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L'inizio lento e tranquillo inganna..un film che descrive perfettamente la crudezza e la violenza delle strade americane. E alla fine la violenza coinvolge tutti,anche i "buoni". Grande de Niro e fantastica la seconda parte del film. Da vedere!
Crudo, violento, realistico: storia di un'odissea morale finalizzata alla ricerca di giustizia e redenzione; storia di degradazione e di crescente follia; la perdità dell'innocenza della società americana. Forse oggi è leggermente datato per alcune tematiche trattate, ma da guardarsi assolutamente. De Niro: è il solito perfezionista, al top del top.
Ennesimo capolavoro di Scorsese, che in questo film rende De Niro mito e suo attore feticcio ( anni dopo farà lo stesso con Di Caprio!!! )..
Un plauso alla già bellissima e bravissima Jodie Foster, passata all'improvviso dai filmetti per famiglie ( due ragazzi e un leone ) della disney a capolavori sporchi, indigesti e immortali come questi...
che dire....robert è sinonimo di grande cinema. siamo di fronte alla storia del cinema: un film che ha cambiato le regole della settima arte. DA CINETECA.
Dici a me? Dici a me? Dici a me? Con chi stai parlando allora? Ce l'hai con me? Ci sono solo io, qui. Con chi ***** ti credi di parlare? Ah, sì?
tra i migliori film della storia del cinema e in assoluto il migliore di martin scorsese. de niro nella sua miglior interpretazione ed è assolutamente scandaloso che nn abbia vinto l oscar come miglior attore , bellissima la musica. il finale poi è tra i piu belli in assoluto. grande
film che sicuramente rientra nella storia del cinema....Grande il lavoro attuato dal regista Martin Scorsese e altrettanto magnifico Robert De Niro.......Da alcuni forse questo film viene considerato troppo lento e di durata breve, ma non bisogna dimenticare l' epoca in cui è stato girato e soprattutto non va tralasciato lo stile di Scorsese.......Film che mette in risalto una dura e violenta realtà della quale l'attore non ne fa parte e proprio per questo cerca di combattere i mali di New York e anche se non ci riuscirà pienamente non sarà mai di quel mondo............
Ottimo film,mi ha trasmesso un mare di emozioni,ma fra tutte la pazzia di un reduce del vietnam che porta una ragazza conosciuta da poco a vedere un film porno,stupenda colonna sonora e grande De Niro
Bello. Per carità... tecnicamente sopraffino e con prove d'autore per quanto riguarda gli attori, primo fra tutti De Niro. Regia impeccabile eccetera... ma a me non ha convinto del tutto; non mi ha trasmesso tutto quello che avrei desiderato e non riesco a rivederlo più di tanto. Mi resta difficile attaccare un film come questo, grosso modo esente da critiche, ma suppongo che alla base della mia insoddisfazione ci sia una mancanza di feeling con la storia: non ho provato nessun coinvolgimento. Il mio consiglio comunque è di vederlo, almeno una volta.
Per quello che ho visto è senza dubbio il miglior film di Martin Scorsese. Una colonna sonora stupenda e una sceneggiatura mozzafiato ci accompagnano per le strade di una malfamata e sconosciuta New York a bordo di un taxi giallo guidato da Travis, un insonne reduce del Vietnam interpretato magnificamente da Robert de Niro. Attraverso i sottili finestrini del taxi ci passano davanti i lati oscuri e nascosti di Manhattan, osserviamo la delinquenza e la criminalità che scorrono tranquille per gli sporchi marciapiedi popolati da prostitute e drogati. Una realtà per noi inaccettabile ma che Travis decide di ignorare inizialmente. Ma anche lui, dopo alcune delusioni personali, comincia ad odiare quest' ambiente e decide di distruggerlo... L'interpretazione di de Niro inizialmente mi aveva lasciato perplesso: era una buona interpretazione ma non la migliore mai realizzata. Ma nella seconda parte, quando per intendersi comincia a smattare, è perfetto. Come interpretazione seconda solo a quella di Jack Nicholson in "Qualcuno volò sul nido del cucul.o".
