro il miglior woody allen .

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  28/01/2006 23:41:14
   9 / 10
Beh finalmente è arrivato il momento di archiviare le tante delusioni e riprendere in mano la tessera d'iscrizione al Fan Club del prolifico ebreo newyorkese. Con Match point si ristabilisce un contatto, le recriminazioni da amante deluso si perdono e si ritrova quel tempo perduto che non apparteneva ai miei sogni da oltre 10 anni almeno (diciamo dal quadretto espressionista di "ombre e nebbia", o l'irriverente affresco di "pallottole su Broadway"). No, davvero stavolta non è il solito annuario di routine con qualche sprazzo dell'antica classe. Stavolta è diverso, Match point ti assorbe radicalmente, turba e coinvolge, ma molto lentamente, una seduzione duratura come i corteggiamenti mai vani. E' ancora una volta una storia di crimini e misfatti col ricordo di Dostoevskji nel taschino e una Londra contemporanea che annuncia efficacemente la sua stasi temporale, nel "bel mondo" catturato come epopea Britannica. E' il "nuovo" Allen, che trasferisce nella Perfida Albione le nevrosi newyorkesi sfidando laicamente la vita, come concetto "astratto" e tragico di una funzione illiberale. Tutto è concesso al protagonista, l'arrampicata sociale, un po' come Laurence Harvey ne "la strada dei quartieri alti", ma Allen non forza mai la mano. Lo stesso personaggio della Johansson (incantevole la sua entrata in scena) è sufficientemente lontano dalla sua "plebeità", e la figlia dell'alta società non ha nemmeno eccessiva dimistichezza con il bon-ton in cui si è integrata. Nel gioco delle due parti, Allen tratteggia un trentenne quanto mai raffinato e abile nel destreggiarsi nei suoi Nuovi Mondi ("Santo cielo, ma tuo padre era un minatore specializzato in galateo?"). Ma a dire il vero sono ben altri i particolari che non possono sfuggire del film: la dimora modesta in cui vive inizialmente il protagonista, il quartiere degradato della johansson, la scelta delle classi privilegiate di assistere, indifferentemente, a uno spettacolo di Lloyd Webber o a un film di Salles sulla vita di Che Guevara, la nudità più volte esibita del giovane forse come simbolo (sintomo) di uomo spogliato nella sua coscienza (memorabile il tremolio delle mani in un taxi dopo aver realizzato il suo diabolico piano).

"Tu farai parecchia strada, se non rovini tutto"
"Come potrei rovinare tutto?"
"Per esempio provandoci con me"
"Cosa ti fa pensare che succederà?"

Dunque prendiamo la rappresentazione di una Londra contemporanea che a fatica coglie il respiro della sua forzata modernità sociale: non solo è credibile, ma geniale.
Ma anche quando l'enfasi prende il sopravvento, interviene l'aria di un melodramma a sottolineare la dimensione cinica e tragica del protagonista, la sua corsa imbelle verso il conformismo, il disprezzo delle norme vigenti e la spudoratezza omertosa della dimensione rarefatta univoca e splendente in cui vive. E poi qualche sequenza da antologia, come l'anello che non riesce a cadere nel Tamigi, segno di un'ineffabile contraddizione della colpa quando non tiene conto di un particolare che potrebbe essere(gli) fatale. C'è sempre un dubbio latente, che affiora anche nei flashback di Chris e nelle indagini degli investigatori che. quasi violentando il fatalismo crogiolante del film, la rinuncia al Castigo, sembrano usciti dall'humour nero e sottile del signor Hitchcock: un vero coup de foudre che trasmette un senso inequivocabile di smarrimento, di insensata vittoria, di legittimazione alla mediocrità dell'avere sull'essere. Amarissimo, e meraviglioso

5 risposte al commento
Ultima risposta 06/02/2006 17.08.40
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the.beatles  @  28/01/2006 18:27:41
   8 / 10
Veramente bello, un Allen insolito ma imperdibile.

JANE  @  28/01/2006 18:20:19
   9½ / 10
Un'opera d'arte. Imperdibile.

1 risposta al commento
Ultima risposta 29/01/2006 13.39.00
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joshua_tri  @  28/01/2006 12:02:56
   6½ / 10
La storia è banale, noiosa per tutto il primo tempo, stile soap, ovvero che non succede niente per puntate per poi esplodere negli ultimi 30 minuti del fim.. però in fin dei conti il percorso psicologico del protagonista riflette senza alcun dubbio la natura umana maschile e la sua debolezza..confermato anche dal riferimento alla Traviata....il film ha delle belle ambientazioni e anche gli attori sono bravi.. mi è piaciuta anche quella impunità dei delitti o delle stragi che purtroppo è segno dei tempi.. (noi italiani non ne siamo immuni purtroppo!!)... che si riflette anche nella riflessione del protagonista in quella visione onirica tipica del teatro greco... Forse vale la pena vederlo solo x questo..

