Dopo essersi "liberata" delle vecchie colleghe O-Ren Ishii e Vernita Green nel Volume 1, la Sposa prosegue nella sua vendetta in KILL BILL Volume 2. Eliminate le prime due dalla sua personale "lista della morte", rimangono altri due nomi da barrare - Budd e Elle Driver – prima di affrontare il suo ultimo obiettivo... uccidere Bill.
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Decisamente migliore del primo. Tarantino è un maestro nel mischiare ironia e violenza insieme. Thurman sempre più brava e cattiva. Una degna conclusione.
voto leggermente superiore per il secondo episodio. Ho trovato davvero emozionante la scena in cui si libera dalla "sepoltura prematura" e poi si presenta al bar tutta sporca per un caffè...ahahahaha.. Bellissima scena!!! :) Comunque anche qui Tarantino dà un'altra lezione di regia, dove riesce a remixare bene gli elementi di altri film, citarli, omaggiarli, senza però mai scadere nel banale o nelle ripetizioni. Alcuni film come "C'era una volta il west" sono palesemente citati ( scena del cowboy avversario contro la protagonista). Ma c'è ne sono molte altre ,e che magari ora non vedo a prima vista.
Tarantino, ad esclusione della sua unica gemma Pulp FIciton, è un autore pedante e prolisso. Lo dico perchè questa sua ennesima fatica rabberciata ne è la massima riprova. Sono stanco di questi continui rimandi ai film spadaccini orientali (cinque dita di violenza, lady snoowblood), al pulp italico di Lenzi, Di Leo, Deodato, ai blaxploitation con Pam Grier e allo spaghetti western di Sergio Leone. In questo suo loop di rimandi più o meno colti si staglia la figura di un vero chirurgo della cinematograia moderna. Un volto volpino, con la spocchia del bullo da bar che restaura a suo piacimento le più disparate idee altrui. Non ce l' ho con Tarantino perchè omaggia o copia ma solo perchè ha travisato il senso totale di quelle opere. Se "cinque dita di vioenza" è divantato un cult lo si deve allo sporco della pellicola, alle luci difettose, agli attori-mendicanti, ad un modo del tutto semplice e leggero di fare film. Loro, caro il mio Quentin, non si prendevano sul serio, facevano il loro mestiere. Era cinema di intrattenimento che giocava con se stesso e non si ammantava di autoralità. L' esatto opposto della magniloquenza con scarse idee che vuoi vendere tu. Il mondo aveva bisogno davvero di una summa dei b-movie, del tuo frankestein del cinema popolare con il naso di Milano Calibro 9, le mani di Rabid Dogs, i piedi di Graveyard of honor? Io mi annoio nel sapere che Sion Sono in giappone brucia tutta la tua filmografia con i 15 minuti finali di Cold Fish. Mi rompo a sapere che la commistione fluida di generi di Love Exposure (sempre di SIon Sono) si beve i tuoi manga da 2 lire, gli abiti di Bruce Lee e la barba finta del tuo maestro tartaruga. Sei un cineasta vecchio che si è pure montato la testa. Ho paura che per il prossimo "capolavoro" andrai a rivisitare anche Bruno Mattei e Paolo Roberto Cotechino centravanti di sfondamento. Cinema che guarda indietro per stare indietro. Componi per deja-vu. L'uomo del monte ha detto no.
L'unico vero problema di questo film è la separazione (doverosa, visto la durata stile "BEN HUR") tra i due "Volumi". Eccezionale lavoro di Tarantino che riprende a tratti i Kung-Fu movie degli anni 80 e li unisce con i due ingredienti che caratterizzano sempre i suoi prodotti : il montaggio particolare e la maniacale caratterizzazione dei personaggi (anche se quello di Oren-Lucy Liu sembra interminabile). Non ho ancora stabilito se Uma Thurman (strepitosa nel ruolo) stia meglio in questa versione o in quella della Mia Wallace di Pulp Fiction. Assolutamente da vedere
Leggermente sottotono rispetto al primo, ma veramente bellissime alcune scene, non so perchè ma la scena delle prove del matrimonio per me e' fatta magistralmente. Magari un pò piu' azione come nel primo capitolo non sarebbe guastata, però in compenso viene spiegata bene la storia, e il finale e' stato ben congegnato, e realizzato.