Un lungo taxi giallo scivola silenzioso nella notte; al suo volante c'è Travis taciturno e solitario reduce del Vietnam che macinando chilometri di asfalto osserva il mondo che lo circonda. Attraverso lo specchietto retrovisore studia le persone, è testimone di tutte le bassezze sociali e della miriade di piccole tragedie che si compiono sui marciapiedi nella notte newyorkese. E così parallelamente ad una crescente sensazione di insoddisfazione, continuamente alimentata da nuovi insuccessi personali, sale il desiderio di trovare un riscatto e la voglia di fare giustizia per conto proprio. Scorsese crea una New York cupa, selvaggia e iperdegradata, superbamente illuminata dalle luci al neon della moltitudine di locali e luoghi dove la legge non manifesta la sua presenza. La fotografia è superba così come l'escalation delirante del protagonista (De Niro da Oscar) fino all'iperviolento e sanguinario epilogo. Meno riuscita la critica sociale complice della crescente follia del protagonista (Travis è sì un reduce ma appare più una vittima di sé stesso che del sistema: la sua pochezza intellettuale e la scarsa conoscenza del mondo compromettono la possibilità di avere la donna e il lavoro dei suoi sogni), l'approfondimento degli altri personaggi (Betsy è dipinta come una perbenista conforme al sistema, ma la sua cultura è evidentemente incompatibile con la grettezza di Travis; il legame morboso e criminale tra Iris e Sport non è sufficientemente chiarito) e l'improbabile controfinale con Betsy che torna da Travis. E' invece acuta e significativa la critica all'opinione pubblica e mass mediatica pronta a trasformare un omicida in un eroe.
Grandioso. Storico. Immensa sceneggiatura, recitazione impareggiabile, regia da ovazione. Volevo dare 9, ma poi ho avuto la visione di De niro che mi diceva "You talking to me?" e mi puntava la pistola perchè non davo il massimo. E mi ha convinto. Pietra miliare.
il soggetto di questo film è abbastanza semplice,tassista frustrato dalla vita e dalla societa' in cui vive e in cui vuole mettere un po d'ordine facendo pulizia! peccato che prima che si veda quest "pulizia" dobbiamo aspettare il finale(molto violento e realistico)...insomma la mia critica è che si poteva cominciare prima a fare casino! rimane un bellissimo film che ci ha lasciato la scena cult dello specchio citatissima e un doppio debutto di classe! bello
un film che ha fatto epoca con il binomio de niro-scorsese al suo meglio e la comparsa della lolita futura grande attrice jodie foster, senza dimenticare harvey keitel
Cult degli anni 70, il film tratta il tema della crisi di identità e dell'avanzare dell'individualismo negli stati uniti in quegli anni. Travis (Robert De Niro), per sfuggire alla solitudine ed all'insonnia si fa assumere come tassista di notte. Entrare in contatto con la realtà di una New York notturna cruda, violenta, sporca, alimenta la frustrazione di Travis e ne amplifica la voglia di riscatto, specialmente dopo un fallito tentativo di relazione sentimentale. L'uomo identificherà la causa della sua condizione nella figura di un aspirante presidente al punto di progettarne l'uccisione aquistando delle armi che poi userà per un altro scopo. Il film scava nella depressione, nella solitudine, nell'alienazione umana in modo esemplare. L'interpretazione di De Niro è fuori discussione e la giovane Jodie Foster si fa conoscere a 13 anni sul grande schermo. Unica pecca il ritmo è a volte un pò lento e poco incalzante.
veramente stupendo......tutto tranquillo e poi lo stupendo finale veramente incredibile......da vedere, non un capolavorissimo ma quasi....grande de niro e ottima la regia di scorsese
Sì va bene, De Niro è bravissimo... e basta però. Cos'ha questo film di così capolavoro? Scusatemi, ma proprio non capisco cosa voglia comunicare questo film...
Che razza di finale è? Com'è possibile che lui faccia una strage e non venga nemmeno incriminato per omicidio, ma soltanto fatto eroe dalla stampa? Dài, è un film sopravvalutato!
"Un'opera immagnifica e amara.." La solitudine...l'assenza di identità... ...il disagio sociale e interiore del personaggio evapora dalla pellicola (o dal dvd) fluttua nell'aria e ti penetra nelle ossa... Mamma che bella sensazione...