SoMagic91  @  28/01/2006 11:53:19
   3 / 10
Semplicemente orrendo... altro che thriller!!! Un schifo assurdo...

6 risposte al commento
Ultima risposta 19/07/2009 00.37.40
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serenella  @  28/01/2006 10:55:52
   9½ / 10
non ho parole, perfetto... woody allen lascia new york per londra, il jazz per la lirica (a proposito, grazie...), ma restano i suoi temi preferiti ed il suo modo di affrontarli. fra dostoevskij e sofocle (ed il finale in cucina è proprio da tragedia greca, con tanto di coro e di morale) costruisce una storia mozzafiato. bravissimi gli attori. grazie... (ieri sera ho fatto la doppietta prima A HISTORY OF VIOLENCE, poi allen...grazie ancora, caro woody, per avermi raddrizzato la serata dopo quella indicibile schifezza!!)

al_pacino  @  28/01/2006 01:59:59
   6 / 10
Film di una freddezza estrema con battute a volte assurde e irreali. Ha comunque il merito di tenerti incollato allo schermo

Invia una mail all'autore del commento ragosta  @  27/01/2006 14:30:02
   9 / 10
bello..strano ma bello..lo rivedrei altre 100 volte..gli attori azzeccatissimi finalmente Woody Allen ha fatto qualcosa di bello..

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Anjelik  @  27/01/2006 13:54:10
   5 / 10
Mah, sinceramente sono rimasta molto delusa... Dopo tutti quegli elogi a questo e a quello mi sono trovata a guardare un film vuoto; un film già visto se non per il finale che lo "particolarizza" un pò...Una delusione...

Bellissima, ma non degna di nota nell'interpretazione, la Johansson, anche da Rhys Meyers mi aspettavo qualcosa di più!

Peccato, il solito buco nell'acqua!!!!!!!

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super zik  @  27/01/2006 01:33:31
   8½ / 10
Bei momenti di riflessione, bello il crescendo di significato, bellissima la Scarlett, bravissima la moglie del protagonista a fare la sua parte insignificante,

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Invia una mail all'autore del commento EnglishRain  @  27/01/2006 00:50:02
   6½ / 10
Non mi ha annoiato, la regia di Woody Allen è ottima...

Però doveva essere un thriller mentre per gran parte del film sembra una commedia...si riprende con il finale.

Protagonista inespressivo e scarso.

Un pò più della sufficenza, a mio parere troppo osannato

andreabr84  @  26/01/2006 18:52:15
   8½ / 10
Il film è veramente molto bello e da non perdere.Molto azzecata la musica e gli attori che si sono dimostrati all'altezza del film.La storia non risulta mai pesante o noiosa(fidatevi sono andato a vederlo alle 22:30 e mi ha tenuto incollato fino alla fine) certo non ci sono grandi colpi di scena ma penso che la bellezza di questo film sia nell'espressività deglii attori(specialmente del protagonista) che riescono appieno a lasciare trapelare le loro emozioni nelle situazioni in cui sono convolti e negli ambienti abbastanza curati che le immagini del film ci presentano(Londra è davvero una splendida città).Cmq un film da vedere e un bel 8 1/2 ci stà tutto!!!!

Invia una mail all'autore del commento francescofelli  @  26/01/2006 14:39:54
   6 / 10
apprezzabile l'idea di fondo, decenti regia e sceneggiatura. Nulla di più, nulla di meno. Certamente troooooooooppo lungo. Nessuno degli attori degno di nota.

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Invia una mail all'autore del commento alessiofarrell  @  26/01/2006 11:33:26
   8 / 10
Mi è piaciuto tanto!
Forse un pokino flemmatico e le musiche non sono il mio genere ma nel complesso molto molto bello... da vedere sicuramente al cinema!

carmy71  @  26/01/2006 10:10:04
   3 / 10
Da come ne avevo sentito parlare mi aspettavo come minimo un film guardabile, se non bello, e invece purtroppo una delusione totale...
Definirlo patetico e scontato e forse fargli un complimento, di una lentezza esasperante, non ha lasciato niente se non un gran fastidio per avere perso tempo e soldi...