Ho pensato fino all'ultimo che la mossa dell'esplosione del cuore fosse una bufala inventata da Pai Mei, e che in realtà non fosse successo niente a Bil... Ma magari, se si facesse un sequel, e' proprio cosi' :-)
Capolavoro,come il primo! Non so dire quale mi sia piaciuto di più,il primo punta molto più sull'azione,mentre questo spiega meglio la trama e la storia di Beatrix! Il cast è,come il primo,stellare! Mi è piaciuto tantissimo il finale,e spero ci sarà un Kill Bill 3! In definitiva,i due Kill Bill si meritano il secondo posto dei revenge-movie (al primo posto c'è Confessions che è mille volte più crudele)!!!!!!
io adoro tarantino per aver fatto questo film che personalmente è nella mia top 25 insieme anche a kill bill volume 1 . questi 2 kill bill sono stupefacenti, una trama che farebbe invidia a qualsiasi film. i personaggi sono ben curati soprattutto quello di beatrix . questo secondo volume mi ha stupito davvero tanto perchè, per certi versi, è pure più bello del primo. come sempre la cosa migliore di tarantino sono i dialoghi ( secondo me il migliore e quando bill paragona beatrix a superman). splendida anche la scena dove beatrix usa la tecnica dell'esplosione del cuore con cinque colpi delle dita, anche se personalmente il mio capitolo preferito di questo kill bill 2 è l'ottavo, che mi sembra si chiami i crudeli insegnamenti di pai mei dove c'è l'allenamento di beatrix. mentre nel primo kill bill il capitolo migliore è stato l'ultimo il 5: resa dei conti alla casa delle foglie blu . consiglio la visione di questo film a tutti perchè e sorprendentemente bello per via dei suoi effetti speciali dei suoi dialoghi e dei suoi personaggi. quindi è un vero e proprio CAPOLAVORO.
Secondo episodio in totale continuità narrativa con il 'volume' primo. Manca qualcosa sul piano della visionarietà, dell'astratto-fumettistico della prima parte, la trama è molto più lineare e cronologicamente impostata. Ma si tratta comunque del seguito di quel capolavoro che è Kill Bill vol.1, girato contemporaneamente ad esso, per cui non poi così tanto lontano. Impagabile la Thurman. L'appagante vendetta ed il ruolo della madre sono i due temi centrali del film; tutta la teoria (spettacolare ed affascinante) di Superman-Beatrix Kiddo - ovvero la Sposa sarebbe nata killer, convertitasi per amore in madre, ma pur sempre killer nel profondo di sè, come il timido, debole Clark Kent è l'identità fittizia di Superman - viene sovvertita dal finale, l'unico possibile, ma sempre magistrale per lo stile narrativo ed estetico di Tarantino. Debiti e citazioni a profusione, qui si sente forte l'influenza del western classico, nei duelli, nelle musiche e nelle atmosfere.
Meno azione ma una straordinaria seconda parte che si amalgama perfettamente con la prima metà e completa un'opera a mio parere unica e straordinaria; una gemma, un atto d'amore per il cinema
Kill Bill finisce insomma per essere una lunga, ispirata, con più d’una resurrezione, farcitissima rivisitazione al femminile e familiare della vendetta leoniana di "Per un pugno di dollari", che in questo secondo volume, migliore a mio parere del primo, frena inaspettatamente, nell'azione, nel sadismo infantile, nella presentazione di nuovi personaggi; si allunga invece il cocktail di dialoghi, la cosa che al regista riesce probabilmente meglio.
Tarantino è un bambino cresciuto, il cui estro nell'arte del gioco è innegabile, e quando t'invita sul suo pavimento cosparso di giocattoli cinematografici e fumetti colorati, sa anche coinvolgere con il suo entusiasmo, soprattutto se ne condividi i gusti: sono bambini i suoi protagonisti, guerrieri supereroi che giocano a fare i genitori comuni... Non è forse l'intero film, baule pieno di ragnatele e balocchi, il mondo dei grandi visto attraverso gli occhi della piccola figlia che, spiazzando ancora, dà ulteriore freno al finale? Beh, no, non confondiamoci, lei è una bambola tra i pupazzi di gomma, lo sguardo rimane piuttosto il suo, del bimbo Tarantino, orgoglioso della sua ricca collezione di giocattoli orientali e occidentali (e al turno di "Bastardi senza gloria" tirerà fuori anche i soldatini), tanto eccitato da non desiderare di più che mostrarla a tutti gli altri.