Film pregno di una atmosfera estraniante, quasi un insania strisciante, uno stridore dell'animo. Scorsese dirige una delle pellicole indimenticabili della storia del cinema, con DeNiro si guadagna un altro spicchio di immortalità, ci regala uno spaccato sincero e crudo dell'America di quegli anni passando per gli occhi di Travis il tassista. Mille temi trattati, solitudine, pazzia, frustrazione, criminalità, rapporti personali... un film che va assaporato anche grazie alla stupenda colonna sonora e la magistrale fotografia. Per chi ha l'accortezza di cercare può giovarsi anche della comparsata di Keitel e di quella della Foster. Una di quelle pellicole che vanno viste assolutamente almeno una volta nella vita e che sarebbe bene rivedere di tanto in tanto, anche solo per ricordarsi cos'è grande cinema. Da top 25.
"La solitudine mi ha perseguitato per tutta la vita. Dappertutto. Nei bar, in macchina, per la strada, nei negozi... dappertutto. Non c'è scampo, sono nato per essere solo" (pure io).
Sentirsi individualità corporalmente e spiritualmente isolate rispetto alla comunità di cui si è parte ogni giorno. Come questo male esistenziale (perché di male si tratta) possa arrivare a corrodere l'animo.
Film notissimo con un ottimo de niro...mi e' piaciuta di piu la prima parte ovvero la primo oretta...poi il film assume dei connotati molto forzati che non mi sono piaciuti..il finale infine e' quantomeno inverosimile. sufficiente.6.
Che film ragazzi!!!! Stupendo, unico, geniale, fantastico. La figura inquietante di Travis è costruita in maniera fantastica da Scorsese con un De Niro incredibile!!!! CHE FILM
bellissimo film di Scorsese che, con grande abilità e sensibilità (seppur cruda), tocca il tema dei rifiuti della società non integrati con essa che spesso utilizzando la violenza si vede ripagata solo con altrettanta violenza. molto kubrickiano per la freddezza delle atmosfere e il cinismo con cui ci viene presentato Trevis: caratterizzato psicologicamente molto accuratamente e analiticamente da un De Niro strepitoso e magistrale: la sua migliore interpretazione senza dubbio. Scorsese eccelso, film significativo, assolutamente NON noioso e soprattutto incisivo nella sua breve durata.capolavoro
Un grande saggio di cinematografia. Una splendida interpretazione di De Niro, ladies & gentlemen... uno Scorsese perfetto... un'infinita riflessione sulla natura dell'uomo... una grande sintesi dell'espressionismo di Scorsese... insomma, tutto...
Tutto in Taxi Driver è magico:la musica,De Niro,la regia,la sceneggiatura,il montaggio,la fotografia... ogni singolo elemento funziona alla perfezione,contribuendo ad inserire a pieno titolo taxi Driver nella lista dei migliori film della storia del cinema. partendo da una sceneggiatura di Shrader,scorsese realizza un capolavoro che tocca diversi temi:inizialmente,per ammissione dello stesso sceneggiatore,il film doveva parlare della solitudine del protagonista.ma a rivederlo oggi taxi driver è molto di più:è un'analisi cruda e curata degli USA post-Vietnam,nonchè la storia di un reduce dal vietnam che non riconosce più la realtà che lo circonda,come se New York fosse il Vietnam da cui lui torna.tutto ciò che lo circonda è schifo:da un lato la sua situazione di reduce solitario rende più negativa la visione che ha della realtà esterna,dall'altro la realtà estena peggiora la sua situazione esistenziale di reduce solitario,tant'è che noi lo vediamo spesso in mezzo alla gente,ma in realtà è solo. tutto è schifo tranne una persona:la bionda di cui si innamora.ma ben presto avviene la disillusione anche verso di lei,tant'è che le grida in faccia che anche lei fa parte dell'inferno. è muovendo da una condizione del genere che si spiega la follia finale.
un assoluto capolavoro,da vedere e rivedere. assieme a toro scatenato il film più bello di scorsese.