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Ultima risposta 05/02/2006 14.16.53
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SHADE85  @  26/01/2006 01:09:07
   5 / 10
Inizialmente nonostante fosse lento non mi dispiaceva, sembrava studiata bene la storia, poi si è perso, troppo irreale...se la trama viene trasposta nella realtà 3/4 del film andrebbero in modo tot diverso, del resto gli attori sono stati davvero ottimi , o almeno...a me sono piaciuti, xò la trama...no, nonostante i risvolti morali che ha cercato di lasciare non mi ha detto nulla, davvero troppo irreale per lasciarti qualcosa...

jahwork  @  25/01/2006 19:08:22
   6½ / 10
A me tutta sta aria europea che leggo dappertutto mi ha sinceramente rotto i ********. Secondo me Allen è semplicemente tornato ad esprimersi sui livelli che ci aveva mostrato millenni fa, dopo mille film orribili. Tra l'altro, secondo me, la sceneggiatura nn che sia un capolavoro. Regia che nn riesce a trasmettere del tutto le emozioni e il patos della storia. Fuori fase. Discreto.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento PAOLUCCIA  @  25/01/2006 17:37:46
   9 / 10
L'aria Europea porta una ventata di cambiamento non solo agli sfondi,ma un po' a tutto lo stile di Allen.
Scompare quasi totalmente il filone nevrotico e il brillante sarcasmo che da sempre ne hanno segnato i caratteri dominanti.
Sembra quasi di assistere a una sorta di maturazione del regista,che si mostra maggiormente riflessivo e rassegnato,come se non trovasse piu' sollievo nello sdrammatizzare la tragicita' della vita.

Il primo tempo lascia piuttosto perplessi e predisposti a una delusione che di certo non ci si aspetta di avere.
Non so se la banalita' e il piattume dei dialoghi iniziali fosse voluto.
Forse per rendere meglio la pesantezza e la noia dei personaggi vuoti dell'alta societa',sempre indaffarati a drinkare e a parlare del nulla.

Impressionante come tutto prenda una piega diversa man mano che la pellicola scorre.
C'e' molto di "Crimini e misfatti" in questo film,solo che qui subentra la strana tematica della fortuna.
tutto appare talmente materialistico..
Non esiste Di.o,non esiste il destino,non esiste la giustizia,
tutto e' affidato al caso.
E per qualunque atto c'e' una spiegazione.

Chris con una razionalita' e una freddezza spaventosa e' in grado di trovare giustificazioni che,per quanto assurde,hanno una logicita' e un senso che non possono non angosciare.

Forse pero' esiste dell'altro..
Un'infelicita' che e' presente,ma che se si vuole andare avanti in questa giungla,non puo' che essere messa da parte.

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The Jack  @  24/01/2006 20:11:50
   6 / 10
Questo film mi ha deluso.
Troppe, a mio modo di vedere le forzature, raggelante quanto suona finto e inverosimile la prima situazione (ping-pong) in cui i 2 si trovano, per quanti gin-tonic possa aver bevuto… alla fine si tratta di una semplice storia d'adulterio, dovrebbe sforzarsi di essere credibile, quanto meno.
I dialoghi sono tutti banali e spicci.

Lo stesso Jonathan (capace di correre dal suo desiderio in ogni momento… organizzato) a momenti sembra non preoccuparsi di alcunchè, poi è terrorizzato all'idea di essere scoperto, poi ancora diventa uno sprovveduto e solo alla fine diventa geniale (per quanto estremo) … strano che non sia mai riuscito a crearsi un alibi per le tante telefonate che riceve… si fa l'amante ed è costantemente gelido e distante con la moglie che di colpo svanisce ogni traccia di personalità.
E poi il suo stare con la famiglia con la morte in volto, assente… mascherava proprio bene :-) … e poi che diceva? Devo partire, devo andare in ufficio.
Risultato: nessun sospetto da parte di nessuno. Meraviglioso… uah!!

Non sembra un film di allen perchè non c'è ironia parapsicologica… per quel po' di tensione che comunque si respira… ma la regia è normalissima.
Sarà forse il soggetto ad essere originale per allen… ma una delle scene chiave (campo di grano) è una delle peggiori, per me, ripresa male, montata male e stroncata senza usare nè poesia, nè provocazione, nè musica. Due belli ripresi per un po' sotto la pioggia e che dice lei "Non ci porterà a niente"… ma dai, non si è mai sentita.

Le recitazioni, al di fuori della scarlett (impulsiva, alcolica e sexy) sono deludenti, se pensiamo che è un film che si basa sui rapporti umani, le facce poco espressive, quella di Jonathan monoespressiva nel turbamento (era sempre turbato, contratto, mai spontaneo).

Lirica…. ci stava proprio bene, assonante alle locations… anche se con Verdi e Rossini ci si poteva sbizzarire molto di più e trovare brani in contrasto o in accordo alle situazioni… invece Allen ha puntato su tanti adagi come filo conduttore… ma visto che la parte inziale/centrale è stiracchiata, un bel allegro pure troppo non ci stava male.


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Ultima risposta 15/02/2006 17.11.15
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Mariospa  @  24/01/2006 12:49:21
   8½ / 10
Un film che ti sbatte in faccia la realtà, un pugno allo stomaco.

Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  24/01/2006 11:58:55
   8 / 10
un buon allen, fuori dal suo solito stile e pertanto decisamente sorprendente, non soltanto in termini di regia, quanto in termini di "tono".