Tarantino è una garanzia. Se Kill Bill Volume 1 è un capolavoro, questo lo è due volte tanto. La protagonista non poteva che essere Uma Thurman, il personaggio sembra le sia stato cucito addosso.
Dopo il primo capitolo non mi aspettavo questo genere di film. Mi aspettavo un seguito dello stesso genere. Incredibile come i due film siano si completino perfettamente l'un l'altro. Spero davvero non esca il terzo capitolo. Dev'essere difficile se non impossibile migliorare la storia della sposa.
(il mio commento ed il mio voto sono da intendersi sia per il vol. 1 che per il vol.2 perchè non riesco proprio a non considerarli come un unico film !!! ) gran bel film ricco di azione (a volte portata all'estremo ) con una bella trama ... giusto un pochino deluso dal finale che visto che tutto il film era impuntato sul quell'obiettivo poteva esser un pochino più "elaborato"... insomma , non il migliore di tarantino ma comunque sempre ottimo !!!
Il ritmo si abbassa un po', è vero, ma ci sono i personaggi che vengono messi maggiormente in luce, a cominciare dalla Thurman, con l'emergere accanto alla figura di guerriera assetata di vendetta, quella di una madre che ritrova la figlia e la sua profonda umanità. Certo, dopo aver visto il primo capitolo, uno si potrebbe aspettare il finale pirotecnico da scontro finale, ma nella sua volutà antispettacolarità, il "duello" è condito da dialoghi di classe che solo un ottimo scrittore sa fare.
Kill bill volume 2 è un bellissimo film, anche se ho preferito di gran lunga il volume 1, qui c'è poca azione, poco sangue, poche scene così entusiasmanti che invece possiamo trovare nel primo, è anche un pochino lento... ma rimane comunque un bellissimo sequel.
Tarantino dimostra ancora come surrealità, intimità e azione (generi totalmente differenti fra loro) possano coaugularsi insieme. Basta semplicemente un minimo di genialità, un pizzico di rischio e una follia dosata. Tarantino sforna questa seconda parte, cambiando totalmente tono rispetto al precedente. Scomparse le atmosfere pure dell'Oriente, le musiche ritmate o i sottotitoli. La visione, in questo Volume 2, è esattamente l'opposto: un'ambientazione rustica, grezza come quella dei deserti o dei luoghi "sporchi". Una musicalità western - il grandissimo Ennio Morricone - che suscita emozione allo stato puro. Ed il cerchio si chiude, velo dopo velo senza lasciare insoluta nessuna domanda. Domande che appaiono chiare e, nella scena della rivelazione sul nome della Sposa, anche grottesche. Ma mi ribadisco: funziona.
Tarantino gioca tutte le carte a sua disposizione e chiude splendidamente un film talmente tanto crudo e freddo che non può rimanerti dentro. E ti penetra, proprio come una spada.
Leggermente al di sopra del primo.. Dialoghi stupendi, una Uma Turman da urlo, grandiosi Bill e Ell Driver (i combattimenti sono favolosi!). Tarantino crea solo grandi film!
Qui sono presenti molti più spunti personali rispetto al primo capitolo, specialmente per quanto riguarda i dialoghi che tanto lo contraddistinguono. Il suo secondo film più bello.