Un grande capolavoro di Martin Scorsese. La storia ci riporta in una America che, attraversata ancora dalle nefandezze che la guerra del Vietnam ha consegnato alla società civile, ha perso la propria identità, in termini di valori ed ideali ..il protagonista ci accompagna in una città, come New York, dipinta soprattutto nel buio della notte, dove ogni ipocrisia, ogni falso buonismo, viene sepolto lasciando spazio alla cruda realtà. Cosi il “taxi driver” si trova a percorrere le strade di una metropoli cupa, chiusa nella latente corruzione politica ..e poi il malessere di un uomo, avvolto dalla solitudine, che vorrebbe ricercare un riscatto, elevarsi dal nulla che lo circonda, rincorrendo prima “l’amore”, espresso dalla bellissima Betsy (ma poi inevitabilmente ricusando dallo stesso) e poi in un gesto estremo (l’omicidio del candidato presidente) che lo liberi dal torpore mentale che lo annebbia. Ma ogni cosa sembra non riuscire nel modo sperato, così volge lo sguardo verso il basso, verso lo squallore dello sfruttamento della piccola prostituta (l’innocenza violata) ..a quel punto si ribelle, nel modo più violento, verso l’aguzzino, espressione di tutto il marcio che quella città sembra gettargli a dosso. La maestria del regista, in quelle inquadrature sfocate dalla luce del lampioni, la profonda e penetrante colonna sonora e la perfezione dei personaggi e delle ambientazioni, creano una struttura narrativa ricca e coinvolgente ..pur se a tratti la lentezza, necessaria a rendere più intensa la narrazione, non ne favorisce sempre un facile visione. Magistrale l’interpretazione del giovane Robert De Niro (che si ritaglia perfettamente addosso il personaggio del tassista Travis Bickle), e poi una brava e giovanissima Jodie Foster ..ottima la regia di Martin Scorsese. Una classica pellicola impegnata in una cruda e pungente critica sociale ..imperdibile per gli amanti del cinema!
Scorsese al suo quinto lungometraggio firma il suo personale(e ankora oggi insuperato) capolavoro,portandosi dietro un indimenticabile De Niro,autore di una prova memorabile....Taxi Driver e'ormai un cult movie non solo per la sua feroce critica al sistema americano(presenza constante nei film del regista),ma anke per il taglio intimistico e per la precisa e sconvolgente descrizione del mondo notturno newyorkese:siamo nel 1976,l'America e' ankora sconvolta dalla guerra in Vietnam e stanno crollando i valori che hanno caratterizzato la societa'fino alla prima meta'degli anni 60.Scorsese fotografa questa crisi con una lucidita'che ankora oggi lascia affascinati per quanto possano essere attuali certe tematiche analizzate:la facilita' a reperire le armi,i latenti problemi di convivenza tra razze diverse specialmente nei bassi fondi,la falsa retorica della classe politica ed in primis la solitudine e le nevrosi tipiche delle grandi metropoli,la depressione come malattia sociale assolutamente legata ad un territorio drogato e snaturato. La colonna sonora angosciante ed ossessiva,amplifica e sottolinea lo stato di continua allucinazione mentale del protagonista con una sceneggiatura intrisa di frasi e di momenti che hanno scritto la storia del cinema....devastante!
Fra le nubi dei tombini, cresce il respiro di un sassofono alto, con il suo pianto ondoso... non un ottone ma un'estensione viva, una creatura dolente da consolare. "Taxi Driver" è come la sua musica: suadente fino a cavarti lacrime dal cuore, dentro di te fino a raggiungere una malinconia che non sapevi di provare, ma che era lì, come il ricordo di un attimo sottovalutato. Una melodia struggente, mai stucchevole, che con grossi singhiozzi di suono, canta il fruscio delle strade bagnate, lo stridore intermittente del tergicristallo, gli sbuffi fumosi dalle grate, le vie imperlate di lampioni riflessi, il riverbero rosso su due occhi che vagano dietro un parabrezza.