Decisamente azzeccata la riflessione sulla (melo)drammaticità della vita, passioni tradite dal passare degli anni, l'abitudine che si sovrappone al sogno e universi piccoli e dimenticati, fatti di mediocri talenti e fiacche ambizioni.
Un uomo per cui allen ci porta a "tifare" pur nella sua pochezza: una maschera tragica, un Alfredo egoista e spietato, emblema dell'ingovernabilità della sorte.

Ottimi i meccanismi di tensione, qualche forzatura qua e là a livello di dialogo e amplificazione del sospetto e dell'incertezza.
Bel finale, misurato, sensibile pur se spietato con la sua nemesi sconfitta

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Ultima risposta 24/01/2006 13.07.25
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Mpo1  @  24/01/2006 00:53:54
   7½ / 10
L' ultimo film di Woody non è un certo il capolavoro di cui alcuni parlano. E' sicuramente un film fatto bene, curato nelle immagini ed equilibrato nella struttura, anche se forse un po' troppo lungo (credo sia il più lungo film di Allen). Un film elegante e freddo, ma a tratti coinvolgente.
Woody lascia da parte l'aspetto comico ma non si ispira neanche a Bergman, come aveva fatto in passato per i suoi film più "seri". Inoltre abbandona il jazz per l'opera, e New York per Londra. Certo che a volte non sembra neppure di assistere a un film di Woody, anche se nella totale "serietà" del film c'è spazio anche per un paio di battute di stampo tipicamente alleniano (la più bella è questa: "Mio padre ha perso le gambe e trovato Cris.to" "Beh, non ci ha guadagnato nello scambio"...).
Un film permeato dal radicale pessimismo alleniano. Condivido la sua visione della vita come senza senso e governata dal caso (anche se preferisco parlare di "caso" piuttosto che di "fortuna", come avviene nel film), e anche la critica feroce della società.
Un'osservazione va fatta: tutto quello che il protagonista fa sembra in fondo così inutile, perché la sua vita, al di là dei soldi (ma conta solo questo?), sembra veramente orrenda, con una moglie piuttosto insulsa, gli amici della moglie frivoli e superficiali, il lavoro noioso, i suoceri che gli controllano la vita... ma ne vale la pena?... il problema forse è che l'alternativa non è migliore, e che la vita in realtà è orribile in qualunque caso...
Molto azzeccata la scelta dell'attore protagonista, Jonathan Rhys-Meyers, sempre affascinante e ambiguo. Invece capisco poco le lodi alla Johansson, che non è certo la protagonista del film e la cui interpretazione non mi pare così straordinaria.
In definitiva un altro film interessante di Allen, più bello di 'Crimini e misfatti' (a cui è stato paragonato), ma non tra i film migliori del regista.

redblack  @  24/01/2006 00:05:53
   8 / 10
che bella sorpresa.....
non mi sarei mai aspettato un filmone del genere, mai banale, mai noioso, ti tiene sempre vivo x tutta la durata. gli attori , dal primo all'ultimo, recitano in maniera superlativa.
film da vedere assolutamente!
finale a dir poco emozionante....

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  23/01/2006 17:25:02
   7 / 10
Piacevole, ben diretto, con un buon ritmo e una trama che, pur strizzando l'occhio (come già rilevato da altri) a "The talented mr. Ripley" e "Closer", si dipana bene senza scadere nella noia o nella scontatezza.
Molta la carne al fuoco, ma alla fine i conti quadrano abbastanza bene e ci si ritrova a discutere sulle tematiche affrontate da Allen.

Il gradimento è sincero, visto che ho passato il primo tempo in prima fila e il secondo sulle scale, con la schiena bloccata. ;)

Vegetable man  @  23/01/2006 15:39:52
   9 / 10
Affronta temi difficili e a forte rischio banalità con eccezionale maestria e ispirazione: la società, ma anche la giustizia e la vita ai nostri giorni. Un film spietato e davvero geniale per come la storia si evolve e per la conclusione. Da vedere.

vitellozzo  @  23/01/2006 14:11:13
   7 / 10
bha non è che sia un capolavoro...attori cosi cosi (a parte la bionda che è una topa d'altri tempi), la storia ha molte incogruenze e a tratti il ritmo è tremendamente lento...peroò il finale è un bel lieto fine come non se ne vedevano da anni!! quindi un bel 7 !