Continuazione pari passo delle gesta della vendicatrice solitaria piu' in******* della storia. Per questo secondo volume, Tarantino abbandona lo stile surreale e fumettistico adottato nel primo episodio (abbandono che a parer mio gioca a favore della pellicola) prendendo una svolta finalmente piu' seria, cinica e coinvolgente (una specie di ritorno alle origini, con dialoghi bastardi e violenza molto piu' reale e cattiva), e dando finalmente un volto e un corpo al nemico principale della vicenda (un David Carradine glaciale, affascinante e carismatico come non mai), che nel film precedente era solamente suggerito a mo' di flashback, e che qui domina prepotentemente la scena, dentro e fuori campo, per tutta la durata (specie nell'epilogo finale, tra i piu' efficaci e crepuscolari degli ultimi anni). Prima di tutto questo pero', la nostra protagonista dovra' fare i conti con i rimanenti killer del gruppo (una Daryl Hannah isterica e cattivissima, e un Michael Madsen - che adoro - grezzo e maledetto come al solito), due antagonisti decisamente piu' interessanti e divertenti rispetto a quelli del volume 1. Un "sequel" leggermente superiore, ben realizzato (fantastica l'idea di chiudere il film con dei titoli di coda realizzati tali e quali ai drive-in movie anni 50), ricco di citazioni cinefile tanto quanto il primo episodio (come ad es. la sequenza della Sposa sepolta viva e rinchiusa nella bara, omaggio a Fulci e al suo mediocre "Paura Nella Citta' Dei Morti Viventi") ma sicuramente piu' riuscito, emozionante ed avvincente di quest'ultimo (per tutte le ragioni che ho elencato all'inizio). Purtroppo pero', come dicevo nel commento del primo capitolo, non sono molto amante di questo nuovo Tarantino, che da l'impressione di aver realizzato questo collage italoamericanorientale piu' per piacere personale che per quello del pubblico (cosa che confermera' piu' avanti con l'operazione fiasco dei Grindhouse). Kill Bill non e' affatto male (anzi), ma se dovessi orientare qualcuno a scoprire il suo cinema, non esiterei un secondo nel consigliare le folgoranti opere prime quali "Le Iene" (uno dei miei film preferiti), "Pulp Fiction" o "Dal Tramonto All'Alba".
Seconda parte di un unico film, ne contiene gli elementi migliori secondo me. Soprattutto tira fuori dal cilindro un David Carradine stellare. Un personaggio che tutti attendono fin dal titolo e che ci viene concesso a piccole dosi, e che quando arriva all'incontro finale è incredibilmente meglio di ogni aspettativa (cosa ben rara nel cinema!). Ma anche grandi emozioni con la sepoltura e la scena nella roulotte. E anche temi non irrilevanti (la filosofia "deontologia vs consequenzialismo" di Bill, l'immensa portata del diventare madre). Tutti gli attori sono eccezionali. Esempio di come gli Oscar (diciamo la loro assenza) dimostrino la loro irrilevanza.
Fortunatamente, Tarantino nel secondo volume di Kill Bill si da un contegno e smorsa la componente violenta del film, ridotta ad una sola scena durante lo scontro tra Elle e La Sposa, e si concentra perlopiù su ciò che gli riesce meglio: i dialoghi. Secondo me il migliore scambio di battute della pellicola é quello verso la fine in cui Bill parla della doppia identità di Superman, ma anche quelli al matrimonio e prima dello scontro sono eccellenti. Peccato che Tarantino decida di rinunciare a dare un ordine cronologico ai capitoli, perdendo qualcosa lungo il tragitto. Per esempio: vi immaginate che effetto avrebbe fatto vedere la scena delle prove del matrimonio, terminata con il massacro, all'inizio del Vol. 1? Di sicuro vi sarebbe stato un maggiore impatto visivo. Comunque il film rimane di buon livello e
Alcune scene tremende tipo quella della sepoltura e del black mamba, il resto così così. Kill Bill 2 è sicuramente migliore rispetto al primo, ma nel complesso ho preferito gli altri lavori di Quentin. Resta comunque la grande abilità tecnica del regista e la fotografia eccezionale, kill bill è un progetto valido ma assolutamente non un capolavoro. Voto 7
Mi è piaciuto di più il primo, ma comunque un film davvero ottimo. Nel vol.2 si chiariscono alcune cose ed un po' più calmo e "riflessivo" rispetto al vol.1. MAGNIFICA la scena della sepoltura. Tarantino sa cosa vuol dire fare cinema, sfruttando tutte le carte che ha a disposizione, non c'è bisogno di effetti speciali da milioni di dollari per fare un bel film, i semplici effetti sonori che si sentono nella scena in cui seppelliscono Beatrix (in questo film finalmente capiamo il suo nome!) sono davvero unici. Unica scena scontata: la morte di Bill...immaginavo che lo avrebbe ucciso così...
Interessante il completamento della trama del volume 1, ma troppo noiosi i continui scontri. Eliminando un po' di violenza (troppo gratuita, non aggiunge nulla nè alla storia, nè ai personaggi) si poteva riunire la storia in un unico film, più avvincente e comunque caratterizzante.