Scorsese, con Taxi driver, raggiunge davvero vette sublimi della cinematografia: con uno stile magistrale ci racconta la storia di Travis, taxista e reduce di guerra, interpretato da un giovanissimo e spettacolare Robert De Niro (fresco vincitore dell’Oscar per il Padrino). De Niro è Travis, un uomo che non riesce a gestire le emozioni, che è misantropo, razzista, psicotico, privo di ironia e quasi autistico per la sua totale incapacità di comprendere le metafore (esemplare il duetto con Betsy: dove lei gli dice :“Sai cosa mi ricordi? Quella canzone ...di... Kris Kristofferson. ‘E' profeta e spacciatore...un po' realtà, un po' finzione, una vera contraddizione.’” cui lui risponde “ma io non sono uno spacciatore”). Nella sua malata solitudine alimentata dall’insonnia e dall’incessante osservazione della NY che circonda il suo taxi in movimento, Travis sviluppa la volontà insana di fare “qualcosa” che lo elevi dalla piattezza della sua vita trascorsa in uno squallido appartamento, e così diviene un giustiziere quasi casuale: fallito l’obiettivo più “alto” senza riuscire a far piazza pulita di una parte di società che non lo accetta, rivolge la sua furia ad altro, alla salvezza di una prostituta bambina. Vuole ripulire la città dall’immondizia, come cerca di spiegare al candidato Palantine che capita casualmente sul suo taxi. Ma lo fa in modo totalmente irrazionale, cercando di togliere di mezzo anche se stesso. Il finale provocatorio è pieno d’ironia, e il moto d’orgoglio di Travis di nuovo alla guida del suo taxi ci consegna un personaggio leggermente mutato, che forse ha tratto le sue personalissime conclusioni dalla sanguinaria vicenda di cui è stato protagonista. Tutto è perfetto in Taxi driver: gli attori, la sceneggiatura, i dialoghi e i silenzi, le luci, la colonna sonora indimenticabile e morbida, quasi stonata rispetto alle spigolosità del protagonista. Unico.
L'ho visto appena uscito nel 1976 e rivedendolo mi è sembrato molto datato. Conserva tutti gli ingredienti giusti per fare spettacolo, senza sminuire lo spessore narrativo che è notevole ma effettivamente viviamo in un'altra epoca. 30 anni sono tanti l'America ha visto passare sotto i suoi ponti ideologie, miti, puritanesimi, il mito americano ha avuto tempo di mostrare e consumare il suo vero volto: simile a uno sguardo beffardo di un fantasma destinato a svanire. Un grande Scorsese che ci regala un film d'archivio di grande valore storico e non solo spettacolare-narrativo.
"La solitudine mi ha perseguitato per tutta la vita. Dappertutto. Nei bar, in auto, per strada, nei negozi, non c'è scampo... sono nato per essere solo." Questo è il pensiero di Travis/De Niro, questo è Taxi driver attuale ora come nel 1976, perchè "in ogni strada di ogni città c'è sempre un nessuno che sogna di essere qualcuno". Il tema di sentire il mondo come altro da sè, il tema di fondo è "non ci sono altro che io qui." De Niro superlativo, Scorsese un maestro e musiche ossessive al punto giusto soprattutto nella seconda parte.
Un film davvero bello che racconta una storia triste ma non così irreale. Una realtà giustamente condannata un eroe pazzo ma vero. Un grande deNiro. Non c'è molto da dire, il film parla da solo.
Un grande DeNiro per un film enigmatico e triste,ci sono alcune scene, come quelle del cinema, che esprimono in modo meraviglioso lo stato d'animo di un reduce che è rimasto sconvolto da tanta violenza. Bellissima anche la scena in cui Travis accarezza dolcemente Iris. Davvero molto bello.
...che dire bellissimo, con un De Niro superbo... Il tema della solitudine nella città: millioni di persone che nn si conoscono e si ignorano... Bello e sicuramente da vedere...
caspita... è più alto il voto di "spiritello porcello", che di questo film che è un capolavoro assoluto tra i migliori della storia del cinema, e che gode di una tra le migliori interpretazioni del grande robert de niro...
In Taxi driver De Niro cerca di dare il meglio di se' e forse ce la fa, ma il film nel suo complesso non esprime granchè, ma solo la vita di un depresso maniaco esaltato che finisce disteso su 4 zampe, mah?
Film di estrema attualità con un De Niro agli albori ma già capace di un'interpretazione magistrale. La costernazione del protagonista per la società che lo circonda è ritratta in maniera ineccepibile; eccezionale il monologo più famoso della storia del cinema. Autentico Capolavoro.