RRBB  @  23/01/2006 09:28:58
   6½ / 10
Non di certo un capolavoro ma neanche 7 euro buttati.
Il film rappresenta da un lato la crisi totale della società borghese dei giorni nostri, chiusa in se stessa, arida, vuota... un mondo di cartapesta.
Dall'altro il tema centrale è la misera condizione dell'esistenza umana, in cui tutto è dominato dalla fortuna e dal caso.
I presupposti sono abbastanza interessanti e i temi vengono sviluppati in maniera discreta; purtroppo il film presenta alcuni difetti evidenti:
----------> La trama fa acqua da tutte le parti e non sta in piedi
----------> Alcuni personaggi (Ad esempio la moglie Chloe) appaiono ridicoli e inconsistenti
----------> Il ritmo è un po' troppo lento

Comunque meglio della maggiorparte delle porcate in cui mi capita di imbattermi.

mykonos94  @  22/01/2006 21:57:34
   8½ / 10
un film davvero intrigante dall'inizio alla fine ottimi gli attori e le ambientazioni.
da vedere per chi ama il buon cinema

margò  @  22/01/2006 21:09:55
   10 / 10
semplicemente perfetto: nella scelta degli attori, nell'ambientazione, nei dialoghi, ma soprattutto nella regia, anche se come genere sembra Hitchcock,
è sempre WOODY.margò

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Ultima risposta 23/01/2006 16.22.10
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nimius83  @  22/01/2006 13:36:07
   6 / 10
Non so perche',sara' che impazzisco per le bionde...il film si basa unicamente su questo finale inaspettato che va contro tutta una tradizione di film romantici in cui si è pronti a tutto anche di finire in mezzo a una strada purche' l'amore alla fine trionfi.Il regista gioca abilmente sull'immagine pittoresca di Londra,gli ambienti nobili,la vita e i costumi per creare quel disagio nel protagonista che lo portera' alla disperazione pur di non poter rinunciare a una vita cosi' ideale dopo anni di duri sacrifici! Peccato pero' perche' purtroppo a tutto cio' si contrappone un assenza totale di un intreccio nella trama,è troppo scorrevole e facile da intuire per quasi tutto il film,i personaggi sono malamente costruiti,poco veritieri!
Nola viene introdotta come la classica ragazza intrigante,ambiziosa e passionale,si fa rimorchiare poco artisticamente da chris,che con eccessiva insistenza le sta sempre dietro e riesce a trovarla in qualsiasi angolo della capitale,vabbè...
La moglie di Chris mai si insospettisce dell'assenza del marito,non lo segue per scoprire la verita' ecc....;
sua madre è patetica nei dialoghi,la classica suocera tanto per intenderci e senza molta fantasia,senza piani elaborati per creare ostacoli al protagonista!
Chris rappresenta l'inettitudine dell'uomo che si contrappone alla sua bellezza e talento che gli ha permesso una scalata sociale cosi' difficile (non so come possano fondersi le due cose):è incapace di scegliere,compie un errore dopo l'altro dal primo momento,è senza personalita' e sopratutto cosa che mi ha piu' sconvolto SENZA COSCIENZA!!se è vero che gli occhi sono lo specchio dell'anima, lui riesce sempre a mentire spudoratamente persino di fronte a un omicidio con la freddezza di uno spietato serial killer che riesce a fregare i due poliziotti idioti di Scotland Yard in una maniera assurda. E' chiaro ke il film è centrato sui continui colpi di fortuna del protagonista,pero' quando il film diventa un giallo fa quasi venire da ridere: colpi di fucile che nessuno sente nell'intervallo fra i due omicidi;nessun passante che nota chris uscire dalla palazzina subito dopo gli omicidi e tanti,tanti elementi che non coincidono affatto!!
Insomma escludendo appunto la fortuna spacciata di Chris,rappresentata appunto dalla pallina da tennis che scavalca la rete,restano molte cose che rendono abbastanza grossolano il montaggio!
Questo film per concludere lo consiglierei solo a chi di bionde se ne intende e nient altro,non puo' andare oltre la sufficienza per me!quando si tratta di grandi registi come Woody Allen faccio sempre un paragone con un film che merita il 10 e cioè film del peso di Arancia Meccanica ad esempio!non mi sembra giusto sbilanciarsi nel dare come molti hanno fatto su questo forum voti come 8 o piu'

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Ultima risposta 24/01/2006 20.18.59
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Invia una mail all'autore del commento Phantom  @  21/01/2006 23:23:46
   8½ / 10
Sicuramente un film da vedere.... appassionante sino alla fine.
Non sono un grande fan del regista ma questa volta bisogna dire che ha fatto un buon lavoro.... grande Woody e un commento a parte merita la sempre splendida la Scarlett Johansson!! voto: 8,5... ...palpabile!!!