Il completamento di un capolavoro di rara fattura. Vedere un film godendosi il film stesso è facile, vedere un film godendo del regista è impresa ben più ardua. In questo capitolo di Kill Bill, Tarantino, riesce a farmi godere della storia e della sua regia impeccabile, opere del genere vanno riconosciute a testa bassa. Senza obiezioni. Finalmente,
Come ho detto per il precedente volume, Bellissimo! Anche se, secondo me, l'ambientazione nel Far west lo rende meno coinvolgente esteticamente rispetto all'altro.
Migliore del primo a mio avviso. Meno combattimenti assurdi e maggior sviluppo della storia. Almeno qui viene spiegato per bene cosa è accaduto mentre nel primo non veniva spiegato nulla in modo da attirare l'attenzione dello spettatore e "costringerlo" ad andare al cinema a vedere il seguito. Intelligente operazione commerciale, senza dubbio. Molto molto buone le musiche. Dato l'enorme successo, Tarantino ha fatto centro un'altra volta.
il secondo volume in certi tratti e anche meglio del primo il finale dove la sposa e bill parlano e un pò noiosa ma non intacca più di tanto il voto che gli ho dato mi ha fatto piacere vedere l'addestramento che ha ricevuto la sposa prima della piccola festa. se avete visto il primo il secondo vi stupira ancora di più.
Cinema descritto ed analizzato sino all'osso, dove tutti i personaggi fanno parte di un gioco al massacro senza cognizione di causa.
E poi colei che la scamperà sarà colei che si doveva vendicare di un passato infausto, quel passato che era leoniano viene purificato proprio da quell'immaginario che il regista romano ha creato nei suoi film.
Magnifico il dialogo finale, Tarantino ad alti livelli.
si combatte in un abitazione, in cui le spade non possono eseere usate liberamente per gli angusti spazii. Comunque la sposa le cava l'altro occhio e vince
qua siamo in piena citazione di Ken il guerriero... personalmente la seconda parte è anche peggio della prima, autocitazionismo, dialoghi allunga brodo, scontri pseudoreferenziali, tutto per portare ad un finale scontato. l'eroina vince, gli spettatori si illudono, tarantino ringrazia, per passare a Grindhouse, stessa formula. Film fatti con lo stampino, nelle situazioni, la vendetta... La colonna sonora è l'unica cosa buona, per il resto il copione non cambia... Finalmente l'incontro con Bill
Mezzo punto in piu (perchè volume 1 do 8) perchè secondo me è piu interessante e spettacolare del primo. nel primo la scena piu interessante che mi è davvero piaciuta è quella del ristorante verso la fine..... nel secondo capitolo sono molte le scene che mi sono piaciute di piu (quella del camper, quella al tavolo con bill....). da vedere!!! piu suggestivo del primo!!
se andate su you tube e scrivete: kill bill in 5 seconds lo troverete anche molto molto comico!!! ci sono troppissimi film in five seconds!!! da vedere anche quelli!!
Alla frenesia e alla spettacolarità del primo volume, Tarantino sovrappone la drammaticità e l'intensità delle interpretazioni di un cast eccellente e perfettamente immedisamato nella propria parte. Alla colonna sonora morriconiana si alterna, tra gli altri, Johnny Cash e Luis Bacalov. Uma Thurman materna... Michael Madsen eccezionale perdente... David Carradine magnetico
Il film di Tarantino che mi è piaciuto di più...finora... Pulp Fiction ha dei grandi pregi certo ma alcune cose non mi sono piaciute... Questo invece l'ho apprezzato un pò in tutto, soprattutto questo volume...questo genere ibrido azione-fumetto lo trovo particolarmente consono al suo stile di far cinema...
10 anni dopo Tarantino scopiazza la scena di "The Vanishing" (1993) della donna imprigionata nella bara,manco fosse uno scapigliato, in perfetto stile di romanzo d'appendice del tipo "La sepolta viva". Meglio del primo volume quanto a ritmo, ma anche qua c'è un declino....l'ultima parte dedicata all'uccisione di Bill è esasperante. La cruda realtà di alcune scene è soltanto uno spreco inutile di budget (che poteva essere investito diversamente). Se non lo censura il proiettore, ci pensa lo spettatore, prima di morire in convulsioni d'orrore.
meno azione,meno ironia,minor cura delle inquadrature,colonna sonora un pò inferiore così come le ambientazioni...rispetto al 1° episodio la mano geniale di Quentin c'è ma si nota di meno,per questo il 2° mi è piaciuto un pò meno pur essendo molto bello anche questo.