Il mio film preferito in assoluto. Una storia di alienazione raccontata da Scorsese con maestria unica, interpretata da De Niro con un realismo impressionante. Il viaggio verso la redenzione di Travis, passa per il torbido, e la tristezza e la desolazione che traspare dal suo mondo, e dal mondo che lui intravede dai finestrini del suo taxi, colpisce in pieno viso come un pugno. E' impossibile dare giudizi, inscatolare e porre su scaffali predefiniti il buono o il cattivo, perchè in questa storia, come nella società, non esistono. La fotografia è perfetta, e New York vive una sua agonia leggibile in questo film come in nessun altro.
Il film mostra in modo sublime uno dei flagelli della società moderna: la solitudine. E Scorsese lo fa' con un'analisi accurata e particolareggiata fuori dal comune. De Niro incarna il personaggio di Travis con una convinzione ed un realismo unici. La Foster è giovanissima, ma ha talento da vendere.
Mi sono scordato di dire qualcosa di questo film! Imperdonabile. De Niro ragazzino recita in maniera atipica rispetto a quello che fa oggi. Se siete abituati al Robert degli ultimi tempi e volete vedere delle espressioni 'nuove' dell'attore, guardatevi questo film. Un film che oserei definire quasi 'stitico', realistico, fantastiche le sparatorie finali, forse un antesignano di UN GIORNO DI ORDINARIA FOLLIA, ma molto meglio. A tratti è un po' lunghetto. Si vede come il regista si sforzi continuamente di non cadere nella banalità e nel conformismo cinematografico, mentre gira un film che rischiava di caderci a piè pari.
un gran bel film con uno delle migliori prestazioni di sempre di de niro..è fantastico vederlo nella sua alienazione dal mondo e nella sua voglia di vedere trionfare la giustizia anche in posti malfamati come le strade del bronx di notte..
Film toccante sulla nevrosi metropolitana con un De Niro in uno dei suoi migliori ruoli, ma non sono da meno la Shepard (tra l' altro bel pezzo di donna) e soprattutto la Foster che se la cava egregiamente in un ruolo per lei inusuale visto che all' epoca lavorava soprattutto nei film Disney. Qualche caduta di tono per me c' è, ma non inficia troppo il film. In certi casi ho un pochino faticato a mandarlo giù, ma rimane comunque una buonissima pellicola.
mi è piaciuto d + fuori orario xo ' anke qst è davvero molto bello!! splendida la scena nella quale de niro è ferito sul divano e guardando il poliziotto si mette il dito alla tempia facendo il gesto della pistola.....bellissimo ma nn da 10 o da 9 xkè il finale mi ha 1 po deluso.....
Pilastro del cinema mondiale da cui i registi autori prendono coscienza del loro potere mediatico. Dopo anni in cui il regista non era più importante dell'attore protagonista, qui si ha la svolta in cui, anche nella locandina Scorsese si nota piu di de niro. E' un flash del regista dall'inizio alla fine, le inquadrature sono quasi sempre volutamente vuote (famosissima la telefonata di Travis in cui per la prima volta nella storia del cinema si vede la mdp muoversi senza motivo e per di piu in verticale), fotografia spenta e marcia come del resto tutto il film che vive nel buio e nella perversione della notte. Un film che gli intenditori ricordano come capolavoro rivoluzionario nel suo stile. Il culmine del cinema moderno americano degli anni 70 su cui ancora ci si basa oggi. Fondamentale per chiunque sia interessato alla storia e allo sviluppo del cinema. Da qui si ha il giro di boa e da qui, giustamente Scorsese è diventato un genio mondiale. Da vedere e rivedere per capire quanto sia potente la settima arte (e ora tanto bistrattata).
nn penso valga 10 questo film.. l'unica cosa che mi è rimasta è la grande interpetrazione di De niro un mito! poi penso che il film nel finale dovrebbe darci qualche spiegazione invece?? termina.. bho i 10 sn esagerati!!