filippo85  @  21/01/2006 21:03:21
   8½ / 10
Beh dire che dentro di me si sono scatenate una miriade di emozioni è poco..è bello capire che esistono ancora film che riescono a farti riflettere, ad incollarti allo schermo, a farti provare sensazioni che vanno dalla passione alla rabbia!!! Scarlett è meravigliosa nel suo ruolo di ragazza all''apparenza superficiale, sempre sbronza, dentro di lei invece c''è tanto rancore, la sua pallina non è mai andata oltre la rete e questo la rende insoddisfatta, infelice; Chris che dopo aver trovato la vita che ha sempre desiderato sposando una ricca donna al contrario la palla gli ha finalmente varcato la soglia del suo campo, si ritrova imprigionato, sospeso nel mezzo del campo conoscendo Nola, la passione è immensa ed è quella la vera essenza della vita, solo che Chris dopo averla messa incinta confuso decide di scegliere la strada + semplice...nn vi svelo quale, ma posso dire che decide di nascondere lo sporco sotto il tappeto, il punto è che il castigo nn c''è, la vita gli ha regalato dinuovo un matchpoint a suo favore, quindi vivrà la sua vita vincedo forse nel mondo cinico e spietato ma non nel mondo dell''amore

Tara84  @  21/01/2006 12:56:12
   8 / 10
Difficile commentare un film del genere...cmq merita! Sn uscito del cinema quasi provato dalla storia e dal'epilogo finale...bello, bello, bello!
Ce ne vorrebbero di più di film del genere...e dire che è il primo film di Allen che vedo!

stella10  @  20/01/2006 17:54:41
   7 / 10
"Chi disse preferisco avere fortuna che talento percepì l'essenza della vita...".

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  20/01/2006 14:26:29
   8 / 10
Un'altra bella, e stavolta insolita prova registica di Woody Allen.
Questa volta il regista abbandona la commedia per dirigere un thriller noir molto asciutto e magistralmente diretto.
Quella di Allen è sostanzialmente una sfida: la storia si svolge non a New York ma nella Londra dell'alta società. Non c'è la solita colonna sonora jazz, ma questa volta la lirica.
La storia è abbastanza classica e già vista, ma quello che colpisce è la semplicità, la linearità e la classicità della prova registica di Allen.
La storia, seppure prevedibilmente, procede in maniera appassionante, e non si fa fatica a riconoscere l'ombra di Hitchcock dietro all'operazione, la casualità di "Delitto per delitto", ma anche e sopratutto "Frenzy", che Hichcock ambientò a Londra, dopo anni di attività negli USA. E la somiglianza dello strambo poliziotto nell'ultima parte a quello di "Frenzy" è evidentissima.
Allen guarda anche al cinema francese, l'alta società inglese è abbastanza simile alla borghesia della provincia francese nel cinema di Claude Chabrol, è l'ultima scena è abbastanza simile a quella di "Il fiore del male" e anche altri del regista.


Nel complesso è un buon esperimento, non bellissimo, ma molto riuscito, sopratutto dal punto di vista registico. E' insolito per Allen, ma ciò non significa che dietro la macchina da presa sembra ci sia un altro regista, come molti hanno detto. Alcuni dialoghi sono molto Alleniani, analogie anche con "Crimini e misfatti" sono evidenti come pure alcune situazioni che ricordano altri film passati (la Johanson è un'aspirante attrice, il protagonista e la sua futura moglie si conoscono su un campo da tennis)

Come al solito è prodotto dalla Dreamworks di Spielberg, ma Woody Allen guarda molto di + al pubblico europeo.

Marione  @  20/01/2006 12:23:09
   8 / 10
Che dire, bellissimo! Seconda parte spettacolare con un finale che non ti aspetti, prima parte un po lenta(ma si lascia guardare) e solo per questo non metto un voto più alto.
Ambientazione e personaggi azzeccatissimi, se vi piacciono film "ragionati" e non vi turba una trama e morale un pò bastarda (La mia ragazzza all'uscita dal cinema ha rinnegato il film...più che altro per il messaggio (ma non sa che la realtà è molto peggio ahahah!!)) andatevelo a vedere!!!

Mario ne

Invia una mail all'autore del commento actorar  @  20/01/2006 10:56:51
   1 / 10
Purtroppo sono tornato a vedere un film di questo "regista"....perchè ci vado...perchè per esprimere un giudizio bisogna vedere il film....
Assolutamente insuffucente nello studio dei personaggi.....è immorale al massimo e il tema trattato è come al solito superficiale.I ritmi come al solito sono lentissimi ma da lui bisognava aspettarselo.... Uno zero assoluto lo darei alla musica che non esiste e alle scenografie da vomito.Inguradabile

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Ultima risposta 05/02/2006 06.24.41
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bucci  @  19/01/2006 20:43:24
   9 / 10
Veramente un gran bel film!
Bellisssima la storia, i dialoghi e le ambientazioni; molto bravi gli attori... Insomma è quasi un capolavoro e Woody Allen si conferma il regista geniale che è!
Vi consiglio di andarlo a vedere (anche al cinema!)