Bisogna vederlo, ovviamente dopo aver guardato il primo episodio del racconto...e me è piaciuto più del primo, con le dovute considerazioni fatte nella mia piccola recensione, cui rimando. Rimando alla recensione dell'uno su ogni aspetto.. si tratta di un film che definire perfetto non è esagerato. Piacendo il genere...
In questo secondo volume Tarantino non fa altro che riconfermarsi. Essendo infatti stato concepito come unico film Kill Bill, solo successivamente diviso in Vol. 1 e Vol.2, vale lo stesso discorso e voto dell'altro. Geniale!
Rispetto al primo, sembra di vedere un altro film e non la sua continuazione. Una colonna sonora non all'altezza e l'introduzione del maestro e delle sue arti non ha contribuito alla cosa. Un finale non all'altezza di Tarantino, ma nel complesso non rimane un brutto film.
Kill Bill doveva essere originariamente un film unico e Tarantino,anche se l'ha diviso in 2 parti,con questa idea in testa lo ha girato ma le differenze tra la parte 1 e la 2 ci sono e sono notevoli. Non in termini di bellezza,perché anche il volume 2 è un bel film ma questa volta il regista omaggia soprattutto il cinema occidentale e ne è una conferma anche l'utilizzo di colonne sonore di Morricone,difatti le citazioni a Leone,Fulci e altri sono tantissime. Meno violenza,meno duelli e anche meno divertimento ma le parti belle non mancano. E poi questa volta Carradine oscura anche Uma Thurman con la sua interpretazione e Daryl Hannah è magnifica. Una delle poche cose che non mi piacciono di Tarantino è la scelta dei finali. Nel volume 1 il cliffangher era ottimo ma il finale del secondo e (per poco a quanto pare)ultimo capitolo non mi è piaciuto molto. Tarantino ha fatto molto peggio con Grindhouse,comunque. E finalmente stasera vedrò Bastardi senza gloria,quindi per l'occasione mi sono rivisto i due Kill Bill.
Voto e commento unici dato che ho visto volume 1 e 2 di seguito. Gran film, poco inferiore a "Le iene" e "Pulp fiction", ma sempre di grande pregio...violenza, sangue, braccia e teste mozzate, dialoghi tarantineschi e spazio anche a un po' di sentimentalismo. Ottima la Thurman.
Ce ne vorrebbero di Tarantino nel nostro povero cinema italiano degli ultimi anni...
Visto qualche sera fa. Il film è davvero ben fatto, poco ma sicuro, tuttavia ho preferito il Vol. 1. Questo secondo capitolo a mio avviso è più incentrato sui dialoghi,ossia c'è meno azione e una maggior chiarezza sulla trama. Il risultato finale è più che buono, ma mi aspettavo qualcosina di più.
Ora ho capito il segreto dell’arte di Tarantino. I suoi film hanno i contenuti e lo schema dei film di grande intrattenimento avventuroso (violenza, abilità, spettacolo, esagerazioni, superoi, lieto fine), insieme però ad una grande cura tecnica dell’immagine (molto intelligente, varia e di effetto) e soprattutto con personaggi di spessore e forte personalità. Il risultato è che riesce ad attirare la massa del grande pubblico senza altra pretesa che quella di divertirsi e basta. Allo stesso tempo incanta il cinefilo con immagini e tecniche di ripresa da virtuoso e riesce perfino a imbastire conflitti interiori e questioni etiche che sorprendono positivamente chi cerca un certo impegno e un messaggio nelle pellicole. Questo mirabile equilibrio è raggiunto nel secondo episodio di Kill Bill. Dopo averlo visto, ho avuto l’impressione che il primo episodio possa essere considerato come inutile all’economia della storia, la quale si regge da sola così come la si vede nella seconda parte. A posteriori la prima parte appare più che altro come un lungo apologo della vendetta, il tentativo di dare una spiegazione alla prima scioccante scena, in cui una violenza inaudita e bestiale fa tragica irruzione in una tranquilla casa borghese, davanti agli occhi esterefatti e increduli di una povera bambina. Tutto il susseguirsi di avventure, battaglie, stragi esageratamente truculente è solo un modo per far passare quello che fa la sposa come una “giusta” vendetta per di più spettacolare, piacevole e divertente a vedersi. La prima parte tuttavia esiste e stilisticamente appare come necessaria alla creazione del mito del supereroe e per farlo amare da