Ragazzi, che film! E' il cinema che raggiunge un'eccelenza assoluta, una miscela assolutamente perfetta i cui ingredienti, ben dosati, sono: un grandissimo De Niro, uno Scorsese superlativo che si conferma vero e propriomago della cinepresa, una fotografia lucida e accattivante (Michael Chapman) e una sceneggiatura , perfetta quanto autobiografica, di Paul Schrader. La narrazione realistica e descrittiva contribuisce a fare di questo film un'elegia di uomo in perene conflitto con se stesso,un'adesivo della società in degrado, un'apologia di un essere umano che rivendica se stesso. Il montaggio consueto della Schonmacker è impeccabile e permette di seguire la vicenda con una puntigliosa attenzione al particolare; il ritmo con cui si susseguono le scene è strepitoso. Magnifico!
Un capolavoro che mi ha fatto riflettere. Il migliore Martin Scorsese e la migliore interpretazione di Robert De Niro. Un film allucinato, violento e superbamente critico.
Compie trenta anni proprio nel 2006, ma non li dimostra affatto. In effetti sia per la tecnica di Scorsese che per la storia che racconta, potrebbe essere in prima visione. Lento nella parte iniziale, ma solo per mostrare la particolare condizione umana "sospesa" di un personaggio straordinariamente raccontato. Poi la vicenda si chiarisce, il ritmo è più intenso, e il film arriva al drammatico inatteso finale. Oltre a De Niro, al top, una giovanissima Jodie Foster, che recita come un'attrice consumata (ma era dentro lo star system dall'età di tre anni) e Harvey Keitel (una delle Iene). Grande, merita la top 25.
De Niro: stupendo Scorsese: magnifico e poi la scena che resterà negli annali del cinema... "dici a me?...ce l'hai con me?" da CINEBRIVIDO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
me l'avete cancellato 2 o 3 volte.è un film stupendo,e forse è quello mio preferito di de niro e di scorsese.l'analisi di un personaggio,che può sembrare impazzito, ma che secondo me è l'unico realmente lucido,è perfetta.io sapevo cosa volesse e cosa pensava il protagonista.grandiosi
Scorsese non è tra i miei preferiti. Se si prescinde da "Toro Scatenato", che comunque non è un capolavoro, credo che sia sempre stato sopravvalutato. Anche in questo caso, il film non mi è piaciuto molto, anche se è notissimo. Percuilaquale non sono molto generosa.
You talkin' to me? Il miglior film della coppia De Niro - Scorsese, insieme a Toro Scatenato. De Niro ha la prerogativa di essere cattivo sempre, è cattivo da cattivo, ma è più cattivo da buono, come si vede quando si trasforma in un giustiziere. Credo di non dire un'idiozia affermando che un certo Tarantino trarrà non poca ispirazione dalle scene finali...
Tutti in piedi, ragazzi, qui siamo di fronte al Genio. Grandissima pellicola in cui tutto gira a mille, e non si trova una sbavatura neanche a cercarla col lumicino: la regia è cruda ma curatissima, De Niro è ai suoi massimi livelli così come tutto il resto del cast (inclusa una giovanissima ma già promettente Jodie Foster), la fotografia dai toni cupi sottolinea egregiamente ognio passaggio e, last but not least, il messaggio provocatorio che viene lanciato è di una forza sconvolgente tutt'ora. Ci hanno riprovato in molti, con soggetti analoghi ( e talvolta qualcosina più che "analoghi") a riproporre una critica simile alla società, fallendo miseramente o comunque non sfiorando neppure l'efficacia di Taxi Driver (uno su tutti: il tanto strombazzato Natural Born Killers, partorito da Tarantino ma stuprato da Oliver Stone).
taxi driver confesso,è stata piu di una mezza delusione per me,mi aspettavo veramente il capolavoro,invece è uscito fuori un film comunque godibile,specie per la solita enorme interpretazione di de niro e la foster,forse mi aspettavo un'altro tipo di film
Mi piace molto l'idea di Scorsese di creare un personaggio che a forza di passeggiare intorno al lerciume di questa società, "scoppia" ed impazzisce contro essa. Il problema è che non è stato rappresentato il tutto in quell'efficacia che io intendevo. A mio avviso troppo superficiale e senza trama. Mai completamente avvolgente. Scialbo