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Caio  @  19/01/2006 20:04:18
   6½ / 10
Mah...inneggiare al capolavoro mi sembra decisamente eccessivo. Sinceramente preferisco il Woody Allen delle origini. Il film comunque è ben fatto, i dialoghi sono interessanti e gli attori veramente bravi. Quanto ai contenuti sono interessanti i rimandi a Delitto e Castigo, ma non mi sembra che siamo di fronte a qualcosa di così trascendentale. Mi ha ricordato un pò l'amore infedele,

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ennesimo omaggio a questa società ipocrita e superficiale. Sinceramente non mi ha entusiasmato più di tanto

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Ultima risposta 20/06/2006 12.36.51
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento GiorgioVillosio  @  19/01/2006 16:49:13
   9 / 10
L'esistenza di ogni individuo si articola canonicamente nelle tre fasi di una giovinezza giocosa e soave, una maturità operosa e problematica, e una senilità melanconica, presaga di morte; quella cui sembra arrivare ora, il geniale Woody Allen con l' ultima fatica di Match Point. In parallelo, anche poetando sull'esistenza potremmo individuare tre diversi registri; in letteratura e nel teatro, come pure nell'espressione musicale, la condizione umana può raccontarsi coi toni leggeri e brillanti della commedia (v. musica easy),con quelli seriosi e introspettivi del dramma (v. i cantautori), o con quelli disperati e disperanti della tragedia(come in tante sinfonie o nell'opera). Ma la regola non è fissa, e i diversi registri si intrecciano e compenetrano con il mutare stocastico degli eventi, guidati da un fato imperscrutabile. Sì, il destino, cieco e imprevedibile, è il vero deus ex machina della nostra esistenza; e solo al caso vanno addebitate le nostre cadute come le nostre fortune. Proprio questo asserisce Woody Allen nella sua ultima opera "Match Point", con una metafora semplice immediata, proposta per due volte nel film: una pallina ( o un anello nuziale) che indugiano a lungo cavallo di una rete da tennis ( o di protezione), prima di assegnare fatalmente il punto della vittoria , o della sconfitta, agli inconsapevoli partecipanti; il cui destino finisce per cambiare fatalmente di conseguenza. Dunque l'ordine degli eventi sembra legato indissolubilmente al capriccio del caso, alla volontà cieca della Dea Bendata, come sostiene peraltro un'antichissima scuola letteraria e di pensiero. Cui si rifà dichiaratamente l'anziano regista, citando espressamente Sofocle (credo dall'Edipo Re), per bocca del giovane protagonista: "bello sarebbe stato non nascere, per non provare tanto dolore.!".
Ciò premesso, dobbiamo ricordare che il grande Woody ha sempre mescolato nei suoi racconti i modi leggeri della commedia con quelli seriosi del dramma, in una miscela unica e personalissima di un affresco del reale, condito da un gustoso e impareggiabile humour. Con Macht Point, invece, i toni si accentuano, divenendo più gravi; la commedia si perde sullo sfondo, il dramma va in cescendo, per culminare infine nella più cupa tragedia. Il giovane protagonista rampante, tipico bello da commedia rosa, scivola dapprima sulla dinamica del dramma, per divenire fatalmente assassino, quasi a sua insaputa; travolto, se vogliamo, da un destino più grande di lui, che lo attira ineluttabilmente nel gorgo della passione e del delitto. E sì, perché, come sostiene Woody Allen, la pallina ha continuato a girare capricciosamente sul tavolo verde della vita, sino a che voleva.
L'insieme di questi pensieri fa riflettere su quella dell'autore. Evidentemente il geniale artista ebreo che per una generazione raccontava con divertente ironia le vicende del vivere comune, è arrivato ad una svolta per lui fatidica: non solo all'ultima curva, ma ormai in dirittura di arrivo! La percezione della fine lo rende più vibratile, inducendolo a pensieri di cupo pessimismo; dove l'unica salvezza sarebbe la fede, come dice in apertura il giovane protagonista assassino, pur non credendoci affatto. Il quale , peraltro, finisce per sopravvivere ai penosi sensi di colpa del delitto impunito, proprio grazie alla clemenza del caso, che fa cadere la fede nuziale della povera vittima dalla parte per lui vincente.
Per raccontare la sua personale disperazione il regista abbandona volutamente la location originaria degli USA, per trasferirsi , come gli elefanti in punto di morte alla ricerca di antiche radici, nel cimitero più congeniale della vecchia Europa. Cui attinge in effetti con espliciti riferimenti alla tragedia greca, alla letteratura russa dell'800,ai modi dell'ambiente londinese, e ai toni tragici della musica operistica italiana.
Nel complesso un'opera profonda e matura che potrebbe mettere un punto definitivo all'opera del grande regista, con un affresco grandioso sull'esistenza desunto dalla vita reale. Sul palcoscenico di Match Point si alternano emblematicamente i poli opposti e rivali della società: le famiglie borghesi abbienti, arroccate intorno ai loro privilegi, e le forze contrapposte delle classi inferiori emergenti, rampanti e volitive, con il loro cumulo di legittima rabbiosità; in un quadro complessivo di amori, passioni e sentimenti dove la supponenza dei privilegiati rende ancor più grama e risicata la vita degli "inseguitori" inferiori. Il tutto nell'ottica corale delle grandi opere di costume borghese, come nella saga dei Buddenbrock, cui giureremmo che il buon Woody si sia fortemente ispirato.
Oltretutto, a prescindere dal soggetto, tutta la regia di Match Point è di rara perfezione: interpreti tutti superbi, con primi piani di assoluta espressività, che esaltano una fotografia ricca di atmosfera e suggestivi cromatismi, unitamente alla fascinosa tensione delle arie d'opera italiana.
Per concludere, tale e tanta è la forza espressiva del film da averci comunicato un forte malessere, come in tutte le tragedie classiche. Al punto da "compatire" l'ottimo Woody per il sopravvenuto pessimismo (senile), formulandogli l'augurio migliore: con opere di questo respiro diverrà immortale, trovando sicuramente posto "tra le urne dei grandi, all'ombra dei Sepolcri".