parte del pubblico. Diciamo che serve da “introduzione” al personaggio. La seconda parte cerca invece da subito di dare una dimensione più umana al supereroe con la sentimentale scena del matrimonio. Si fa vedere anche come avviene l’educazione di un supereroe da parte di un maestro eticamente al di là del bene e del male (sarebbe piaciuto tantissimo a Nietzsche), ma in pratica piccolo boss mafioso (la strage per uno sgarro). Non mancano scene di puro spettacolo, con in più la classica situazione in cui il supereroe ormai spacciato, riesce a trovare la soluzione geniale dell’ultimo minuto (che riempie di meraviglia e ammirazione lo spettatore). Si arriva così alla scena finale che completa l’opera di umanizzazione del supereroe, oltre ad essere la scena più bella di tutto il film, quella che pone diversi dilemmi etici, l’unica che pone lo spettatore di fronte ad una riflessione. Si confrontano due modi di vedere la vita. Bill usa la metafora dei supereroi da fumetto (travestimento moderno del superuomo di Nietzsche) per indicare il destino segnato di chi decide di porsi al di sopra delle regole comuni. Chi ha scelto di primeggiare con la violenza e la prevaricazione se le ritrova radicate dentro e non se le può più togliere di dosso. Fanno parte della natura stessa dell’uomo ed sono forse il suo massimo piacere. I bambini stessi non sono per nulla innocenti come dimostra il racconto del pesciolino. La sposa sembra non discutere questi presupposti, ne fa però una questione di libertà e arbitrio personale. Se una persona decide di provare a cambiare vita, deve avere il diritto di farlo anche se dovesse risolversi in un fallimento. La sete di libertà sembra essere l’unico antidoto alla cieca violenza e alla bestialità. Con bellissime immagini di serenità e di una educazione dolce e umana finisce sorprendemente un film traboccante di cinismo e vendetta. Rimane però un’ombra, una tragica ombra, quella dell’egoismo. Perché Bee Bee sì e Nikki no? Cosa aveva quella bambina per non meritare una madre? Eppure anche quella madre aveva fatto la stessa scelta della sposa. Solo perché lei non era un “supereroe”?
Il grande ritorno al Cinema di Quentin Tarantino dopo ben 6 anni di assenza viene celebrato dal monumentale Kill Bill, un film di quasi quattro ore diviso in due metà, un'opera girata tutta intorno a un unico personaggio: Uma Thurman, da sempre Musa ispiratrice del regista. Il film ci consegna un Tarantino violento, al suo apice, con tante, tantissime citazioni. Parlare di Kill Bill è in effetti un'impresa non facile: da dove iniziare? Dai tantissimi generi che compongono questo film (orientale, manga, azione, drammatico, western...)? Dai tantissimi registi citati in questo film (Kurosawa e Leone, tanto per dirne due)? Dalle splendide musiche "pop" contaminate da Morricone?
Insomma questo Kill Bill è un calderone di generi e citazioni, nella migliore tradizione tarantiniana. Il cast è superbo: bravissima la Thurman, nel migliore ruolo della sua carriera e nel ruolo che la segnerà a vita, quella della Sposa in cerca di vendetta. Ottimo il compianto David Carradine, che riesce a creare un personaggio epico e Leoniano nella sua cattiveria. Bravissimi anche tutti gli altri attori, ognuno interpreta un personaggio con le sue caratteristiche e i suoi punti di forza.
Alcune scene poi sono semplicemente magnifiche: come non citare la scena sanguinolenta contro gli Ottantotto Folli (in puro stile Kurosawa), come non citare le scene in bianco/nero o quelle manga, violentissime.
Personalmente considero Kill Bill un unico grande film, sicuramente il capolavoro degli Anni Duemila di Quentin Tarantino. Per chi ama questo regista, il film è un must. Per chi ama il cinema, anche.
Quoto quanto detto per Kill Bill vol.1. Un voto in meno perchè l'ho trovato più lento del primo film...diciamo un pò logorriocio, ma senza entusiasmare, nella parte finale.
Inferiore al primo, ma non per questo un brutto film. Peccato perchè come si era conclusa la prima parte, mi sarei aspettato qualcosa di più elettrizzante, mentre invece il ritmo cala vertiginosamente, sottolineato da una colonna sonora meno travolgente e provocatoria.