PS: Ho già detto abbastanza del film. Sugli stessi concetti della casualità delle sorti umane sta lavorando in TV Enrico Ruggeri con curiosa trasmissione di Italia 1 "Il bivio"
E comunque tanti anni fa Roberto Vacca, in "Come avere fortuna e guadagnare un sacco di soldi" ( è + o- il titolo!), parafrasando il famoso saggio sulla felicità di Bertrand Russell, sosteneva le stesse cose di Woody, ma con maggiore

Gruppo REDAZIONE maremare  @  18/01/2006 23:44:04
   7 / 10
Un'analisi impietosa e disturbante di un Barry Lyndon della società odierna, caratterizzata dalla totale assenza di valori. Allen rispolvera i temi a lui cari, espressi con maggiore asciuttezza nel bellissimo 'Crimini e misfatti'.
In questo caso il film si trascina in maniera prevedibile fino all'ingegnoso colpo di scena finale. Ottima la scelta degli attori, fra cui spicca la divina Scarlett.

8 risposte al commento
Ultima risposta 21/05/2007 00.51.54
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Invia una mail all'autore del commento Maria Lucia  @  18/01/2006 18:01:20
   9 / 10
Gran bel film a mio parere il migliore di Allen, giocato molto sui primi piani degli attori i quali hanno lavoratio molto sulla espressività ed il labiale...sexy al punto giusto la Johansson...non sexy e poco espressivo il suo partener..molto meglio i co-protagonisti (nella fattispecie la moglie-Emily Mortimer ed il cognato-Matthew Goode)..liberamente tratto da "DELITTO E CASTIGO" di Ferdor D.;
stranamente girato a Londra (Allen ha lasciato la sua amata New York) resa molto bene dal punto di vista della fotografia.

ziotom77  @  18/01/2006 13:29:14
   7½ / 10
gran bel film... film che parla di come alcune scelte che facciamo ci condizionano la vita... binomio fortuna-egoismo che in questo caso vanno di pari passo... di certo il protagonista non fa nulla per meritarsi la fortuna almeno all'inizio, preferendo vivere con una moglie noiosa e frustrata, che non ama, ma l'ha sposata solo per avere un ottimo lavoro, viaggi, vita mondana ecc... e contemporaneamente vive una bella storia di passione con Nora... lui sembra calcolare tutto ma un imprevisto, e non piccolo, gli cambia del tutto la sua vita... esasperato si lascia sopraffare dalla pazzìa e commette degli errori gravissimi, che non dico...
ma quando tutto sembra finito ecco la fortuna prendere corpo, proprio come in una partita di tennis dove la pallina tocca la rete... se la oltrepassa vinci, se non la oltrepassa perdi, ma si sa che vincere in questi casi è solo merito della fortuna e non della bravura!!!!
solo una cosa non mi è piaciuta... quando il protagonista cita una frase di sofocle dove in pratica dice che la fortuna degli uomini era quella di non nascere... non mitrovo d'accordo su questo, penso che venire al mondo sia un grossa fortuna, siamo noi che poi ce la modelliamo e se siamo fortunati o sfortunati non dipende dal fato ma dalla nostra bravura nel sapercela cercare, in entrambi i casi...
alla fine il film mi è piaciuto molto e allen col suo cinismo lo ha reso ancora più affascinante....

1 risposta al commento
Ultima risposta 21/01/2006 21.26.41
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enter  @  18/01/2006 10:17:41
   7½ / 10
effettivamente e il miglior film di allen,un film davvero toccante,ma non fa bene alla coppia vederlo :)

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